Dimissioni irrevocabili dal presidente di Geal dopo le polemiche: il sindaco le accoglie

Gianmarco Mancini lascia l’incarico: “Ribadiremo l’assoluta regolarità della sua nomina nelle sedi istituzionali preposte”. Raspini: “Avevamo ragione noi”
Terremoto dopo le polemiche. Salta il presidente della Geal, Gianmarco Mancini.
Il numero uno di viale Luporini ha presentato dimissioni irrevocabili accolte dal sindaco Mario Pardini.
“Ringrazio Mancini – ha detto il sindaco – per il suo impegno e per la sua professionalità, confermata dalla grande responsabilità espressa dalle sue dimissioni. Avremo modo e tempo di chiarire l’assoluta regolarità della sua nomina nelle sedi istituzionali preposte”.
Sull’ormai ex presidente della partecipata sono state numerose le polemiche, tutte riportate nelle ultime settimane anche in commissione controllo e garanzia presieduta dal democratico Francesco Raspini. Prima il caso della piscina fuori terra, risultata poi abusiva, all’esterno della sua abitazione lucchese, fatta rimuovere dopo i controlli della polizia municipale. Poi l’ipotesi di inconferibilità dell’incarico, a detta dell’opposizione, per il fatto di ricoprire altri ruoli in partecipate del Comune di Piombino.
Bocche cucite, al momento, dallo stesso Mancini, che potrebbe spiegare domani i motivi della sua decisione. Alla base della scelta non ci sarebbero atti pervenuti dalla procura di Lucca in ordine alle irregolarità edilizie della sua abitazione ma solo la volontà di uscire dal tourbillon delle critiche e mantenerne fuori il suo partito di riferimento, la Lega.
Laconico il commento di Francesco Raspini, consigliere comunale Pd: “Abbiamo appena appreso che Gianmarco Mancini si è dimesso da Geal perché ciò che avevamo denunciato nei giorni scorsi era vero. Cioè che avendo già altri incarichi in società pubbliche della Toscana non poteva essere nominato presidente di Geal. Se il sindaco passasse un po’ più di tempo a studiare le carte e un po’ meno a farsi le foto probabilmente risparmierebbe alla città questi imbarazzi”.
“Per il 7 aprile ho già convocato la commissione di controllo e garanzia, per vederci chiaro fino in fondo – conclude – capire come si è arrivati a questa nomina – cioè soprattutto come sia stato possibile che il sindaco e il suo ben retribuito staff abbiano commesso un errore così marchiano – e se nell’ambito delle partecipate ci siano altri casi di questo tipo”.