Bianucci: “Archivio fotografico lucchese, un altro flop per l’affidamento della gestione”

Il consigliere comunale: “Ci risulta che anche l’ennesima procedura è andata a vuoto. Il sindaco dica cosa sta accadendo”
“Che sta succedendo all’Archivio fotografico lucchese? Ci risulta che anche l’ennesima procedura per individuare un partner per la gestione è andata a vuoto: un nuovo flop, dopo che anche il precedente avviso pubblico era naufragato. Intanto sul sito del Comune campeggia un avviso che annuncia con poche righe che questa importante istituzione culturale non è fruibile dai cittadini, e da mesi le due storiche lavoratrici dell’archivio (che da vent’anni collaborano) sono a casa. Quando finirà finalmente questo impasse e questo caos? Perché il sindaco si rifiuta di rispondere all’interrogazione consiliare che abbiamo presentato in merito, e che resta inevasa da metà gennaio?”. È il consigliere comunale Daniele Bianucci che torna all’attacco sulla situazione dell’archivio fotografico lucchese.
“Il silenzio del sindaco e dell’amministrazione su questa vicenda ci preoccupa e ci ferisce – prosegue Bianucci – Perché, senza che il primo cittadino senta il bisogno di fornire spiegazioni al Consiglio e alla città, assistiamo ai reiterati annullamenti delle procedure per la nuova gestione dell’archivio: una confusione non certo edificante. L’istituzione culturale però intanto è chiusa e le due lavoratrici sono a casa: chiediamo che nell’ennesima procedura che partirà, si inseriscano finalmente le clausole di salvaguardia per tutelare la professionalità delle due collaboratrici. In ballo non c’è solo la loro condizione e la loro dignità, naturalmente molto importanti, ma anche il rischio che i cittadini e gli utenti siano privati di due professionalità così consolidate. Il sindaco Pardini e l’Amministrazione comunale cosa intendono fare, per scongiurare una tale minaccia? Si impegneranno finalmente per inserire nel nuovo bando le clausole di salvaguardia, come avrebbero dovuto fare fino dall’inizio? Il nostro auspicio è che la situazione si rivolva velocemente: il Comune lo deve ai cittadini, che naturalmente si meritano servizi efficienti e giusti nei confronti dei lavoratori impegnati”.
“E chi sta manutenendo il materiale d’archivio in questo lungo periodo di chiusura? Noi temiamo nessuno – prosegue Bianucci – Il materiale fotografico conservato, costituito prevalentemente di negativi, è per sua natura estremamente deteriorabile, e in questo momento ci risulta si trovi completamente non monitorato, col rischio di deterioramenti che possono compromettere il patrimonio culturale conservato. Una ragione in più, non certo banale, per uscire finalmente e rapidamente dallo stallo in cui l’amministrazione comunale è finita”.