Partecipato il dibattito contro la guerra in Ucraina alla scuola Chelini

13 maggio 2023 | 14:32
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Partecipato il dibattito contro la guerra in Ucraina alla scuola Chelini

L’iniziativa organizzata dall’associazione “Senza confini”

Successo dell’assemblea pubblica contro la guerra e contro l’invio delle armi in Ucraina tenutasi ieri sera (12 maggio) alla scuola media Chelini di S. Vito, promossa dall’associazione Senza confini con l’adesione di Anpi Lucca e Capannori e di Libera. Auditorium strapieno di persone che hanno ascoltato con grande attenzione le lucide analisi e le profonde riflessioni degli ospiti, il generale Fabio Mini e il prete operaio don Luigi Sonnenfeld ed hanno partecipato al dibattito stimolato dall’esperta coordinatrice la professoressa Elisa Bertoni.

In particolare il generale Mini, anche sulla base della sua esperienza personale ha spiegato i “meccanismi perversi della guerra e ha illustrato – raccontano dall’associazione Senza confini – il rischio concreto di una catastrofe nucleare, indirizzando una critica feroce alle entità statali e alle forze politiche che non hanno voluto impedire la guerra e oggi non vogliono fermarla. Ha ribadito la critica alla politica aggressiva e di gendarme del mondo degli Stati Uniti ed espansionistica della Nato pur condannando l’aggressione russa all’Ucraina ed ha messo in luce il carattere di paese a sovranità limitata dell’Italia. L’analisi spietata e drammatica della situazione attuale con i pericoli maggiori che corre proprio l’Europa è stata temperata dal riconoscimento del fatto che la maggioranza del popolo italiano non vuole la guerra e che i tre quarti del mondo vi si oppone. In definitiva un appello ad essere coerenti: non c’è alternativa alla pace, alla diplomazia, alla trattativa e su questa strada deve continuare la mobilitazione”.

Don Luigi Sonnenfeld, partendo dalla sua esperienza antimilitarista e di impegno nelle realtà di disagio sociale, ha proposto di fuoriuscire “dall’Istituzione Guerra”, richiamandosi in primo luogo alle “coscienze individuali e alla capacità di rimanere umani”. “Ha richiamato inoltre – si legge in una nota – l’importanza delle esperienze che pure esistono a livello internazionale di conflitti regolati senza ricorrere all’uso delle armi rivolgendo un particolare appello alle giovani generazioni in sintonia con quanto affermato anche dal generale Mini. Ambedue hanno sottolineato l’aspetto di business della guerra e la necessità di mettere la guerra fuori dalla storia, in piena coerenza con l’articolo 11 della Costituzione, disvelando il carattere ipocrita e falso delle cosiddette guerre umanitarie”.

“Molto interessante anche il dibattito con numerose domande e tanti interventi – prosegue il resoconto -. Insomma una prima importante risposta contro il vergognoso voto di Strasburgo che ha autorizzato l’uso di finanziamenti anche del Pnrr per produrre armi e munizioni da inviare sul teatro di guerra ucraino. Dopo la staffetta per la pace del 7 maggio e dopo questa bella assemblea ora occorre far ulteriormente crescere questo movimento anche nella nostra città con nuovi appuntamenti per costruire a breve un grande fronte radicalmente pacifista e antimilitarista. E infine va sottolineata, nel corso della serata, la grande adesione ai tre referendum, due contro l’invio delle armi in Ucraina e in generale, ed uno per la tutela della sanità pubblica, con la raccolta di oltre 60 firme e con la fila di persone che hanno aspettato fino a tarda notte per firmare, esplicitando la voglia di contare nelle decisioni politiche e l’opposizione al nefasto circuito più armi e spese militari uguale meno soldi per sanità e scuola. Siamo maggioranza, la soluzione c’è, no guerra, no basi, no armi, cessate il fuoco subito e trattativa. Uniti si vince”.