25 aprile, Pardini: “Mantenere viva la memoria”. Polemica per le assenze al Consiglio aperto

24 aprile 2023 | 21:30
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25 aprile, Pardini: “Mantenere viva la memoria”. Polemica per le assenze al Consiglio aperto

Il sindaco respinge le accuse: “Tutti i gruppi consiliari erano rappresentati”. I cittadini hanno consegnato una petizione con oltre 800 firme per riaprire la Casa della memoria sulle Mura

“Il nostro compito è quello di mantenere sempre accesa la luce della memoria”. È questo il messaggio del sindaco di Lucca, Mario Pardini, a termine di un consiglio comunale aperto sulla festa della Liberazione. Una seduta lunga, iniziata alle 15 e conclusa alle 21,20, in cui non sono mancate le polemiche.

Il centrosinistra, infatti, ha punzecchiato la maggioranza per le assenze durante la seduta straordinaria sul 25 aprile: “Dispiace che l’assessore Fabio Barsanti e la sua collega (Mia Pisano, ndr) oggi non abbiano trovato il modo e il tempo di essere presenti quando è importante essere presenti”, ha affermato il consigliere Bianucci (Sinistra Civica Ecologista). Il primo cittadino, nel suo intervento conclusivo, ha replicato così alle accuse della minoranza: “Tutti i gruppi consiliari oggi erano rappresentati”.

Il consiglio comunale aperto, chiesto dal centrosinistra, si è aperto con un presidio di cittadini e associazioni, fra cui l’Anpi, fuori palazzo Santini. I cittadini hanno consegnato nella mani del sindaco Mario Pardini le oltre 800 firme raccolte per riaprire la Casa della memoria e della pace. Una mobilitazione alla viglia del 25 aprile dopo l’annuncio che al Castello di San Donato sarà collocato l’ufficio per il coordinamento della promozione delle Mura.

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Oltre 500 firme per la Casa della memoria. L’appello al sindaco: “Si riapra la sede”

Ad aprire la seduta è stato l’intervento della consigliera di Lucca è un grande noi, Ilaria Vietina, a nome del centrosinistra: “Abbiamo chiesto questo Consiglio perché vogliamo lanciare un messaggio: non volgiamo rinunciare a nulla della nostra libertà. Il 25 aprile è una data che esprime un profondo significato: nel 1946, il governo di un’Italia ancora monarchica, guidato da Alcide De Gasperi, stabilì che il 25 aprile dovesse essere ‘festa nazionale’. Una festa in cui tutti gli italiani potessero riconoscersi. Rappresenta, quindi, un momento che si colloca all’origine della nascita della democrazia in Italia, alla radice della Repubblica e della Costituzione italiana. Memoria e storia devono intrecciarsi e dobbiamo tornare a riflettere. Per il 25 aprile è importante una piena partecipazione: è una grande opportunità per guardare il passato, l’oggi e il futuro. La libertà nel ventesimo secolo è stato un qualcosa di completamente diverso: abbiamo capito che la libertà vera è per tutti e per tutte. Dobbiamo prendercene cura. Non si può, non si deve e non vogliamo rinunciare alla libertà”.

Il centrosinistra chiede un consiglio comunale aperto per la festa della Liberazione

Il sindaco Pardini: “Il nostro compito è quello di mantenere sempre accesa la luce della memoria”

