Battistini (Pd centro storico): “Tagli al sociale ma la giunta spende per le feste”

Il segretario del circolo attacca Pardini: “Una strana idea, la sua, del sindaco di tutti”
“La politica della compiacenza: così potremmo definire la gestione della cosa pubblica da parte del sindaco Pardini”. A dirlo è il segretario del circolo Pd Centro Storico, Niccolò Battistini.
“Un’idea strana di sindaco di tutti. Un’idea strana di gestione della cosa pubblica, del bene comune – sostiene Niccolò Battistini -. A Pardini non preoccupano i cantieri fermi, i marciapiedi mangiati dall’erba alta e le strade lasciate a loro stesse. C’è poco interesse nel decoro, soprattutto della periferia, delle progettualità pari a zero per quartieri, paesi e frazioni del Comune, non c’è urgenza per le famiglie che hanno visto erodere il proprio reddito dall’inflazione e delle liste di attesa che le politiche sociali non riescono a smaltire o intercettare. Al sindaco Pardini interessa rispondere in modo stizzito, con tanto di valutazione politologica sul Partito Democratico, ai consiglieri di opposizione, che tra una sollecitazione e l’altra gli stanno dettando l’agenda da mesi, evidentemente infastidito dall’attività del centrosinistra in consiglio comunale. Pardini è sempre preoccupato a passare bene nella forma e meno nella sostanza. Sempre impegnato a compiacere i suoi alleati, tutti, nessuno escluso, ma qualcuno un po’ di più come Difendere Lucca/Casapound”.
“Dapprima – continua – con lo spostamento e lo schiacciamento sull’estrema destra da parte dell’amministrazione, sempre più impegnata a creare un clima divisivo in città per quanto riguarda memoria, antifascismo, festa della Liberazione. Poi la politica delle mance elettorali, distribuite tramite risorse pubbliche. Il sindaco e la giunta tagliano il sociale poi però spendono 80mila euro per la festa di tre giorni di rievocazione storica, gestita direttamente dal consigliere di Difendere Lucca: per le feste evidentemente i soldi si trovano. E neanche pochi, visto che la cifra in questione è paragonabile alle risorse che vengono investite per il Summer Festival per intenderci. Pensare che c’era chi si strappava le vesti per un festival di tre settimane che costava la metà di LHF e che portava a Lucca ospiti di livello nazionale a dibattere sulla contemporaneità e approfondire le sue sfide per la società”.