Alfarano (Pd): “Stupito per il no della maggioranza a valorizzare il Risorgimento lucchese”

La mozione del consigliere è stata bocciata: “Incomprensibile atteggiamento di esponenti di partiti che si definiscono patrioti”
La proposta di valorizzare la storia risorgimentale di Lucca non è passata in Consiglio comunale. La mozione presentata dal consigliere del Pd, Vincenzo Alfarano, è stata infatti bocciata dalla maggioranza.
“Perché la maggioranza ha bocciato la mia mozione sulla valorizzazione della storia risorgimentale lucchese?” Sono un consigliere comunale al primo mandato e non ho ancora grande dimestichezza con le dinamiche politiche che a volte vanno in scena in Consiglio – afferma Alfarano -. Sono consapevole però che far parte dell’opposizione implica che molte proposte, magari buone e fattibili per noi del centrosinistra, sono destinate a non trovare accoglimento perché ci siamo presentati con un programma diverso e alternativo. Ci sta, fa parte delle regole del gioco democratico. Ma, evidentemente con una buona dose di ingenuità, pensavo che alcune proposte di principio su temi apparentemente bipartisan fossero sottratte a questo stucchevole gioco delle parti. Ecco perché quando ho presentato la mia mozione per chiedere di avviare dei percorsi di valorizzazione culturale del Risorgimento italiano, non immaginavo davvero che la maggioranza di destra, fatta da partiti autoproclamatisi patrioti, l’avrebbe bocciata con motivazioni tanto risibili”.
“Infatti – prosegue Alfarano -, a fronte della mia richiesta di collaborazione con associazioni e comitati per la valorizzazione della storia risorgimentale lucchese e la promozione dei valori risorgimentali, con iniziative di sensibilizzazione anche tra studenti, il capogruppo della Lega, che ha preso la parola a nome di tutta la maggioranza, ha testualmente detto che non era d’accordo con il richiamo ad una continuità ideale del Risorgimento, caratterizzato dalla progressiva liberazione dei territori italiani dalle dominazioni straniere, con la Resistenza, una lotta di liberazione dall’oppressione nazi-fascista e dall’occupazione delle truppe tedesche attestate nella Penisola. Senza nemmeno rendersi conto che tale parallelismo non era farina del mio sacco, bensì una citazione letterale – e virgolettata – delle dichiarazioni di ben due Presidenti della Repubblica (Ciampi e Mattarella). Per non parlare, poi, dell’incredibile affermazione – tanto più se fatta dal rappresentante di un partito che di espressioni come ‘storia patria’, ‘sovranità nazionale e via dicendo tende sovente ad abusare, secondo cui il Risorgimento fu un fenomeno ‘elitario’ e che quindi non occorre darsi troppo disturbo a valorizzarlo. Quindi, al di là della non veridicità storica dell’affermazione, la maggioranza, seguendo quanto dice, non parteciperà più ad alcuna ricorrenza inerente la storia risorgimentale?”.
“C’è da chiedersi cosa ne pensino, visto che in Consiglio non si sono espressi sul punto, i consiglieri di Fratelli d’Italia, a parole così solleciti su tutto ciò che riguarda la storia patria (si noti che la continuità storica con il Risorgimento è stato uno dei punti toccati dalla Premier Meloni nel suo discorso di insediamento). O cosa ne pensi – afferma Alfarano – il consigliere delegato alle tradizioni storiche che, forse, nella prospettiva di questa amministrazione si fermano solo alle rievocazioni medievali e non contemplano tutto ciò che esce dalla loro ristretta cornice ideologica. O forse – ma sarebbe ben triste – hanno solo utilizzato l’occasione per un piccolo e triste regolamento di conti tutto politico che niente aveva a che fare col punto in discussione. Ed anche questo – ahimè – ci sembra assai compatibile con lo stile finora adottato dai nuovi governanti”.