Bianucci: “Sforzo unitario per ripubblicizzare l’acqua e mettere in salvo l’acqua lucchese dalla multiutility regionale”

Il consigliere comunale di opposizione traccia le proprità all’indomani del Consiglio: “Il tempo è limitato: abbiamo 18 mesi prima della conclusione della convenzione in essere tra il Comune e Geal”
“Il destino della sua acqua ha sempre tenuto unita la città: con la commissione speciale per il futuro del servizio idrico, che come gruppi consiliari del centrosinistra abbiamo proposto e che il sindaco Pardini ha accettato, abbiamo tracciato la linea di un percorso unitario, che secondo la nostra intenzione deve portare alla completa ripubblicizzazione dell’acqua lucchese e mettere al sicuro il bene comune dalla Multiutility fiorentinocentrica e dalla conseguente quotazione in borsa”. All’indomani del consiglio comunale sul futuro del servizio idrico integrato, è il consigliere comunale Daniele Bianucci (primo firmatario sia della richiesta di Consiglio, sia dell’ordine del giorno conclusivo, approvato all’unanimità e che di fatto ha istituito la commissione consiliare speciale) a tracciare le priorità dei prossimi mesi sull’argomento.
“Intanto mi preme sottolineare che durante il Consiglio sono stati innumerevoli gli interventi, a partire dal rappresentante della Filctem Cgil Franco Galeotti, che hanno evidenziato l’enorme apporto che le lavoratrici e i lavoratori di Geal hanno sempre assicurato per la qualità del servizio della società, oggi la più efficiente in Toscana – evidenzia Bianucci – anche io mi unisco a queste considerazioni: il futuro assetto deve partire da questo enorme patrimonio di esperienze, che deve necessariamente essere tutelato a tutti gli effetti”.
“Da pare nostra, identifichiamo tre obiettivi per il lavoro della commissione – sottolinea Bianucci – Mantenimento di un accettabile carico tariffario a carico delle famiglie e delle imprese lucchesi, ad oggi tra i più bassi in Toscana; effettuazione di tutti gli investimenti necessari ad una sempre più capillare erogazione del servizio e alla salvaguardia ambientale del nostro territorio, uno dei bacini idrici più importanti della Toscana, ed in particolare l’estensione della rete di acquedotti e fognature; avere la garanzia di un sufficiente livello di manutenzione ordinaria e straordinaria per mantenere in piena efficienza gli impianti esistenti e ridurre le perdite idriche. Non dobbiamo dimenticarci del contesto in cui ci troviamo: secondo il rapporto sullo sviluppo delle risorse idriche 2020 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, il mondo affronterà un carenza idrica globale del 40 per cento entro il 2030, per il riscaldamento globale e l’aumento dei consumi. E’ proprio di fronte alla crisi ambientale e climatica che affrontiamo, che noi pensiamo che il passaggio possa rappresentare una formidabile opportunità per centrare due obiettivi strategici: dare finalmente seguito alla volontà popolare espressa dal referendum del 2011, quando più di 26milioni di italiani si sono espressi inequivocabilmente per la completa ri-pubblicizzazione, pure sul nostro territorio, del servizio idrico integrato; mettere in salvo l’acqua di Lucca dal rischio del progetto della Multiutility regionale e della relativa quotazione in borsa, a cui una parte del territorio toscano sta lavorando, e sul quale esprimiamo la nostra assoluta contrarietà: perché è una dinamica che tradisce ancora una volta l’esito referendario del 2011, perché non è utile né opportuna agli interessi del nostro territorio; perché non solo non costruisce soluzioni alle cause e agli effetti della crisi climatica che affrontiamo, ma anzi ne amplifica evidentemente le ragioni”.
“La commissione, potrà svolgere, col pieno sostegno politico dell’intero Consiglio, tutte le audizioni e gli approfondimenti che riterrà utile: in modo da centrare un punto di caduta condiviso e approfondito, e per questo autorevole e all’altezza della sfida che si apre di fronte a noi – conclude Bianucci – Non abbiamo un tempo infinito di fronte, perché tra un anno, e cioè 18 mesi prima della conclusione della convenzione in essere tra il Comune e Geal, a termini di legislazione vigente questa città dovrà aver deciso compiutamente quale strada intraprendere, se non vuole che l’iter del dopo-convenzione proceda con passaggi automatici, e sui quali i lucchesi non possano più avere il controllo”.