Tutela della biodiversità sugli spalti delle Mura: ecco il nuovo progetto. Ma è già polemica
Le novità sono state presentate questa mattina (23 giugno) in commissione tra le perplessità dell’opposizione
Si chiama Mura della biodiversitàil nuovo progetto dell’amministrazione Pardini per tutelare flora e fauna sugli spalti. Le novità sono state presentate questa mattina (23 giugno) durante un sopralluogo della commissione lavori pubblici, nella zona degli spalti in cui i corridoi ecologici sono stati mantenuti, compresa tra porta Elisa e porta San Jacopo. La scelta del taglio dell’erba sugli argini del canale e la riduzione dell’area di sperimentazione che ha poi indotto a modificare il progetto originario ha subito scatenato le polemiche dell’opposizione. Che si riferiscono al nuovo programma di tutela varato dalla maggioranza come ad una “alternativa di sola facciata”.
Gli amministratori di centrodestra hanno invece voluto sottolineare la maggiore incisività delle misure adottato: “Le azioni per la valorizzazione e l’incremento della biodiversità nel parco delle Mura urbane e sugli spalti trovate all’insediamento della nuova amministrazione, per quanto interessanti e positive, non rispondevano né a un piano di gestione complessivo, né a una valutazione di sostenibilità dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro degli uffici dell’ente che devono garantire decoro e sicurezza al monumento – sostengono gli assessori all’ambiente e ai lavori pubblici Cristina Consani e Nicola Buchignani e il presidente della commissione lavori pubblici Marco Santi Guerrieri -. Le Mura sono prima di tutto un complesso di architettura militare e un parco pubblico frequentato ogni giorno da migliaia di cittadini e turisti che devono trovare una situazione ordinata e percepire i pericoli dei dislivelli che le caratterizzano”.
“Gli interventi attuati in passato per aumentare la biodiversità sono stati decisi in modo estemporaneo e in misura crescente – proseguono -, sia dal punto di vista delle superfici interessate, che da quello della limitazione temporale degli sfalci che si è protratta a un certo punto sine die, cosi pure lo sfalcio in molti contesti dei prati delle Mura. Il taglio dell’erba alta, soprattutto nei fossati ha creato e crea problemi alle macchine utilizzate e agli operatori impiegati sia per la maggiore resistenza delle piante cresciute, oltre a comportare un generale aspetto di abbandono accentuato dall’assenza di cartellonistica. I cittadini hanno infatti spesso interpellato gli amministratori o i dipendenti comunali non comprendendo la logica di questa gestione. Per questi motivi, la nostra amministrazione ha deciso di ridimensionare il progetto tornando a una zona più piccola che potesse essere sviluppata con criteri gestionali sostenibili e uniformi e che possa essere accompagnata da attività informative adeguate per essere condivisa con i cittadini. Il fossato delle Mura è solo parzialmente un corridoio ecologico perché non collega aree naturali isolate. Le Mura di Lucca sono un parco urbano, non un’area naturale e il condotto pubblico che alimenta il sistema dei fossati delle Mura a monte e a valle ha sponde murate vanificando il collegamento terrestre del cosiddetto corridoio. Per questo preferiamo chiamare il nostro progetto: Mura della Biodiversità, nella convinzione che le azioni volte all’incremento della biodiversità debbano essere affrontate con gradualità per arrivare a una gestione standardizzata e programmata che non crei problemi agli uffici e ai cittadini. Queste azioni dovranno poi essere spiegate ed essere occasione di didattica per le scuole”.
