“No agli assi viari”, il coordinamento delle associazioni della Piana lancia una petizione aperta ai cittadini

8 luglio 2023 | 15:53
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“No agli assi viari”, il coordinamento delle associazioni della Piana lancia una petizione aperta ai cittadini

L’obiettivo è raggiungere entro tre mesi almeno 10mila firme

“No agli assi viari nella piana di Lucca. No alla cementificazione e al consumo di nuovo suolo: uno sviluppo urbanistico disordinato ha già consumato ed impermeabilizzato parti consistenti del nostro territorio alterando gli equilibri idrogeologici e compromettendo la qualità dell’aria che respiriamo”. A ribadirlo con fermezza è il coordinamento delle associazioni Senza Confini, Altre Strade, Lega Ambiente, Multi Idee e dei comitati ambientali della piana, denominato Forum per la tutela ambiente e salute dei cittadini, che oggi (8 luglio) si è riunito ai laghetti di Lammari a Capannori per lanciare la sua nuova iniziativa: una petizione popolare contro “questo sciagurato progetto”.

“Noi cittadini e cittadine, ci opponiamo senza se e senza ma – spiegano dal coordinamento – all’ipotesi di realizzare un ‘progetto Tangenziale est di Lucca, primo stralcio funzionale’ , che non è affatto un’opera di interesse nazionale perché è ormai rimasta solo una strada extraurbana costosissima ( 173 milioni di euro) per un tracciato di 5 chilometridi catrame e cemento fatto di viadotti alti fino a 10 metri e terrapieni di 5 metri che passerà tra le case e le corti. Rappresenta uno spreco di denaro pubblico inaccettabile. E’ un’opera del tutto inutile che non risolve i problemi del traffico della piana, non serve alle industrie locali, non toglie traffico pesante dalla circonvallazione di Lucca e farà solo scempio del nostro paesaggio storico delle corti”.

“Riteniamo – proseguono – che sia arrivato il momento di promuovere soluzioni di mobilità alternativa al fine di evitare il disastro ambientale nella nostra piana con la costruzione di questo ‘mostro di muraglia’ in palese contrasto con l’articolo 9 e 41 della Costituzione . Una muraglia fatta di catrame e cemento, che andrebbe a spaccare la piana ed ad alterare ulteriormente gli equilibri idrogeologici, inquinando le falde acquifere e l’acqua potabile, compromettendo la qualità dell’aria che respiriamo con più polveri sottili ed aumentando i rischi gravi per la salute dei cittadini”.

Ai cittadini di Lucca, Capannori e dell’intera Regione è rivolta quindi la petizione popolare consultiva proposta dal coordinamento, che sarà attiva già a partire da questo mese: una raccolta di migliaia di firme on line e su moduli cartacei, da presentare agli amministratori locali dei Comuni di Lucca, Capannori, Provincia di Lucca e Regione Toscana, in conformità con quanto previsto dagli statuti e regolamenti degli enti locali interessati “per tutelare ambiente, biodiversità ed ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” spiegano.

Il coordinamento sarà presente con il suo banchetto a sagre, mercati, eventi, fra cui il Pianeta Terra Festival in programma fra ottobre e novembre.I cittadini potranno quindi apporre la loro firma alla petizione, articolata in tre moduli: uno rivolto ai cittadini del Comune di Capannori indirizzato al sindaco Menesini, uno rivolto ai cittadini di Lucca indirizzato al sindaco Pardini e infine quello rivolto alla Regione Toscana, con destinatario Eugenio Giani, la cui firma è aperta a tutti. L’obiettivo è raggiungere entro tre mesi almeno 10mila firme, attraverso un’attività d’informazione capillare, anche con il porta a porta,per illustrare le conseguenze degli assi viari sul territorio lucchese sia a livello mobilità sia di salute e “smentire chi ancora crede che questo progetto ridurrà il traffico nelle strade. Non è così” afferma il presidente del coordinamento Umberto Franchi, dell’associazione Senza Confini.

“A Capannori, il progetto degli assi viari fu giustificato originariamente come un intervento che avrebbe diminuito e alleggerito il traffico sul viale Europa – afferma l’ex assessore regionale Eugenio Baronti – Questo non è vero: il beneficio che apporterà è irrisorio. La piana di Lucca è una conca in cui ristagna l’inquinamento, ciò significa che a livello di emissioni non cambierebbe niente. Gli assi viari rappresentano un modello di mobilità che sta finendo e i soldi impegnati nella sua realizzazione – 173 milioni di euro – andrebbero investiti in alternative moderne e sostenibili”.

“Io come medico, cittadino e nonno sono preoccupato – si associa Franco Antonio Salvoni, cittadino di Lunata – Come medico perché investendo risorse sul traffico di gomma, aumentano inquinamento, malattie cardiovascolari e neurodegenerative, il cancro ai polmoni e altri, come leucemie e linfomi. Come cittadino, perché vorrei respirare aria pura, ma con questo progetto anche i laghetti di Lammari, polmone verde di Capannori, saranno assaliti da una super strada. Come nonno, perché i bambini respireranno fin da subito aria inquinata e malata. Cosa ne sarà di loro?”.

“In questi ultimi sei mesi in Italia ci sono stati tra tanti morti a causa di disastri ambientali dovuti a dissesto idrogeologico – aggiunge Sandra Vellutini di Lega Ambiente Capannori – Ciò dipende anche dal drammatico cambiamento climatico in corso. Ci sono persone che hanno responsabilità ma continuano a far finta di niente. Per cambiare rotta, bisogna eliminare i combustibili fossili e trovare altre soluzioni”.