La riflessione in consiglio comunale del sindaco Mario Pardini, che ha replicato anche alle accuse: “Ringrazio tutti gli intervenuti e i consiglieri e la giunta presenti questa sera. Tutti i gruppi consiliari oggi erano rappresentati (rispondendo alle polemiche sulle assenze in Consiglio avanzate dall’opposizione ndr). Il 25 aprile è la festa della Liberazione dal nazi-fascismo e fu il momento iniziale che ha portato alla nostra Costituzione. La Costituzione è la pietra miliare di tutti i cittadini, è un faro anche per tutti gli amministratori. La Costituzione è carne viva e facciamo sì che il 25 aprile sia davvero giorno di memoria e storia condivisa. La memoria deve essere sempre accesa, questo è il nostro compito. Lo stiamo facendo e lo faremo anche domani. Non voglio far polemica, però la Casa della memoria è stata aperta il 14 agosto del 2019 e non credo che fino a quella data nella nostra città ci fosse bisogno di ribadire una memoria che doveva resistere. Ci sarà modo per riparlarne. Auspico che si riparta dal 25 aprile come momento di liberazione dal nazi-fascismo, un momento che ha permesso di avere un faro a tutti i cittadini, ovvero la nostra Costituzione”.

Gli interventi dei cittadini

Ad aprire la fase degli interventi dei cittadini sono state le parole dello storico Andrea Giannasi: “Il 25 aprile è la data fondante della nostra democrazia. Se avessero vinto il totalitarismi, il fascismo e il nazismo, molti di noi sarebbero altrove, come nei campi di concentramento. Il 25 aprile non è solo la festa dei comunisti o di un’associazione resistenziale. Dobbiamo parlare di Resistenze, al plurale. Resistenza non è sinonimo di sinistra, è un valore che appartiene a tutti. Con quel sangue sono nati gli articoli della Costituzione italiana, che è anche il nostro futuro”. Clicca qui per leggere l’intervento completo.

Toccante il ricordo di Divo Stagi che, tramite le parole del suo libro, ha fatto rivivere la memoria attraverso il racconto degli anni della gioventù, influenzati dal totalitarismo fascista e dagli orrori della guerra. Attraverso questa precisa testimonianza di verità, Stagi ha cercato di far comprendere la forza dirompente dei valori e di chi ha vissuto l’atrocità delle violenze dittatoriali. A fine del suo intervento, il 99enne Stagi è stato salutato con un lunghissimo applauso. Anche lo storico Paolo Buchignani ha rimarcato l’importanza del 25 aprile: “Oggi più che mai il 25 aprile deve essere un’occasione di riflessione, monito e impegno affinché non si torni ai pericoli legati al nazionalismo e ai regimi totalitari. Dopo il fascismo la nazione di Mazzini e Cavour è risorta grazie alla Resistenza, una lotta complessa e plurale. Uomini e donne che ci hanno ridonato quella libertà che il fascismo ci aveva tolto. Il 25 aprile deve essere una festa in cui tutti gli italiani si riconoscono. Il 25 va festeggiato senza se e senza ma. Viva la Resistenza, viva la Repubblica e viva l’Italia”.

La parola è poi passata al professor Paolo Razzuoli: “Il 25 aprile offre, a mio avviso, un’importante occasione di riflessione. La storia non può servire sempre come clava da sbattere contro l’avversario politico. C’è una continua tendenza a riaprire i conti con il passato, una sorta di guerra civile a bassa intensità combattuta sui media. I padri costituenti sapevano perfettamente che l’essere stati fascisti non era la colpa di una minoranza, ma il dramma di una nazione. Il fascismo è stato la via italiana al totalitarismo e il suo contrario è la democrazia. La democrazia o è liberale o è dittatura. Fu Pasolini a denunciare tratti di fascismo in settori di antifascismo. Quindi no all’arroganza, no alla denigrazione dell’avversario. Il fascismo così come lo abbiamo vissuto è irripetibile. Oggi ci sono dei pericoli per la sopravvivenza delle istituzioni democratiche? Siamo in tempo di disagi (crisi economica, emergenza climatica, fenomeno migratorio) che rischiano di resuscitare i demoni del passato. I pericoli esistono: disinteresse della politica e assenteismo, volgarizzazione del linguaggio, crisi dei partiti, maldestro uso dei social. Il 25 aprile può e deve essere una data simbolo in cui tutti gli italiani si riconoscono. Tutti devono fare uno sforzo serio di guardare in avanti e non agitare continuamente le ombre del passato“.

