Evento Anpi per le scuole sulle foibe, l’associazione: “Ai reazionari fa orrore che si spieghi la complessità delle cose”

La sezione di Lucca del comitato: “Evento realizzato secondo il protocollo Miur. La Costituzione è il riferimento comune fra noi e i giovani”
“Il fascismo ha sempre avuto la vana ambizione di indottrinare i giovani. Di controllarli. Di strumentalizzarli. Introdusse nella scuola il suo pensiero unico, le sue divise uniche, le sue ricorrenze fasciste. Non servì a nulla. Furono proprio i giovani, per primi, a ribellarsi al fascismo. Aldo Moro aveva 29 anni quando contribuì a scrivere la Costituzione, Teresa Mattei 24. E giovanissimi erano molti dei combattenti che lottarono e persero anche la vita per darci la libertà e uguaglianza”.
Inizia così la risposta dell’Anpi di Lucca alle accuse del sindaco di aver realizzato in San Francesco un appuntamento sulle foibe con lo storico Eric Gobetti teso a sminuire il dramma del dopoguerra.
“Questi giovani lo scrissero nella Costituzione – spiega Anpi – quale era l’antidoto contro il pensiero unico: pluralismo, partecipazione, valorizzazione di tutte le identità, ricchezza delle diversità, promozione sociale. Oggi, il rigurgito fascista, torna ad occuparsi dei giovani e della scuola. Spaventato, come allora, dalla vita e dal futuro diverso che i giovani rappresentano e garantiscono. Lo fanno con l’ignoranza di sempre, aggravata da quella dei singoli protagonisti: fascisti confessi, epigoni grotteschi, complici interessati. Ed allora si permettono, persino, di giudicare chi ne sa più di loro, come Gobetti, come Barbero. Storici che hanno dedicato la vita a studiare e spiegare la complessità delle cose, che è ciò che ai reazionari fa più orrore. Perché la complessità presuppone la negazione delle loro poche, modeste, mal rimasticate idee stantie. Perché la complessità svela ogni loro trucco. Il solito vecchio trucco di spacciarsi per altri, perché, in fondo, lo sanno che delle loro idee debbono solo vergognarsi”.
“Ma i giovani, anche questa volta, hanno trovato da soli le risposte giuste – conclude Anpi – E l’hanno scritto, ed hanno replicato con la schiettezza e la proprietà che sono loro proprie, Anpi è orgogliosa di questi giovani e della iniziativa che ha offerto e condotto, come da protocollo Miur e che rivendica senza riserve. Anpi è solo un esempio e come tale si propone ai giovani, non un maestro. È un esempio e, soprattutto, è la garanzia che la Costituzione è il riferimento comune tra Anpi e tutti quei ragazzi. La Costituzione che Anpi ha il fine di tutelare sempre e in ogni sede. Non è certo da oggi che Anpi si rivolge ai giovani ed alle scuole, per spiegare i propri compiti e, soprattutto, per ascoltare e imparare. Perché molti Partigiani avevano la stessa età di quei giovani quando dimostrarono al mondo che non tutti gli italiani si erano venduti ai criminali nazisti. Come poté sostenere De Gasperi, dinanzi all’Onu, fu solo il sacrificio di quei giovani che consentì alla nostra Patria di presentarsi con recuperata dignità dinanzi al consesso dei paesi liberi”.