Primo maggio, Mazzeo a Bolognana: “Non si può morire per lavorare”



Il presidente del Consiglio regionale ha fatto tappa a Gallicano per ricordare i 10 operai morti nel 1939
“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, ma non si può, non si deve morire per lavorare. Il primo maggio non è solo un giorno di festa, ma anche un giorno di lotta contro il precariato e contro le disuguaglianze, contro lo sfruttamento. Il lavoro è dignità, coesione e riscatto sociale”. Così il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo che ieri (1 maggio) ha partecipato alla commemorazione di Gallicano, a Bolognana, per ricordare i 10 operai che nel 1939, mentre lavoravano per la Selt-Valdarno alla realizzazione delle dighe artificiali nella valle del Serchio, persero la vita all’interno di una galleria di condotta a causa di una frana.
La cerimonia è stata organizzata dalla comunità di Bolognana e dall’amministrazione comunale di Gallicano, in collaborazione con Enel e si è svolta davanti al monumento eretto in ricordo di quella tragedia dove sono scritti i nomi degli operai scomparsi. “Ho deciso di essere oggi qui – ha affermato Mazzeo – per ricordare i 10 operai morti nel 1939 a nome di tutto il Consiglio regionale e per dire che un lavoro dignitoso è solo un lavoro più sicuro. Solo qualche giorno fa, qui in Toscana, a San Gimignano, abbiamo pianto l’ultima vittima: si chiamava Francesco Mannozzi e aveva solo 31 anni. Dobbiamo allora prendere un impegno collettivo come istituzioni, lavoratori, sindacati, imprese: costruire le condizioni per un lavoro che sia dignitoso, sicuro e non precario, povero o senza tutele. Fin quando avrò l’opportunità di fare politica e rappresentare le istituzioni questo, per me, è e resterà un assillo”.
Il presidente del Consiglio regionale ha poi partecipato all’Expo del primo maggio di Fornaci di Barga, la più grande festa della Valle e manifestazione espositiva, che per la festa del primo maggio vede tradizionalmente anche l’inaugurazione dell’evento. Presenti anche i consiglieri regionali Mario Puppa e Valentina Mercanti.