L’intervento di Romano Zipolini, presidente di Anpi Lucca: “Questo per noi è un periodo di festa. È la festa del popolo italiano per la ritrovata libertà. È un giorno di gioia per celebrare la riconquista della pace e il ripudio della guerra. È la festa del ritrovato onore e dignità degli italiani dopo la dittatura fascista. La Costituzione considera il fascismo un crimine e dobbiamo esserne i custodi. Dobbiamo anche essere sostenitori dell’antifascismo. Il 25 aprile è anche la festa dei giovani: la gran parte dei partigiani erano giovanissimi, da loro partì il meccanismo della ribellione. Anpi ha il dovere di trasmettere questi valori ai giovani di oggi. I nostri giovani vanno ascoltati. Domani festeggeremo la vittoria della Resistenza”.

È la professoressa Carla Andreozzi a chiudere la fase degli interventi di cittadini e associazioni: “Le donne hanno dato un grande apporto alla Resistenza. Una partecipazione sostanziale, diffusa, capillare e significativa: furono più di 70mila le donne coinvolte alla Resistenza e almeno la metà combatterono con le armi. Le donne uscirono dalla casa, dall’ambito familiare e furono soggetti attivi dei cambiamenti storici. Le donne entrarono nella svolta del ’45, che nel nostro Paese pose le basi per la nascita della Repubblica. Per le donne la Resistenza fu anche un momento di crescita civile. Oggi tocca a noi rinnovare quella lungimiranza di tanti anni fa e costruire concreti obiettivi per la piena realizzazione del dettato costituzionale”.

Gli interventi politici

Il presidente dell’assise, Enrico Torrini, ha sottolineato l’importanza della festa della Liberazione: “La libertà è un valore che appartiene a tutti e nessuno può dire il contrario. Ben venga questo consiglio comunale per celebrare il 25 aprile”.

Il consigliere Gianni Giannini (Pd) è passato all’attacco della maggioranza lanciando una stilettata ai consiglieri assenti: “Volevo fare un ringraziamento particolare al sindaco per aver sollecitato gli esponenti della sua maggioranza, non in grado di difendere l’antifascismo, a non partecipare a questo consiglio straordinario. Un consigliere di maggioranza, oggi assente, ci ha accusato di strabismo storico: io chiedo a tutti voi perché il 25 aprile dovrebbe essere una data divisiva? Perché non è una festa di tutti? Come gruppi di minoranza volevamo farle un dono, caro sindaco: il capitolo dodicesimo della Costituzione, lo dia ad alcuni dei consiglieri di maggioranza perché probabilmente certi concetti non sono ancora stati recepiti. Buon 25 aprile, ora e sempre festa della libertà dal nazi-fascismo”.

L’intervento del consigliere Luciano Panelli (Lucca 2032): “Quella del 25 aprile è una giornata storica della nostra Repubblica. Con questa ricorrenza si chiude un periodo doloroso della nostra storia dopo vent’anni di dittatura fascista. Il 25 aprile creò anche le premesse per la nascita della Repubblica italiana e di tutti quei diritti che furono negati durante il fascismo. Diritti garantiti dalla Costituzione e che abbiamo il dovere di difendere. Il 25 aprile deve essere una festa di tutti gli italiani, non deve essere divisiva. La Resistenza e la Liberazione non devono rimanere solamente lezioni del passato”. Secondo la consigliera Lia Stefani (Lucca Futura): “Non dobbiamo mai abbassare la guardia. La democrazia è un bene prezioso che va protetto e rafforzato con il passare del tempo. Per impedire di commettere gli stessi errori del passato, è fondamentale ricordare ogni anno il 25 aprile”.

La consigliera Ilaria Vietina (Lucca è un grande noi) ha ribadito l’importanza della Casa della memoria e della pace, per la quale i cittadini hanno raccolto oltre 800 firme per la riapertura: “Per anni ha rappresentato un luogo a disposizione di associazioni e cittadini, al servizio di una comunità più attenta alla sua storia e più vigile sui valori condivisi di accoglienza, rispetto, convivenze. Faremo di tutto affinché venga trovata una soluzione alla richiesta dei cittadini”.

