Assi viari, Altrestrade: “Opera dannosa. Basta suggerire mitigazioni che sanno di ridicolo”

Il comitato torna all’attacco: “Sarebbe più saggio e più attuale portare avanti progetti più sostenibili”
“Non bastavano le enormi carenze tecnico amministrative legate alla realizzazione dell’opera, oggi emerge anche l’ombra di una presunta incompatibilità del commissario straordinario ingegner Mucilli, portata all’attenzione del Parlamento dal deputato di Europa Verde onorevole Devis Dori nei giorni scorsi, per la quale è stata interessata anche l’autorità anticorruzione”. Inizia così la nuova nota rilasciata dal comitato Altrestrade, che torna all’attacco sul progetto degli assi viari.
“Ringraziamo l’onorevole ed il gruppo di Europa Verde per l’attenzione che hanno riservato al delicato tema degli assi viari – prosegue il comitato -. Un’opera che già risulta carente sotto molteplici punti di vista, a partire dalle giustificazioni, che ha raccolto negli anni tutta una serie di dati contrari ma che, dietro evidenti forzature, viene portata avanti sulla testa dei cittadini e dei territori interessati. Abbiamo collaborato molto volentieri con l’onorevole Dori per fornire tutti i dati, sia tecnici che amministrativi, raccolti in questi lunghi anni di indagine sul progetto, affinché venga dimostrato, una volta di più, che la tangenziale di Lucca è un’opera inadeguata, sproporzionata e dannosa per la Piana di Lucca”.
“Se da Roma (ma anche da Firenze) si procede col paraocchi verso la distruzione della Piana di Lucca, al livello locale si stanno moltiplicando le voci contrarie e questo non è un dato secondario – continuano -. Anzi, è un segno inequivocabile che il territorio non accetta questo intervento e che, anzi, è pronto a battersi fino in fondo affinché l’opera non venga realizzata, vista la mole di danni che produrrebbe senza portare alcun beneficio concreto. Anziché continuare a spingere per portare a termine quest’opera, in netto contrasto con gli obiettivi europei di salvaguardia del territorio, sarebbe più saggio e più attuale portare avanti progetti più sostenibili, magari con soluzioni di mobilità leggera e pesante più adeguate coi tempi che corrono, anziché rimanere ancorati al progetto partorito negli anni ’90, limitandosi – con estrema timidezza – a suggerire mitigazioni che sanno di ridicolo”.