Servizio idrico in Toscana, Baldini (Lega): “Si è permesso ad Ait di svilire le prerogative del Consiglio”

Ritorna il dibattito su gestore unico o gestori di ambito per la risorsa
Autorità Idrica Toscana e gestori idrici, sul tema interviene Massimiliano Baldini, consigliere regionale della Lega che siede in commissione ambiente, presentando interrogazione urgente al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
“A seguito degli atti posti in essere dall’Autorità Idrica Toscana e dal suo direttore generale – strutturate sulla deliberazione 28/2018 dell’assemblea di Ait – conseguenti alle reiterate critiche che provengono dai comuni e dalle conferenze territoriali nei confronti della scelta di un gestore unico che governi il servizio idrico per l’intero territorio toscano – concetto che condividiamo – ci chiediamo come mai non siano state apportate le modifiche normative necessarie. Infatti, con una interpretazione giuridica discutibile che sul piano politico annichilisce le prerogative del consiglio regionale, che ricordiamo, sulla base dell’articolo 11 dello Statuto, è l’espressione della volontà popolare dei toscani, si è creato uno schizofrenico problema di applicazione della legge regionale 69/2011, cioè da un lato la legge regionale prevede il gestore unico a livello di tutto il territorio regionale, mentre, con un provvedimento amministrativo dell’Ait saremmo tornati ai sei ambiti ottimali e quindi a sei gestori. Questo fatto è stato oggetto di una nostra interrogazione finalizzata a portare la discussione nel consesso competente che e’ il Consiglio Regionale, così da chiarire una volta per tutte la posizione politica in merito alla governance del servizio idrico. Per noi, oltre al problema politico esiste anche un problema procedurale in quanto riteniamo indispensabile una proposta di legge che vada a modificare la 69/2011 in particolare l’articolo 2 e 18”,
“Ci spieghi il presidente Giani – prosegue Baldini – a seguito di quanto emerso in sede di Ait circa il futuro della gestione dell’acqua in Toscana, per quale motivo il consiglio regionale non sia stato coinvolto in merito alla ridefinizione degli ambiti ottimali per superare l’idea di un gestore unico dell’acqua così come più volte auspicato e sostenuto dal Pd regionale e così come prevede l’attuale normativa regionale. Ci chiediamo anche come sia possibile che la nuova ridefinizione degli ambiti strutturati sulle attuali conferenze territoriali sia avvenuta con un mero atto amministrativo di Ait senza un dibattito e confronto all’interno del consiglio regionale e quindi attraverso un provvedimento legislativo. Ci dica sempre il presidente Giani se, alla luce delle notevoli lamentele che provengono da più parti nell’ambito dei gestori del servizio idrico, come abbiamo avuto modo di verificare anche in sede di audizione in quarta commissione, la Regione Toscana voglia costruire un modello di governance regionale sull’acqua oppure no”.
“Se il governatore – conclude il rappresentante della Lega – non ritenga, quindi, scorretto che questa discussione sia rimasta confinata e nascosta in ambito di Ait, senza un dibattito pubblico e partecipato che solo il consiglio regionale può garantire”.