Rissa in psichiatria al San Luca, Uil Fpl: “Ormai si va a lavorare con la paura”

Il sindacato sull’evento che si è verificato in reparto: “Serve una verifica rapida, precisa e puntuale”
“Le recenti e tragiche notizie di cronaca non ci hanno insegnato nulla e neppure hanno fatto scattare la molla nei sistemi di allerta all’interno dell’azienda sanitaria Usl Toscana Nord Ovest e così pochi giorni fa ci siamo ritrovati di fronte a una situazione surreale e pericolosissima per i lavoratori del reparto di psichiatria dell’ospedale San Luca. Una rissa vera e propria che solo per fortuna e per caso non si è conclusa nel peggiore dei modi. Ma ancora oggi, dopo decine di segnalazioni e incontri, ci troviamo a dover registrare un dipendente ferito e altri traumatizzati psicologicamente che hanno paura a tornare sul posto di lavoro”. A denunciare la vicenda sono il segretario della Uil Fpl, Pietro Casciani, e il responsabile di zona del sindacato, Andrea Lunardi.
La ricostruzione dei fatti è ancora imprecisa anche a causa dello stato di choc in cui si trovano i lavoratori testimoni: “A quanto pare i pazienti ricoverati in psichiatria a un certo punto sono entrati in uno stato di delirio creando il panico fra gli operatori e gli altri pazienti – spiega la Uil – Una vera e propria battaglia per fermarli che ha provato danni materiali all’interno del reparto ma soprattutto danni fisici e psicologici ai lavoratori. Uno è stato colpito con violenza mentre gli altri hanno danni psicologici importanti: si va a lavorare con la paura, si torna a casa impauriti e timorosi di prendere servizio perché nonostante i tanti incontri e le tante promesse non si è fatto nulla. La cronaca ci dimostra come sia difficile lavorare in certi settori e quanto sia estremamente pericoloso lavorare per la cura di questi pazienti. E quanto avvenuto stavolta dalla prima sommaria ricostruzione è inverosimile per una struttura sanitaria: i pazienti sono riusciti infatti a chiamare i familiari a casa i quali si sono poi presentati all’ingresso della struttura scavalcando la recinzione del giardino destinato a far trascorrere ai pazienti del reparto qualche ora all’aria aperta. Da lì sono arrivati fino alle porte di ingresso del reparto – continuano i sindacalisti -. Gli operatori sono scossi, impauriti e chiedono che si intervenga in maniera seria e decisa. L’intervento della vigilanza, non ha garantito l’incolumità dei lavoratori e dei pazienti. Serve una verifica rapida, precisa e puntuale perché nessuno si sente al sicuro. Azioni concrete che riescano a tenere sotto controllo e gestire le situazioni più a rischio, con i pazienti più violenti e disagiati il cui numero sembra essere in crescita anche a causa dell’uso di sostanze stupefacenti moderne e pericolose”.