“Il parco delle Mura di Lucca non è un’area naturale – affermano -, rappresenta un contesto fortemente antropizzato dove la biodiversità si è sviluppata storicamente accanto e in rapporto con la presenza delle attività e delle manutenzioni dell’uomo. Siamo partiti dalla ricerca di un partner tecnico adeguato che sta elaborando un percorso visitabile sul tratto di fossato fra Porta San Iacopo e Porta Elisa, supportato da strumenti informativi che potranno essere consultati sul posto grazie agli smartphone. Per quanto riguarda la didattica: quest’anno i tempi e i costi non ci hanno consentito di organizzare visite guidate dedicate a cittadini e ai più piccoli, ma nei prossimi mesi metteremo mano alle risorse finanziarie necessarie per offrire questo sevizio alle scuole del territorio comunale in tempo con la programmazione degli anni scolastici. Vogliamo comunque ricordare come nel periodo primaverile gli sfalci dei prati del complesso monumentale sono stati gestiti dall’ufficio verde pubblico in modo diversificato e generalmente ritardato, secondo quanto fatto in passato, e sono partiti in modo sistematico solo a maggio. I terrapieni interni dei baluardi e delle cortine e i parapetti sono stati preservati per dare la possibilità alle piante presenti di arrivare a fioritura. Inoltre numerose aree del parapetto sono state risparmiate dagli sfalci anche a maggio per consentire ad alcuni gruppi di specie più rare di arrivare alla maturazione dei semi ed incrementare la loro presenza”.
“Il futuro prevede l’allargamento e la messa a sistema di questi interventi compatibilmente con le esigenze di ordine dei parchi cittadini – concludono -. Potrà essere allungato il tratto del fossato risparmiato da sfalci, magari solo nel periodo primaverile e di inizio estate, potranno essere messi in campo interventi in altri contesti come il parco fluviale o per la conservazione conoscenza di contesti naturalistici presenti nel territorio comunale, ma sempre secondo un progetto complessivo e programmato, non casuale o totalizzante”.
Durante il sopralluogo di questa mattina è stata categorica la bocciatura della dottoressa in scienze biologiche Arianna Chines, che con la passata amministrazione aveva supervisionato il progetto dei corridoi ecologici: “Il lavoro che viene fatto di mantenimento fra porta Elisa e porta San Jacopo, è un ottimo lavoro che preserva la biodiversità, gestito da colleghi che stimo e sono contenta che siano venuti su Lucca – dice la dottoressa -. Tutto il resto che è stato fatto però, è un disastro ambientale. Nessuno discute sul mantenimento dell’erba alta sugli spalti, si tratta di una questione ben diversa, però le sponde e gli interni dell’alvei in primavera non si tagliano, lo dicono le normative, lo dicono le direttive, lo dicono le linee guida. Si creano danni ambientali, l’erba cade, va in putrefazione si creano fenomeni anossici e ci sono già dei pesci che boccheggiano. Noi, è da maggio che chiediamo semplicemente che non vengano tagliate le sponde degli argini e degli alvei come accade su tutto il resto del territorio toscano, nazionale e europeo”.
Anche il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale, Francesco Raspini, non risparmia critiche all’amministrazione nella gestione dei corridoi ecologici e della seduta di Commissione.
“Quello a cui abbiamo assistito in Commissione ha dell’incredibile – dichiara -. Se si magnificano le virtù dei corridoi ecologici nei luoghi in cui sono stati mantenuti, non si capisce perché negli altri punti siano stati cancellati. E’ chiaro che questa amministrazione comunale ha sentito il bisogno di fare un dispetto a chi c’era prima”.
Dello stesso avviso anche il consigliere di Sinistra con Daniele Bianucci: “Il tratto degli spalti dopo porta Elisa in direzione della stazione, è proprio rappresentativo di come l’amministrazione comunale abbia deciso di azzerare il progetto dei corridoi ecologici – dice indicando il tratto del canale sfalciato da poco -. Vediamo tutta la vegetazione tagliata e il danno che provoca. Ci chiediamo come mai un progetto che aveva raccolto così tanti consensi, che aveva portato anche turisti nella nostra città, sia stato così manomesso da questa amministrazione, che oggi ne presenta in maniera maldestra un altro. Allora è vero che è stato solo un dispetto nei confronti della scorsa amministrazione?”.
Per l’opposizione il cambiamento del progetto metterebbe a rischio l’ecosistema degli spalti, tra erba triturata finita nei fossi e pesci morti, uccisi dagli sfalci. Per il centrosinistra, infatti, l’amministrazione propone “una alternativa di sola facciata”, dopo aver deciso “di ridurre i corridoi per fare un dispetto alla precedente amministrazione”.