Anpi Lucca: “Luciani? Dal Comune atteggiamento arrogante e ideologico”

Il comitato provinciale critica l’annullamento del libro del professore
“Giù le mani dal professor Luciano Luciani. Sono mani che vogliono sporcare la democrazia, la cultura e la storia di riscatto del nostro Paese”. Fa all’attacco il comitato provinciale di Anpi Lucca dopo le polemiche sorte per l’annullamento della presentazione del libro dell’intellettuale di sinistra alla biblioteca Agorà.
“Quanto è successo al professore – sostengono dall’Anpi -, dà l’esatta misura dell’arroganza, dello straripamento di potere e dell’orientamento ideologico, che l’amministrazione Pardini è stata indotta a dimostrare per pagare il prezzo dovuto ai fascisti che la sorreggono e che, spesso, la sormontano. Con la stessa complicità di coloro che, in passato, avevano l’impudenza di affermare che la mafia non esiste, abbiamo sentito dire che anche il fascismo non esiste”.
“Lo abbiamo sentito dire proprio nel momento in cui ai fascisti si spalancavano le porte, contando sulla solita complicità di chi crede di potersi assolvere considerandosi indifferente – afferma l’Anpi in una nota -. Il professor Luciano Luciani è una figura preziosa, insostituibile, che ha allevato nel suo passato di docente generazioni di giovani, educandoli alla libertà, all’amore per il sapere, alla complessità ed alla profondità del pensiero umano. Non è stata colpita solo la sua persona – e tanto basta – ma tutto ciò che rappresenta”.
“Sono stati colpiti – sostiene l’Anpi – l’anima democratica della nostra Repubblica nata dalla Resistenza e la nostra Costituzione, che è l’antitesi e il baluardo contro ogni progetto politico che si richiami al fascismo e gli faccia anche solo da sponda. Alla grettezza dei censori è stato sufficiente un titolo: Rossa e plebea. Un colore, una condizione. Non potendo bruciare i libri che non leggono, i censori hanno deciso di togliere la terra sotto i piedi alla cultura e di chiudere la bocca al nostro professore. Nostro perché democratico, simbolo di un patriottismo costituzionale, di un orgoglio costituzionale che qualcuno ha perduto in lunghi anni di dimenticanza. Non l’ha perduto l’Anpi che si rivolge, innanzi tutto, a quegli indifferenti, che voltano il capo dall’altra parte, pensando di potersi sentire assolti. I democratici già sanno chi è e cosa fa Anpi. Sanno che per Anpi non esiste il silenzio”.