Bianucci: “Ex Manifattura, la proposta di Cecchini ha senso: per il rilancio si affidi uno studio ad un professionista internazionale”

Il consigliere comunale propone il nome di Stefano Boeri: “Giusto valutare uno stop al rogito con la Good City srl”
“Scegliamo un grande professionista internazionale, del livello almeno di Stefano Boeri che recentemente ha avuto un incarico simile dall’amministrazione comunale di Viareggio, per guidare la costruzione di un progetto di altissimo profilo per la riqualificazione dell’area della Manifattura Tabacchi che ancora resta da recuperare, a partire dalla redazione dei piani attuativi che servono. Questo spazio può essere un volano formidabile per il rilancio culturale della Città, a partire dalla vocazione di Lucca – nella storia, come pure nell’attualità – per la musica”. A lanciare la proposta è il consigliere comunale Daniele Bianucci.
“I recenti sopralluoghi effettuati dalla commissione lavori pubblici, ci hanno permesso di visionare lo stato dell’arte dei lavori nella vasta area dell’ex Manifattura, in cui le opere di recupero sono state avviate dalla precedente amministrazione di centrosinistra – spiega Bianucci -. In questa zona, grazie alle risorse pubbliche individuate dall’ex sindaco Tambellini, sorgerà a breve, tra l’altro, il nuovo museo del fumetto: una struttura importante per la nostra città, strettamente collegata a Lucca Comics and Games, con l’obiettivo di dare gambe alla manifestazione per l’intero anno. Per quanto riguarda la parte sud, ancora abbandonata, come è noto la precedente amministrazione ha fatto di tutto per porre in essere le condizioni affinché essa tornasse ad essere, dopo decenni appunto dall’operatività della Manifattura, un luogo del lavoro: con la convinzione che far rientrare ogni giorno in città quasi mille lavoratori (nello specifico, secondo l’ipotesi caldeggiata, della Tagetik) avrebbe permesso il rilancio del centro storico, oggi purtroppo relegato, come tutti i borghi d’Italia, alla minaccia di quella decadenza che una vocazione limitata esclusivamente al commercio e al turismo purtroppo comporta. Era questa un’intuizione sicuramente innovativa, naufragata come ben sappiamo a causa di una vasta opposizione, in cui abbiamo poi capito aveva piena cittadinanza pure una forte dose di strumentalizzazione politica, ben congegnata da alcuni (e non certo per senso responsabilità nei confronti della città) in vista delle ultime elezioni comunali. Ma non è certo questa più la fase della recriminazione, ma bensì della costruzione del nostro futuro: per questo, ora che l’ottima ipotesi della fabbrica 4.0 nell’ex Manifattura appare appunto completamente naufragata (e non certo per responsabilità della precedente amministrazione), acquisisce un senso l’idea dell’architetto Cecchini di evitare il rogito con la Good City srl, che ha acquisito una porzione del fabbricato mesi fa; ciò tanto più se fosse vero che in tal caso la penale per il Comune ammonterebbe ad appena 140mila euro. È da evidenziare infatti che, a quasi un anno dall’elezione, Pardini confessa di non aver potuto ancora sapere chi materialmente è dietro a questa società: è evidente quindi che era in pieno torto la destra quando, in campagna elettorale, accusava la precedente amministrazione di voler occultare volutamente la verità, ed invece c’era (come permane tutt’ora) una criticità oggettiva ad arrivare infondo ai reali titolari della srl, e agli obiettivi che loro hanno per l’area che si apprestano ad acquistare”.
“Intendiamoci, stoppare il rogito con la Good City srl avrebbe ragione di essere solo se a monte esistesse il progetto per un reale rilancio di quei luoghi; sarebbe invece l’ennesimo boomerang, se fosse l’occasione per lasciare tutto com’è per chissà quanti anni ancora, nello stato di progressivo degrado in cui la porzione si trova – prosegue Bianucci – Per questo mi sento di lanciare l’idea di individuare un professionista di caratura internazionale, così come ha fatto il Comune di Viareggio con l’architetto Stefano Boeri per la riqualificazione del lungomare, per guidare il recupero. Questo per una buona serie di ragioni. La nostra città non si merita niente di meno di una visione di ampio respiro internazionale per un progetto talmente importante: come è stato fatto in passato, con le collaborazioni avviate ad esempio con Insolera, Betti, Benevolo, e che hanno fatto storia. Occorre un processo di partecipazione reale e costante con le tante realtà culturali della città, e un professionista di alto profilo potrebbe assicurarlo: per puntare in particolare sul progetto di “Lucca Città della musica”. Servono inoltre energie nuove sul piano professionistico, possibilmente appunto esterne dalle dinamiche strettamente locali, che siano garanti affinché un processo così fondamentale sia autenticamente slegato da piccoli interessi di parte. Infine, occorre di sicuro una scossa sulla prospettiva urbanistica della Città: ce lo chiedono in tanti, dopo che da quasi un anno la commissione urbanistica è praticamente congelata, così come l’iter per il piano operativo, che aspetta ancora, dall’entrata in vigore della nuova amministrazione, l’ultimo step dell’esame delle osservazioni per poi essere finalmente funzionale”.