Il centrosinistra: “Il piano triennale? Non guarda al futuro e dimentica la periferia”

25 febbraio 2023 | 17:37
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Il centrosinistra: “Il piano triennale? Non guarda al futuro e dimentica la periferia”

I gruppi di minoranza: “Il parcheggio faraonico a Porta Santa Maria? Uno spreco di denaro rispetto ai benefici che porterà”

“Un piano triennale che non guarda al futuro, che dimentica la periferia e che propone nuovo asfalto e nuovo cemento in un territorio già fortemente urbanizzato”. Commentano così i gruppi del centrosinistra in consiglio comunale, Partito Democratico, Lucca Futura, Sinistra Con Lucca, Lucca Civica – Volt – Lucca è popolare, Lucca è un grande noi, il piano triennale presentato dall’amministrazione Pardini.

“Partiamo da un fatto – proseguono -: l’attuale amministrazione Pardini dovrebbe smettere di parlare di immobilismo della precedente amministrazione, come invece il sindaco che si autodefinisce di tutti ma alla fine bastona sempre una parte ha scritto anche ieri sul suo post. E dovrebbe smettere per una ragione semplicissima: a leggere questo piano triennale possiamo tranquillamente dire che la narrazione sull’immobilismo e sull’incapacità progettuale era falsa, visto che quasi tutti i soldi veri sono quelli che si sono trovati dai bandi del passato. Tuttavia l’amministrazione Pardini ha voluto strafare per dimostrare di essere in grado di mettere qualcosa del loro e così, quello che ne esce, è un piano triennale che si presenta come una via di mezzo tra un libro dei sogni e uno degli incubi per pura ansia da prestazione”.

“Sul piano triennale delle opere pubbliche – continuano – manca una visione ragionata della città del futuro, manca un disegno che parli tanto a Lucca centro quanto ai quartieri della città e alle frazioni e ai paesi che compongono il nostro territorio e manca un coordinamento con i cittadini. Partiamo, ad esempio, dalla nuova viabilità che dovrebbe collegare via delle Tagliate con via De Gasperi a Sant’Anna. Un asse che, così come immaginato e raccontato dall’assessore Buchignani, avrà effetti impattanti sul territorio perché avrà lo scopo di dirottare qui il traffico pesante proveniente dalla Mediavalle e dalla Garfagnana. Stessa cosa per la nuova strada che questa amministrazione vuole realizzare a San Concordio, tra via Savonarola e via Squaglia riallacciandosi a via Nottolini, andando a tagliare in due e a deturpare la zona verde esistente, arrivando a passare sotto gli archi dell’Acquedotto. In particolare l’area di via Savonarola è stata dichiarata non edificabile: un progetto, quindi, che contrasta nettamente con l’iter già avviato preservare il carattere verde e agricolo di questo spazio. E poi, qualcuno ha avuto il garbo di parlarne con i cittadini che ci abitano? Manca una progettazione realistica della città: un disegno che non dovrebbe emergere solo dal piano triennale ma anche dal Piano strutturale e dal Piano operativo. Quest’ultimo a oggi sarebbe stato prossimo alla sua definitiva approvazione con la discussione in consiglio delle osservazioni e migliorato tramite l’accoglimento di molte di esse. Invece tutto tace. Non solo, si tirano fuori idee improvvisate che annunciano nuove strade in aree vincolate paesaggisticamante a ridosso del Nottolini”.

“E ancora, il faraonico parcheggio interrato di piazza Santa Maria: sedici milioni di euro di lavori estremamente impattanti se messi a paragone del beneficio che ne diverrà. Un parcheggio che attirerà ancora più auto proprio dove era stato proposto di toglierle – continuano -. Poco distante da piazza Santa Maria c’è non soltanto il parcheggio Don Baroni, ma anche l’area industriale dismessa di Borgo Giannotti dove, senza consumare ulteriore suolo, esiste già la progettualità per un parcheggio. Suggeriamo all’amministrazione di tornare sui suoi passi e di cambiare mentalità: con meno risorse e meno spreco si può fare di più. Si possono fare piste ciclabili, completare il sistema di rotatorie della circonvallazione, investire risorse importanti sulla periferia, sulla valorizzazione delle bellezze diffuse che abbiamo e sul potenziamento dei presidi necessari per far crescere la città alla stessa velocità. In prima periferia non vediamo progetti per spazi aggregativi, realizzabili per esempio negli edifici inutilizzati e di proprietà del Comune; nella seconda periferia, ci sembrano dimenticati gli interventi per l’Oltreserchio, per la zona sud, da Pontetetto a Santa Maria del Giudice, o a nord, per Ponte a Moriano e la Brancoleria. Era più opportuno finanziare il terminal bus, la scuola volàno, mettere la testa sul mercato ortofrutticolo che rischia di crollare”. “E a proposito di mentalità da cambiare – aggiungono -, qual è la logica che porta alla costruzione di un nuovo asilo nido a San Concordio, dove ce ne sono già tre? Che fine ha fatto il progetto per la realizzazione di un nuovo asilo nido nell’Oltreserchio, dove un servizio dedicato alla prima infanzia manca completamente? Fa sorridere chiunque abbia assistito al consiglio il riferimento al nuovo asilo di Sant’Alessio: totalmente assente nel piano degli investimenti, è comparso (per un errore di copia incolla?) nel programma delle acquisizioni. Quando l’opposizione ha fatto notare l’incongruenza è stato abbastanza divertente osservare le faccia sbalordite di sindaco e assessori i quali non avevano la minima idea di ciò di cui si stava parlando. Evidentemente nei comunicati del giorno dopo è più facile scrivere cose che nei documenti mancano o che compaiono all’insaputa degli assessori referenti, evidentemente poco consapevoli della programmazione stessa dell’Ente. Per l’edilizia scolastica facciamola finita di inseguire gli adeguamenti normativi e ripensiamo una scuola adeguata ai nuovi bisogni, ai nuovi metodi. Usiamo il buon senso. Era più opportuno, in sintesi, progettare una città del domani con una mentalità che guardasse davvero al futuro, alla sostenibilità, al recupero, alla riduzione delle auto e alla promozione di altri mezzi di trasporto. Less, in alcuni casi, è decisamente more”.