Casa della Memoria e della Pace, Vietina: “Maggioranza si indigna per una scritta di ignoti ma non risponde all’appello dei cittadini”

La capoguppo di Lucca è un grande noi: “Denuncino l’imbrattamente, dopo rispondano alla richiesta di riapertura”
Accusa dei capigruppo di maggioranza all’opposizione di strizzare l’occhio a chi imbratta le mura, la replica arriva da Ilaria Vietina, capogruppo di Lucca è un grande noi.
“I capigruppo di maggioranza – dice – gridano allo scandalo (a mezzo stampa) perché qualcuno ha eseguito una piccola scritta sul muro esterno del Castello San Donato dove fino a pochi giorni fa c’era una targa e oggi, a seguito della rimozione, presenta una macchia di colore e i fori di quattro tasselli. Ovviamente gridano, senza il minimo dubbio, attribuendo la responsabilità di quella scritta a chi ne ha certificato l’esistenza o a chi ha partecipato al presidio del 25 aprile”.
“Gli esponenti della destra lucchese, che si sono affrettati a chiudere la Casa della Memoria e della Pace lasciando il castello San Donato chiuso e inutilizzato da mesi ed evidentemente esposto anche ad azioni vandaliche ben più gravi privando la città di uno spazio di incontro, non sapendo come giustificare questa scelta e cosa rispondere agli oltre 800 cittadini che hanno sottoscritto un appello per la riapertura della Casa Della Memoria e della Pace puntano il dito sull’opposizione e traggono grossolane conclusioni affrettate, errate e strumentali”.
“Ma vista la loro sicurezza nell’emettere sentenze li invito a non limitarsi ad un comunicato stampa – utile solo nel tentare di macchiare una bella e partecipata iniziativa in occasione della celebrazione del 25 aprile – ma ad agire di conseguenza denunciando alle autorità competenti “l’imbrattamento del monumento” in modo che venga accertato se la scritta sia davvero “l’esito del presidio” e così soddisfare con certezza e senza alcun errore la loro personale curiosità. Poi quando tutti noi avremo scoperto chi ha scritto sul muro magari i capogruppo di maggioranza si degneranno di rispondere alla richiesta di riapertura della Casa della Memoria e della Pace, a rendere di nuovo consultabili i volumi lì depositati, a riconoscere che la memoria imbarazza solo chi diserta le celebrazioni del 25 aprile avendo qualcosa di cui vergognarsi e che la pace si costruisce ogni giorno, creando occasioni di conoscenza e condivisione capaci di coinvolgere le persone e renderle protagoniste del cambiamento”.