Servizio idrico integrato, Europa Verde: “Serve una gestione pubblica”

Il co-portavoce di Europa Verde-Verdi Lucca: “La giunta respinga gli attacchi degli speculatori che vorrebbero monetizzare al massimo questa risorsa comune”
Futuro del servizio idrico integrato a Lucca, sul tema è intervenuto ieri (19 giugno) in Consiglio comunale Luca Fidia Pardini, co-portavoce Europa Verde – Verdi Lucca e co-portavoce Giovani Europeisti Verdi Toscana.
“Nel trattare un tema così importante e sentito come la gestione dell’acqua, come Europa Verde – Verdi Lucca e come Gev – Toscana riteniamo che sia fondamentale richiamare alcune considerazioni fondamentali per poter affrontare una discussione costruttiva e aperta. Il sistema economico produttivo neoliberista in cui ci troviamo è sempre più improntato all’attuazione di soluzioni veloci e visibili. Ci sono soldi da spendere (ad esempio quelli del Pnrr), spendiamoli tutti il più velocemente possibile e poi vediamo. Non è difficile immaginarsi come un approccio del genere premi i più potenti, i portatori di interesse più grossi e meglio ammanicati, che raramente mettono al primo posto l’interesse della collettività. E’ per questo motivo che riteniamo che, prima di fare, decidere, attuare, sia importante conoscere, pensare, discutere, ovviamente avendo ben chiaro l’obiettivo e i tempi e i modi necessari per ottenerlo. Obiettivo che in questo caso deve essere l’impostazione di una gestione dell’acqua come bene comune per tutta la città di Lucca, un bene comune che sostiene la vita di tutte e tutti, a prescindere dall’entità dei conti in banca, dei possedimenti materiali, del successo o del potere che il singolo individuo può avere. L’acqua deve essere trattata come tale”.
“L’acqua – prosegue il coportavoce di Europa Verde – è un bene comune cruciale per il comune e per la piana di Lucca. Una nostra grande ricchezza, considerando la grande abbondanza d’acqua che caratterizza il nostro territorio, in superficie e sotto la superficie. Una ricchezza che è diventata spesso tragedia, dobbiamo dire più che altro discapito dei territori periferici, in occasioni come le alluvioni che si sono verificate in particolare nell’Oltreserchio, alluvioni causate proprio dall’atteggiamento liberista e antropocentrico di cui parlavo prima, che ha portato a sovrasfruttare e impermeabilizzare il territorio intaccando e restringendo l’alveo del fiume. Una ricchezza che sarà sempre più fondamentale per adattarci agli eventi sempre più estremi causati dal cambiamento climatico, dato che sotto i nostri piedi si cela la riserva idrica più grande della Toscana. Una ricchezza che, lo ripeto, è di tutti e tutti. E’ fondamentale affermare questo concetto: le guerre saranno combattute per il controllo dell’acqua sono già cominciate. E già oggi ci sono milioni di persone che devono fare a piedi 20-25 km al giorno portando secchi in equilibrio sulla testa mentre un cittadino statunitense si permette di sprecarne 750 litri al giorno (e un italiano 220 litri)”.
“Tutto questo è abominevole. Gli italiani hanno stabilito chiaro e tondo questo concetto, con un referendum del 2011 che però non ha ancora trovato una piena attuazione. E gli squali del controllo privato dell’acqua sono sempre lì pronti ad intervenire, con i loro team di comunicazione, pronti a sparare propositi mirabolanti di efficienza e paroline di scherno verso il pubblico che non funziona. Eppure il concetto è semplice e il coltello dalla parte del manico ce lo abbiamo noi cittadini. Perché il Comune di Lucca siamo noi cittadine e cittadini lucchesi. E non solo l’acqua, ma anche tutti gli impianti per la sua distribuzione e gestione sono pubblici. E’ roba nostra. Davvero qui c’è qualcuno che crede che cederla a buon mercato alla multiutility, un bestione quotato in borsa e lontano dal territorio che straparla di efficienza e di inevitabilità, sia la migliore scelta? Davvero qui c’è qualcuno che crede che far entrare la gestione finanziaria nella gestione dell’acqua, bene comune che ci tiene in vita, sia saggio? Quando la finanza sta distruggendo tutto, intervenendo a gamba tesa perfino sui prezzi dei generi alimentari fondamentali, solo per arricchire pochissimi ricchi che sono sempre più ricchi”.
“Non mettiamo in dubbio – prosegue – che nella gestione pubblica ci siano problemi di inefficienza, ma a questo proposito voglio richiamare l’articolo 4 della Costituzione, che recita ‘La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società'”.
“Meraviglioso. In questo articolo non si fa distinzione tra lavoratore pubblico e privato, non si fa distinzione tra datore di lavoro e dipendente, non si parla di profitto, di carriera o di successo. L’articolo 4 si rivolge ai lavoratori, a tutti i lavoratori senza distinzioni, mettendoli sullo stesso piano – ha proseguito -. Parla di diritto e di dovere, propri di ogni lavoratore, a prescindere dal lavoro effettuato, e il dovere riguarda il bene della collettività. La Costituzione dice espressamente che ogni singola attività lavorativa deve concorrere al bene della società. Capiamo bene che se questo articolo fosse applicato alla lettera da tutti, almeno una buona parte dei problemi del paese sarebbero risolti”.
“Chi lavora nel settore pubblico, in particolare, è al servizio diretto della cittadinanza, di tutti noi, ed è giusto che percepisca l’importanza del suo ruolo. L’inefficienza delle istituzioni pubbliche ha portato ad una scarsa considerazione per chi ci lavora (opinione corroborata dai portatori d’interesse privati), e questo ha fatto sì che la situazione peggiorasse sempre di più, come un gatto che si morde la coda – ha proseguito -. C’è bisogno di stoppare questa tendenza. In particolare, per quanto riguarda la gestione dell’acqua a Lucca, c’è bisogno di un gestore pubblico motivato e serio, che senta davvero l’importanza del suo ruolo. Che porti avanti la sua azione con una visione ben precisa, quella dell’acqua bene comune fondamentale per la vita dell’essere umano e degli ecosistemi in cui esso vive, che sia in grado di fornire una progettualità a lungo termine, in grado di mantenere le tariffe ad un livello accettabile e di completare e migliorare tutte quelle infrastrutture che ancora risultano carenti sul territorio (vedi le fognature nell’Oltreserchio, acquedotto nella parte est di Lucca, impianti di ricarica della falda e di riutilizzo, dopo opportuna purificazione, delle acque reflue). C’è bisogno di un gestore che conosca, analizzi, e soltanto dopo progetti ed esegua, che abbia l’obiettivo di spendere bene i fondi che ottiene. C’è bisogno di valorizzare l’esperienza di Geal e di tutti coloro che al suo interno hanno lavorato affinché la risorsa acqua fosse ben gestita per il bene della cittadinanza”.
“Ecco quindi – conclude – cosa chiediamo al consiglio e alla giunta comunale: promuovere una gestione pubblica dell’acqua a Lucca in base ai parametri di cui ho parlato, respingendo gli attacchi degli speculatori senza scrupoli che vorrebbero monetizzare al massimo, per fini personali, anche su quella risorsa da cui tutto ciò che si può definire vita, sulla terra, dipende”.