Dimissioni da Geal, Mancini: “Ho voluto tutelare il sindaco, la Lega e l’azienda”

29 marzo 2023 | 15:57
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Dimissioni da Geal, Mancini: “Ho voluto tutelare il sindaco, la Lega e l’azienda”

L’ex presidente dopo le dimissioni: “Sotto attacco la gestione dell’acqua a Lucca. Inconsistente l’ipotesi di inconferibilità. La piscina abusiva? Una dimenticanza colposa”

Le dimissioni irrevocabili giunte ieri (28 marzo) di Gianmarco Mancini come presidente di Geal, non arrivano certamente a sorpresa. Già da qualche giorno il nome di Mancini rimbalzava sulle cronache dopo le accuse dalle opposizioni di presunta “inconferibilità” dell’incarico, a causa di cumulo di cariche in altre partecipate pubbliche.

Il giorno dopo le presentazioni delle dimissioni irrevocabili presentate da Mancini e accettate dal sindaco Mario Pardini, per l’ex presidente di Geal è il momento di fare chiarezza e ripercorrere le tappe che lo hanno portato alla riconsegna del mandato.

“Sono stato oggetto di un attacco feroce, violentissimo e inusitato, il tutto per attaccare politicamente il sindaco Mario Pardini e forse per altre poste in gioco legate al futuro dell’acqua di Lucca”, dichiara Gianmarco Mancini togliendosi qualche sassolino dalla scarpa. “Ma facciamo ordine – prosegue -, perché i passi che ho fatto prima di presentare le dimissioni sono importanti. Lunedì (27 marzo) ho avuto prima di tutto un colloquio con gli organi del mio partito (la Lega, ndr), comunicando la mia decisione di lasciare l’incarico. Ieri (28 marzo) alle 10 mi sono incontrato con il sindaco di Lucca Mario Pardini. Abbiamo avuto un lungo e cordiale confronto su cosa fosse più giusto fare e anche sulle accuse di inconferibilità che mi erano state mosse. Nonostante l’inconferibilità sia stata considerata da entrambi un argomento molto discutibile e secondo parecchi pareri di amministrativisti insussistente, ho deciso per il bene delmio partito, del sindaco e anche di Geal, che si prepara ad una partita importante, di presentare le mie dimissioni nelle sue mani”.

Nei giorni scorsi l’opposizione, ed in particolare il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Francesco Raspini aveva mosso accuse di inconferibilità dell’incarico di Mancini come presidente di Geal, per un cumulo di incarichi che lo stesso Mancini avrebbe in alcune partecipate del Comune di Piombino

L’ex presidente di Geal, precisa che “è stato sostenuto che il mio incarico fosse inconferibile, ricorrendo ad una analogia, che analogia non è con il caso Ascit  – spiega Mancini addentrandosi in una questione molto tecnica – Nel caso riportato si trattava di due ruoli gestionali in società controllate direttamente dalla mano pubblica e riferiti al medesimo business. La ratio della norma citata, è quella di impedire che lo stesso amministratore abbia ruoli di presidente o amministratore delegato in due società diverse con più di 15mila abitanti nella stessa regione. Si vuole impedire, cioè, che chi assume ruoli gestionali diretti in due società sotto il controllo pubblico, possa condizionare e influenzare l’operatività di due società. A Lucca invece ero presidente di Geal, senza veri poteri gestionali. Infatti la gestione è interamente affidata all’amministratore delegato, che ricopre anche il ruolo di direttore generale. Questi è espressione del 48 per cento di Acea Spa, socio privato, mentre il restante 52 per cento si trova nelle mani pubbliche di Lucca Holding, società sottoposta a controllo analogo dal comune di Lucca. Inoltre il Comune di Lucca su Geal ha un controllo solo indiretto, poiché Geal è sotto il controllo e l’indirizzo di Lucca Holding, che ne detiene, appunto il 52 per cento. Quindi ci sono più attori, il socio Acea di Roma che ha il 48 per cento di quote, Lucca Holding con il 52 per cento e dietro, con un controllo indiretto, c’è il Comune di Lucca. Ciò dimostra che Geal spa è di fatto in mano al socio privato. L’inconferibilità quindi, a mio parere e secondo molti, non sussiste – conclude Mancini – Le argomentazioni sollevate hanno esclusivamente natura politica e troveranno la risposta nel campo politico. Per quanto mi riguarda sono 34 anni che mi metto a disposizione del mio partito e ripeto, voglio tutelare la Lega, il sindaco e anche Geal che ha una partita importante da giocare. Quanto al sottoscritto, ho sempre tenuto i miei interessi personali in secondo piano e separati da quelli politici. Non è la prima volta che faccio un passo indietro e, probabilmente, nemmeno l’ultima. In tutta questa storia, dispiace che si rischi di dimenticare la cosa più importante, salvare l’acqua di Lucca e dei lucchesi”.

In realtà, tra le molte accuse presentate dall’opposizione c’è anche quella di aver realizzato in una sua proprietà soggetta a vincoli paesaggistici, una piscina, poi risultata abusiva.
La piscina è stata rimossa – dichiara Mancini -, sembra difficile da credere ma è stata una dimenticanza, ancorché colposa. Avevo ricevuto il permesso di un anno per la piscina, dopo mi sono trasferito a Roma per lavoro. Adesso però è stata rimossa e voglio sottolineare il fatto che, ad oggi, non ho ricevuto nessun avviso di garanzia. È stato gettato del fango su di me, per attaccare il sindaco e forse per altri obiettivi”.

Adesso che cosa farà?
“Io, come sempre, mi metterò a disposizione del mio partito: la Lega”.