Raspini (Pd): “Su un anno di giunta narrazione ottimistica: le prime crepe si iniziano a vedere”
Il leader dell’opposizione: “La discontinuità si è vista solo su aspetti esteriori, fra scivoloni e grandi assenti come l’urbanistica. Ci prepariamo per la lunga marcia verso il voto del 2027”
Un anno di Pardini, il suo principale antagonista, Francesco Raspini, capogruppo del Pd non ci sta. Intervistato da Lucca in Diretta, il leader dell’opposizione ha detto la sua sul bilancio delle attività di primo cittadino e giunta.
“Dopo un anno dal voto – dice Raspini – è evidente che qualsiasi giudizio è un giudizio aperto. È vero che sul piano dei numeri ci sono delle conferme sul sostegno alla giunta Pardini. Ma non mancano le crepe all’interno di una narrazione oltremodo ottimistica: a partire da alcuni scivoloni che ci sono stati, come quello sul progetto Lucca Sicura, annunciato e non partito, o la vicenda imbarazzante che ha contrassegnato la presidenza di Geal e l’ex presidente Mancini. Dopo un anno sono sempre di più le persone che sono rimaste deluse: sotto i lustrini e le narrazioni mediatiche c’è infatti una consapevolezza che siamo veramente fermi”.
“Su alcune cose – prosegue il leader dell’opposizione – la cosiddetta discontinuità l’abbiamo vista solo su aspetti esteriori: grande enfasi sugli eventi ma il fermo assoluto su altre questioni. Si è parlato di rivoluzionare il piano operativo, ma non si è affrontata neanche una delle osservazioni al piano in commissione. E i professionisti, alcuni dei quali avevano sperato nella modifica del piano, che invece rimarrà tale e quale, si lamentano. Sul piano dei lavori pubblici non si è ancora vista la fase progettuale delle grandi opere: sulla rotonda di Monte San Quirico non si è ancora visto l’esito progettuale, sul parcheggio interrato ancora non c’è nulla. Si stanno portando avanti cose già progettate e calendarizzate. Il giudizio complessivo è che si dia molta attenzione a quello che è effimero e molto meno alle cose di lungo periodo. Chiarisco sugli eventi: nessuno di noi è contrario alla realizzazione di eventi o all’intrattenimento turistico di questa città. Il turismo ha raggiunto picchi e livelli incredibili, di cui ci siamo dimenticati nel triennio della pandemia. Ma ora quello che manca è l’equilibrio: ci si deve accorgere che dal punto di vista dell’accesso immobiliare la città sta diventando inaffrontabile. Chi governa deve sapere che la città non può farlo a favore di una delle categorie ed a scapito delle altre”.
Sul piatto anche il tema dell’urbanistica: “Nella conferenza stampa di oggi c’è un buco enorme: l’urbanistica – dice – Incarnata dall’assenza del povero consigliere delegato Cecchini, sempre più foglia di fico di una giunta che sull’urbanistica non sa che pesci prendere. Quindi da oggi possiamo dire che la materia del piano operativo è anche ufficialmente, oltre che di fatto, fuori dall’orizzonte della giunta Pardini che, infatti, dopo un anno continua a fare a meno di un assessore all’urbanistica. Chissà come saranno contenti i professionisti a cui era stato detto che “il cambio di passo” cominciava da lì. In effetti siamo davvero ad un cambio di passo: quello del gambero”.
E quanto al futuro dell’opposizione: “Dobbiamo ricostruire – dice Raspini – un radicamento nella città che ci dia un senso di una cesura rispetto agli ultimi 10 anni. Un percorso amministrativo, che giudico positivo, ha avuto un giudizio negativo alle urne. Dobbiamo costruire, quindi, un percorso amministrativo diverso e discontinuo, sui nomi e sui temi, provando a dettare anche la linea all’amministrazione, come è successo sull’acqua con la nostra mozione che è stata approvata all’unanimità. Sui nomi la chiave di volta è individuare un candidato o una candidata che non ha a che fare con la “prima linea” degli anni scorsi. Una lunga marcia che potrà portare a un risultato diverso fra 4 anni”.