Turismo, Annale: “Si pensi anche alla qualità del lavoro”

28 agosto 2023 | 13:02
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Turismo, Annale: “Si pensi anche alla qualità del lavoro”

Il segretario Pci della Federazione Lucca Versilia: “L’attenzione deve ricadere soprattutto sui giovani che risultano i più sfruttati”

“Serve interessarsi alla qualità del lavoro e non solo a quella dell’offerta turistica”. Così il segretario Pci della Federazione Lucca Versilia
Paolo Alessio Annale  .

“La Versilia ha da sempre espresso luoghi destinati al turismo di élite; prima Viareggio, poi Forte dei Marmi. Il turismo si è distribuito in base al censo, con le camere e le case in affitto, le pensioni, i piccoli hotel, i grandi alberghi. Ognuno trovava i propri spazi, adatti alle proprie tasche; in comune la felicità di una vacanza da esibire per alcuni, per altri sognata e guadagnata con molti mesi di risparmi – dice Annale -.
E il turismo è da sempre possibilità di lavoro. Tutti aspettavano la stagione per rimettersi in pari dalle ristrettezze dell’inverno, dagli imprenditori ai lavoratori più semplici, nei ristoranti, negli alberghi, negli stabilimenti balneari. Il bagnino e la bagnina l’estate, per poi tornare imbianchini l’inverno, in alcuni casi arruolati per dare una mano ai carristi. Ma questo molto tempo fa. I tempi cambiano e così pure le abitudini, le aspirazioni, le pretese. Chi dormirebbe in tre o quattro persone in una camera in affitto per di più senza bagno o in fondo all’orto, pur di passare al mare il 15 di agosto? Si è cominciato ad aspirare a molto di più, fino a perdere la consapevolezza di ciò che si chiede, di ciò che si riceve, di ciò che si è”.

“E in questo crescendo senza più regole si è arrivati così all’oggi, dove anche i ricchi sembra comincino a piangere per un piatto di spaghetti troppo salato. Non è un buon segnale. E nel mondo del libero mercato alcuni osservano che ciascuno è appunto libero di praticare i prezzi che vuole, altri che i prezzi troppo alti potrebbero essere giustificati solo da una maggiore qualità. Ci sarebbe da domandarsi come mai di tutto questo se ne parli a solo a fine stagione – conclude Annale -. In questa totale perdita di senso del nostro vivere quotidiano, mettendo da parte il dilemma etico-politico del rapporto causale tra occupazione, lavoro e una ricchezza che non trova giustificazione, non ci sorprendiamo quindi che si parli di qualità e non di equità. Il momento non è certo propizio. Ci accontenteremmo, riprendendo una richiesta inviata recentemente ai sindaci della Versilia, che ci si interessasse oltre che della qualità e dei costi dell’offerta turistica anche della qualità del lavoro, della sicurezza e del rispetto di chi lavora, soprattutto dei giovani che risultano più sfruttati, e non solo nel comparto del turismo e non solo per il tempo di un’estate”.