Uniti per la Manifattura: “Un percorso partecipativo plurale per il futuro del bene”

L’associazione torna a intervenire nel dibattito: “Non ci rassicura il fatto che il sindaco abbia le idee chiare su quanto vi dovrà sorgere”
Futuro della ex manifattura tabacchi, torna a parlare il gruppo Uniti per la Manifattura.
“In relazione al dibattito sulla manifattura che si è nuovamente aperto nella città – dicono i suoi esponenti – ci preme sottolineare quanto il tema sia stato rilevante nel cambiamento amministrativo e politico avvenuto con le scorse elezioni. Uniti per la Manifattura si è fortemente impegnata per la tutela e la valorizzazione del bene, per restituire alla città quello spazio, che attualmente versa in condizioni disastrose. Siamo i primi a volerne il recupero. Occorre tutelare e valorizzare il bene perché diventi realmente uno spazio fruibile e funzionale alla vitalità della città”.
“Uniti per la Manifattura – prosegue – ha da sempre sostenuto il principio di salvaguardia della proprietà pubblica del bene e del suo valore architettonico, storico e sociale. Per questi motivi ha sollecitato un percorso partecipativo finalizzato ad individuare i criteri di recupero, incardinati su principi di sostenibilità economica e sociale, come suggerito dalle stesse normative della Comunità Europea (green city). Non siamo dunque rassicurati dalle parole del sindaco, che dice di avere le “idee chiare” sulla destinazione futura della Manifattura. Il cambiamento di passo doveva proprio vertere su un cambiamento di metodo e di prassi, che sarebbe dovuto passare da un coinvolgimento di tutte le componenti sociali ed economiche della città. Ancora una volta non si tratta di far uscire l’idea dal cappello, di pochi. Anche la precedente amministrazione “aveva delle idee”, che poi si sono scontrate con la fattibilità reale, essendo il project financing proposto non rispondente a criteri di interesse pubblico. E di questo l’amministrazione Tambellini ha dovuto suo malgrado prendere atto, virando le sue scelte, che sono approdate nella incomprensibile vendita di una parte consistente del bene“.
“Noi riteniamo opportuno e irrinunciabile che il dibattito sul futuro della Manifatturanon sia chiuso frettolosamente e soprattutto siano fatte scelte in nome dell’interesse della città tutta – prosegue la nota – Riteniamo che sia necessario riflettere con coraggio, determinazione e apertura a tutte le componenti sociali, politiche ed economiche. Riflettere insieme a cominciare dalla frammentazione del bene, che costituirebbe un ostacolo per una progettazione organica e lungimirante. Chiediamo a questa amministrazione di dare continuità agli impegni assunti in campagna elettorale circa il tema della partecipazione. Auspichiamo che sia l’amministrazione stessa, in nome della tanto acclamata discontinuità, a farsi carico di attivare un percorso partecipativo plurale. Recuperando le fratture create dalla mancanza di ascolto della precedente Amministrazione. Sarebbe una bella risposta da dare a quella parte di cittadinanza che chiede alla politica di non essere cercata solo al momento del voto”.
“A seguito delle risultanze del percorso partecipativo – conclude Uniti per la Manifattura – auspichiamo che le idee e le proposte che emergeranno, ritenute utili e coerenti con i bisogni della città, costituiscano la base da cui possa prendere le mosse un concorso pubblico di idee che produca una sintesi progettuale e che i vincitori siano poi anche incaricati di supportare l’apparato tecnico per la redazione del piano attuativo. Chiediamo inoltre che sia finalmente svelato il mistero sull’acquirente della parte di Manifattura messa a bando e sulle finalità che hanno ispirato la vendita”.