Il centrosinistra: “Liquidata la Casa della memoria e della pace”

Anche il conigliere Daniele Bianucci (Sinistra Civica Ecologista) ha bacchettato la maggioranza: “A Lucca la memoria resiste. Dispiace che l’assessore Fabio Barsanti –  e la sua collega (Mia Pisano ndr) – oggi non abbia trovato il modo e il tempo di essere presente quando è importante essere presenti, citando l’intervento di Andrea Giannasi. Non è mai stato presente nemmeno durante la passata legislatura e ciò è un aspetto assolutamente negativo. E questo non è una responsabilità della sinistra, semplicemente qualcuno non condivide dei valori fondanti della nostra Repubblica. La scelta di chiudere la Casa della memoria e della pace non è affatto una scelta neutra caro sindaco, è una scelta politica precisa. Forse su richiesta di almeno una parte importante di questa maggioranza. È una scelta che non condividiamo e ci uniamo alla richiesta dei cittadini di individuare uno spazio specifico per la Casa della memoria e della pace”. Per Enzo Alfarano (Pd): “Il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani, non c’è bisogno di nessuna pacificazione”. La parola è passata a Valentina Simi (Lucca Civica-Volt-Lucca è popolare): “Con il 25 aprile celebriamo il ritorno alla libertà dopo 20 anni di privazioni sotto la dittatura fascista. Non possiamo e non dobbiamo ricordare il sacrificio degli italiani e delle italiane che hanno dato la vita per la libertà. Dobbiamo diffondere una memoria educante”.

L’intervento del capogruppo della Lega Armando Pasquinelli: “Oggi abbiamo ascoltato delle importanti testimonianze e per questo ringrazio il centrosinistra per questo consiglio comunale. Commovente è stato l’intervento del 99enne Divo Stagi. Il pericolo può essere sempre nascosto dietro l’angolo e dobbiamo porre massima attenzione alla tutela dei principi democratici. Questo giorno dovrebbe vederci tutti felici. Come mai questo giorno, ancora oggi, non rappresenta un momento di gioia per tutti? Perché ancora oggi siamo divisi? Questo è un giorno di pace e non avrei voluto sentire parole di polemica (riferendosi alla minoranza ndr). Io odio il fascismo e vorrei che questo (il 25 aprile ndr) sia un giorno di festa per tutti”. Per Giovanni Ricci (Forza Italia-Udc): “Il nostro Paese è fortemente ancorato ai valori della democrazia. Abbiamo però bisogno di una riconciliazione. La democrazia combatte la dittatura senza colori di nessuna natura politica. Il 25 aprile, secondo me, deve essere la giornata in cui si ricorda anche la libertà dei fratelli dell’Europa dell’est. La democrazia deve condannare ogni dittatura. La Costituzione non ha nessun colore e rappresenta tutti i cittadini”.  La replica del consigliere Daniele Bianucci: “Non condivido assolutamente la riflessione del consigliere Ricci. Noi condanniamo tutti i totalitarismi. Non abbiamo bisogno di queste lezioni. Al consigliere Barsanti, magari, può fare questa lezione visto che non è presente nemmeno oggi. No al revisionismo storico”.

Per il consigliere Massimo Fagnani (Lega): “È stata una giornata molto interessante però non è bello nominare sempre gli assenti dal Consiglio. La libertà è di tutti e domani ricordiamo il sacrificio di tantissimi nostri connazionali. In 60 anni non ho mai visto squadrismo fascista in giro. Non esiste un’alternativa tra fascismo e antifascismo, esiste tra democrazia e fascismo. Io aborrisco il fascismo. Più che il ritorno del fascismo, c’è da temere i metodi fascisti. È questo che fa ancora paura e va lottato. Dobbiamo difendere le minoranze, i più deboli e chi non la pensa come noi”.