Fantozzi: “Centrodestra stravince le regionali in Lazio e Lombardia, segnale che il governo lavora bene”

Il consigliere regionale: “Per il voto in Toscana ci vogliono coalizioni larghe e coese”
“Il centrodestra stravince le regionali in Lombardia e Lazio, dove era chiamato al voto un quarto dell’elettorato italiano, e Fratelli d’Italia si conferma, e largamente, primo partito”. Esulta a scrutinio ancora in corso il consigliere regionale Fdi, Vittorio Fantozzi.
“Il giornalista collettivo che si premurava di informarci di una battuta d’arresto della coalizione ancora una volta – commenta Fantozzi – ha confuso un desiderio con la realtà. Tutti vorrebbero essere in crisi se questo significa vincere con quasi venti punti di scarto. Fare il killeraggio politico nei confronti di FdI dal palcoscenico di Sanremo non solo è ingiusto ma è controproducente. Giorgia Meloni e tutto il Governo stanno lavorando bene. Senza effetti speciali, con sobrietà e serietà, con un giusto dosaggio fra il realismo delle condizioni date e lo sforzo di dare un senso politico a un progetto di ampio respiro, quello di rimettere insieme una comunità nazionale e di tornare a renderla protagonista nel mondo. Vincere in Lombardia, con la riconferma di Attilio Fontana, significa continuare un percorso ininterrotto che dura dal 1995, da quando esiste l’elezione diretta dei presidenti. Col Veneto è l’unica regione che è si è affidata ininterrottamente al centrodestra, a significare una fiducia evidentemente ben riposta da parte dei ceti produttivi fra i più dinamici e produttivi d’Europa. Una fiducia che però stavolta è riposta in Fratelli d’Italia, a cui toccherà il compito di progettare un futuro superando i limiti del leghismo, del cattolicesimo di Comunione e Liberazione e del leghismo, che in quella Regione sono nati”.
“Vincere nel Lazio – aggiunge Fantozzi – significa sottrarre un’altra bandierina al centrosinistra, che dal 2017 non ha più conquistato una Regione e adesso ne governa soltanto quattro. Vincere con una figura come Francesco Rocca significa fare una scommessa ambiziosa soprattutto sul tema più importante per un bilancio regionale, quello della sanità. Le percentuali del nostro partito intorno al 30% ci ricollegano alle migliori performance elettorali della Destra in un contesto nel quale il messaggio è per definizione sociale e popolare. Le lezioni da trarre, in vista delle nostre regionali, quelle del 2025 in Toscana, sono molteplici. Ci vogliono coalizioni larghe e coese; leadership forti; programmi chiari e credibili. Ci vuole presenza strutturata nelle grandi città e nei tanti piccoli e medi campanili che tanto caratterizzano. Ci vuole una politica che sappia fare sintesi dei contrapposti interessi che animano la società e che al contempo sappia essere molto di più di una mera camera di compensazione. Ci vuole una visione che sappia far capire le differenze fra noi e gli altri. Solo due regioni si sono sempre affidate al centrosinistra: Emilia-Romagna e Toscana. Ricordando le parole di Giorgia nel discorso di insediamento, è bene cominciare a pensare a ciò che forse sappiamo fare meglio: ribaltare i pronostici”.