Soluzioni illustrate nella petizione contro gli assi viari del Forum per la tutela dell’ambiente e salute dei cittadini, che propone agli amministratori locali un progetto alternativo: un piano basato sul rafforzamento del traffico merci su rotaia, la realizzazione di una tramvia di superficie sia locale che in senso di area vasta, in grado di collegare i centri urbani di Lucca e Capannori sia con la periferia che con le altre città costiere, porto di Livorno ed aeroporto di Pisa. Infine, la realizzazione di un sistema adeguato di mobilità ciclabile protetta e facilmente fruibile lungo le direttrici nord-sud ed est-ovest.

“E ‘in atto, a livello europeo ed internazionale, una vera e propria rivoluzione nei trasporti che cambierà completamente, nel giro di pochi anni, la mobilità, portandoci progressivamente fuori dal modello novecentesco, verso un nuovo modello di mobilità per il 21esimo secolo – sottolineano al coordinamento – Da subito le risorse economiche devono essere impiegate per trasferire quote consistenti di merci, dalla gomma su rotaia.Il sistema del trasporto pubblico deve essere implementato con la realizzazione di tranvie elettriche e metropolitane di superficie e dovrà essere intelligente, flessibile e multimodale. Dovrà essere progressivamente disincentivato il trasporto individuale privato a vantaggio di sistemi di mobilità dolce e sostenibile in sicurezza e di car sharing per garantire un’offerta di mobilità più flessibile governata e gestita da un sistema digitale intelligente che prevede le esigenze di mobilità e costruisce un servizio di trasporto privato e pubblico on-demand”.

“Il futuro è già qui, per questo riteniamo i nostri amministratori, che si intestardiscono a riproporre oggi, un vecchio progetto con 40 anni di ritardo, degli irresponsabili completamente fuori dal tempo” concludono.

Assi ViariAssi Viari

Le motivazioni della petizione

Ecco nel dettaglio le motivazioni della petizione del Forum per la tutela ambiente e salute dei cittadini

  1. È un progetto vecchio, inutile, devastante e costoso: circa 173 milioni di euro per 5,14 chilometri di piloni e terrapieni del tratto nord-sud, unico tratto rimasto dal progetto originario, sono uno spreco di denaro pubblico inaccettabile.
  2. Il progetto che si vuol realizzare non è più un sistema tangenziale ma è rimasta una strada extraurbana che non servirà a risolvere i problemi di traffico che esistono nella piana di Lucca.
  3. Non servirà minimamente alle aziende e alle industrie del territorio, anzi le danneggerà passando sui piazzali di manovra senza intercettare il traffico pesante.
  4. Nonostante lo stralcio dell’asse est-ovest si insiste a volerlo considerare come strategico nazionale, senza più alcuna giustificazione, un pretesto che è servito per imporci il commissario Anas e mettere a tacere cittadini ed istituzioni locali.
  5. Un’altra strada aumenta il traffico, produce più inquinamento dell’aria, causa maggiori problemi alla salute delle persone e non risolve i problemi della mobilità della piana di Lucca, non serve al turismo ed anzi, incide negativamente sul settore agrituristico;
  6. Impatta in modo devastante su una zona ricca di acque, tomba i pozzi artesiani di centinaia di famiglie, rischia di inquinare la falda freatica a cui attingono ben quattro provincie toscane e mette in serio pericolo l’assetto idrogeologico interferendo pericolosamente con il paleo alveo del fiume Serchio.
  7. Rovina l’area protetta dei laghetti di Lammari, vincolata dal Comune di Capannori, unico polmone di verde rimasto nella pianura lucchese, luogo piacevole e distensivo per anziani, bambini e famiglie.
  8. Consuma suolo agricolo, tagliando i campi coltivati in modo sconsiderato, danneggiando in modo irreversibile le numerose aziende agricole che tutt’ora coltivano la Piana di Lucca e che, con tanto lavoro, hanno conquistato il marchio ‘bio’.
  9. Divide la piana di Lucca alzando una barriera a confine tra i comuni di Lucca e Capannori, con viadotti alti fino a 10 metri e terrapieni alti circa 5 metri tra le case, interrompendo il paesaggio storico delle corti, dei terreni agricoli, delle redole e delle vie vicinali di campagna.
  10. Confligge coi principi costituzionali di cui agli articoli 9 e 41 secondo cui la Repubblica deve tutelare l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni e l’iniziativa economica privata non può recare danno alla salute e all’ambiente.
  11. Nonostante i pesanti segnali che la natura ci manda periodicamente, si vorrebbe continuare a progettare come nel novecento, dimenticando il drammatico aumento del riscaldamento climatico causato dall’anidride carbonica, ignorando le direttive europee ed il grido d’allarme degli scienziati.
  12. La mobilità sostenibile non è un’utopia ma è una scelta realistica, già in atto in molti paesi europei e si chiama trasporto ferroviario di merci e persone, intermodalità, trasporto pubblico, nuove tecnologie.
  13. E’ contraddittorio investire sul trasporto delle merci e delle persone su ferrovia col raddoppio in corso della linea Pt-Lucca, con nuovi scali merci realizzati in Garfagnana, col previsto potenziamento dello scalo merci del Frizzone ,col piano firmato dai Sindaci per il trasporto ferroviario veloce che unisce LivornoPisa-Lucca-firenze e, contemporaneamente, continuare a sostenere i vecchio e superato progetto stradale dell’asse nord-sud proposto da Anas.
  14. Nella malaugurata ipotesi in cui venisse approvato, il progetto impiegherà circa 10 anni per vedere la luce, lasciando la piana nel caos ancora per molto tempo e perdendo ogni utilità.
  15. Perché la manutenzione del ‘nuovo’ asse costerà circa 30mila euro al chilometro e sarà posto a carico degli enti locali, andando ad incidere pesantemente sui bilanci dei Comuni della piana.