Il centrosinistra si unisce all’appello: “Riaprite la casa della memoria e della pace”

I consiglieri si rivolgono a Pardini: “Non è con le parole, ma coi fatti, che si dimostra di essere il sindaco di tutti”
“Riaprite la casa della memoria e della pace della città di Lucca“. I consiglieri comunali dei gruppi consiliari del centrosinistra (Pd, Lucca Futura, Sinistra con Lucca-Sinistra civica ecologista, Lucca è un grande noi, Lucca Civica-Volt-Lucca popolare) riprendono la richiesta avanzata da più di ottocento sottoscrittori della petizione che è stata consegnata all’amministrazione Pardini nel corso della seduta straordinaria di lunedì (24 aprile).
“Anche noi ci uniamo alle centinaia di cittadine e cittadini che hanno firmato la petizione per chiedere di ripristinare questo spazio di partecipazione e comunità, chiuso dall’amministrazione del sindaco Pardini. Al Consiglio comunale sul 25 aprile che noi abbiamo richiesto, i portavoce della mobilitazione pubblica hanno consegnato le firme raccolte: chiediamo al primo cittadino di tornare indietro sui propri passi, perché Lucca ha bisogno di opportunità dedicate alla costruzione di una coscienza condivisa di memoria e pace. A Lucca la memoria resiste. Quest’anno il 25 aprile nella nostra città è stato celebrato da una serie importante di iniziative, organizzate da una nutrita schiera di associazioni e cittadini coordinati tra loro. Vogliamo ringraziare tutta la rete per questo importante impegno, a partire da Anpi Lucca e Cgil, che sono state le prime promotrici: sono stati giorni intensi e particolarmente belli, molto partecipati e che hanno visto coinvolte migliaia di persone”.
“Segno evidente di una comunità che si riconosce a pieno nei valori fondativi della Costituzione nata dalla Resistenza, dell’antifascismo, del rifiuto di ogni forma di violenza e discriminazione – sottolineano i consiglieri del centrosinistra -. Il Consiglio comunale che abbiamo richiesto è nato appunto per dare piena cittadinanza istituzionale a queste istanze: e la gratitudine va a tutti gli ospiti che hanno partecipato, a partire dal 99enne nostro concittadino Divo Stagi, che con lucidità ha fatto memoria della sua scelta di obiezione di coscienza quando, a rischio della vita, ha rifiutato di combattere la guerra civile contro gli italiani voluta dalla Repubblica sociale di Saló. Di questi valori condivisi e fondativi il sindaco Pardini deve a nostro avviso tenere conto: anche accettando la richiesta che centinaia di cittadine e cittadini gli pongono di riaprire la casa della memoria e della pace, che lui ha chiuso evidentemente per assecondare i desiderata della parte più estremista della coalizione che lo sostiene”.
“Non si tratta solo di una richiesta di spazi per associazioni, come il sindaco ha provato a derubricare, ma di coordinare e sostenere una progettualità condivisa. Perché Lucca ha bisogno non solo di sale prenotabili, ma di una vera e propria progettualità con spazi dedicati alla costruzione di una coscienza condivisa di memoria e pace aperti a tutte le associazioni e le persone che vogliano collaborare in modo gratuito a momenti di elaborazione, formazione, divulgazione e promozione rivolti all’intera cittadinanza – concludono -. E questa è la richiesta avanzata con la petizione. Non è con le parole, ma coi fatti, che si dimostra di essere il ‘sindaco di tutti‘: e in questo frangente Pardini è chiamato ad un banco di prova decisivo, e la città potrà capire se davvero ha eletto un primo cittadino capace di ascoltare tutti, piuttosto di un sindaco prigioniero delle frange più estremiste”.