Consiglio straordinario sulla sanità, la Lega: “Basta con i tagli che hanno smantellato il servizio sanitario”

Fagnani e Pasquinelli in vista dell’appuntamento di lunedì: “Pronti a venire incontro ai disagi che stanno vivendo in ambito sanitario tutti i cittadini toscani”
Si avvicina il consiglio comunale straordinario sulla sanità, in programma lunedì (27 marzo). A intervenire sono i consiglieri della Lega Massimo Fagnani e Armando Pasquinelli.
“In 20 anni – dicono – siamo passati da uno dei migliori sistemi sanitari al mondo dove si investiva realmente nella prevenzione, ad un sistema sanitario che non tratta più i malati con umanità. Le Usl sono diventate aziende, il capitale dei privati è entrato prepotentemente in gioco reclamando il suo tornaconto nell’occupare lo spazio lasciato vacante dai vari tagli alla sanità, le pubblicità in sanità sono state legalizzate, i sanitari sono stati ridotti a burocrati mentre venivano tagliati i posti letto e interi reparti. Oggi il grido di allarme arriva da tutti: cittadini/pazienti, associazioni di categoria, ordini professionali e operatori sanitari, mentre medici ed infermieri finiscono sempre più per diventare il bersaglio, non protetto, dove sfogare rabbia, frustrazione e violenza (5mila aggressioni ad operatori sanitari in tre anni e di queste, 7 su 10 rivolte contro donne)”.
“La sanità toscana è sull’orlo del commissariamento con centinaia di milioni di euro di debiti – proseguono – Gli ospedali toscani, pensati per acuti, sono al collasso per quanto riguarda la medicina d’urgenza, con carenza gravissima di medici ed infermieri. Non esistendo più quel “filtro” che doveva fornire la medicina territoriale da un lato, e i piccoli ospedali periferici, letteralmente svuotati di reparti e servizi al cittadino, dall’altro, i cittadini si recano negli ospedali cittadini intasando i pronto soccorso e rendendo impossibile ai medici la corretta gestione di reali urgenze, con burn out degli operatori che fuggono dai reparti delle emergenze e che arrivano a minacciare azioni sindacali o peggio dimissioni di massa. Le liste di attesa allungatesi a dismisura durante la pandemia non vengono recuperate. Cup e infrastrutture informatiche sono insufficienti. Le tre macro Asl gigantesche, in una Regione complessa per gli spostamenti e la logistica, rendono difficili gli interventi del 118, che sempre più spesso non ha medico a bordo, e dei cittadini che devono eseguire esami o sottoporsi a quella prevenzione, che eleva a vero servizio sanitario reso al cittadino/paziente la sanità di un paese.”
“Il gruppo consiliare Lega – questa la posizione – plaude alla decisione del Comune di Lucca di indire un consiglio comunale aperto dedicato alla sanità ed è pronto, con l’apporto dei consiglieri regionali e del vicepresidente della commissione sanità regionale a fornire tutto il contributo possibile per venire incontro ai disagi che stanno vivendo in ambito sanitario tutti i cittadini toscani, individuando, con il contributo di tutti gli attori accreditati, le soluzioni migliori per tamponare e sanare le criticità che verranno evidenziate. Già da ora segnaliamo alcuni punti che sosterremo nel consiglio comunale come gruppo Lega: migliore azione politica da parte di sindaci e governatori per sostenere un aumento degli investimenti nella sanità (solo a titolo esemplificativo l’Italia investe il 6,7% del Pil; Francia e Germania investono il 9-10 per cento); eliminazione del numero chiuso in medicina; nomina di direttori generali delle Asl non più di pertinenza esclusiva del governatore regionale, ma concertata con il territorio (almeno conferenza dei sindaci e presidenti degli ordini professionali medici, infermieri, psicologi e veterinari); eliminazione delle incompatibilità (es medici che hanno optato per l’extra moenia possono lavorare attualmente solo in strutture non accreditate con il Servizio sanitario regionale, se potessero visitare o fare prestazioni strumentali su pazienti inviati dalle Asl… le liste di attesa sarebbero abbattute); maggiori indennizzi reali a medici e infermieri che lavorano in orari notturni o festivi; far lavorare da subito i medici specializzandi; fornire supporto anche strumentale ai medici di medicina generale per alleggerire i pronto soccorso; sviluppo della sanità di iniziativa con percorsi dedicati ai fragili, ai disabili e agli anziani; supporto al terzo settore che in Italia è fondamentale e che ha visto aumentare i propri costi di gestione; depenalizzazione della colpa medica, fatti salvi i casi di dolo, che permetterebbe l’eliminazione di centinaia di richieste di esami strumentali atte a sostenere la così detta medicina difensiva, abbattendo costi e liste di attesa”.
“Quanto sopra – conclude la nota – sono solo alcune delle proposte che la Lega sostiene da tempo anche con i propri consiglieri regionali Andrea Ulmi, Giovanni Galli e Massimiliano Baldini in commissione ssanità della Regione. Non è certo continuando a “tagliare” e “smantellare” che si tutelerà il nostro bene più prezioso. Questo starebbe a significare che la pandemia non ci ha insegnato nulla e che ci arrenderemo alla privatizzazione marcata della sanità con il risultato di creare cittadini che avranno prestazioni sanitarie di eccellenza ed altri non più tutelati da quell’articolo 32 della Costituzione che è stato da sempre il faro guida di uno dei migliori sistemi sanitari al mondo”.