Rsa, Giannini (Pd): “La precedente amministrazione ha ottenuto soluzioni soddisfacenti”

Il consigliere d’opposizione: “La giunta Pardini semplifica strumentalmente le proprie responsabilità”
“Esiste una regola universale in politica: chi ottiene un voto in più conquista l’onore e l’onere di governare nell’interesse di tutta la città. Una regola semplice che deve essere di difficile comprensione per gli attuali infantili affabulatori al governo di Lucca”.
Così il consigliere d’opposizione Gianni Giannini, che in una lettera alla stampa, scrive: “Ogni attuale assessore, sindaco compreso, quando devono affrontare un problema amministrativo, per prima cosa esordiscono che il problema non l’hanno creato loro ma risale alla vecchia amministrazione che non ha fatto niente. Affabulatori perché con abile maniere raccontano storie che possono sembrare affascinanti ma poco fondate o totalmente infondate”.
“Èdi pochi giorni una dichiarazione del vicesindaco, assessore al sociale Minniti su problemi legati alle Rsa (case di residenza per anziani), il quale allontana l’amaro calice dalle sue competenze, giustificandosi con l’inattivo niente della precedente amministrazione. Le residenze per anziani nel comune di Lucca sono la Pia Casa di via Santa Chiara e la residenza di Sant’Alessio, in via dei Poveri Vecchi. Con bando pubblico del 2015 la gestione delle strutture fu affidata alla cooperativa Proges. Il capitolato di assegnazione comportava una visione pratica dello stato qualitativo delle strutture, di fronte ad una realtà storica degli edifici di proprietà del Comune. La convenzione arrivava dopo una difficoltà nel mantenere aperta la terza struttura Santa Maria in Oltreserchio, causa problemi strutturali”.
“La tutela degli ospiti fu l’argomento di discussione della città e tutto si risolse con soddisfacenti soluzioni sia sul piano assistenziale, che di tutela dei posti di lavoro, con un potenziamento della offerta posti nelle due residenze pubbliche, ma anche con un cambio sostanziale dei regolamenti regionali, passando ad un regime di libera scelta, per la individuazione della struttura residenziale per anziani non autosufficienti di miglior gradimento”.
“L’assessore Minniti dice ora che nei 10 anni precedenti, non è stato fatto niente, ma questo cambiamento indolore già fu un’opera amministrativa di grande risultato. Il protocollo speciale concordato con Proges concluse un iter che avrebbe garantito efficienza e futuro alle strutture residenziali comunali. Con il senno di poi, potremmo concordare che l’operazione contrattuale imposta alla cooperativa Proges fu particolarmente onerosa, in rapporto al breve tempo concesso per l’affidamento delle strutture (3 anni + 2), in considerazione degli oneri che venivano imposti per la gestione dei servizi sanitari ed alberghieri, nonché comprensivi anche della manutenzione ordinaria e straordinaria di strutture storiche bisognose di attenzioni manutentive delle quali tutti però erano a conoscenza. 126 ospiti che comunque, per libera scelta rimasero nelle strutture pubbliche comunali e che nel tempo non hanno mai avanzato reclami, grazie agli alti standard garantiti di assistenza”.
“La situazione di soddisfacente qualità del servizio non doveva piacere alla allora minoranza in Consiglio comunale, se nella commissione sociale dell’11 aprile 2018 , le uniche rimostranze avanzate dall’allora consigliere Buchignani (FdI), supportato dal rappresentante legale di Fratelli d’Italia, evidenziavano problemi esclusivamente su irrisori ritardi nel versamento della rata semestrale di concessione, su ridicoli richiami ad un inventario degli arredamenti (‘..circa gli oggetti per la cura della persona, non è specificata la quantità delle spazzole né dei bigodini’), minacciando un esposto alla Corte dei conti regionale, senza poi seguito di risultati a favore”.
“Anche nella successiva Commissione di garanzia del 14 dicembre 2018, presieduta dall’allora ex candidato sindaco Santini, nel riprendere le precedenti accuse, veniva criticata dolosa la decurtazione dal canone annuale di una cifra ritenuta congrua e doverosa da parte degli uffici del Comune, per una manutenzione straordinaria dell’impianto termico, di quello elettrico e per il centro cottura. Anche in questo caso il presidente Santini minacciava una commissione d’indagine ‘.. per l’approfondimento dei rapporti dell’amministrazione con la cooperativa Proges che gestisce le case di riposo Pia casa e Monte San Quirico..’ naturalmente, anche in questo caso, senza poi un seguito”.
“Minniti, strumentalmente, dice che l’inerzia della precedente amministrazione impedirà l’accredito delle strutture nel prossimo novembre 2024, scadenza della nuova proroga di due anni richiesta da questa amministrazione. E’ nostra convinzione che l’attuale amministrazione, semplificando strumentalmente le proprie responsabilità amministrative, voglia procedere ad una liquidazione della struttura di Monte San Quirico, tramite vendita della proprietà immobiliare pubblica, anche se a noi risulta che una recente perizia statica dell’edificio, affidata dalla amministrazione Pardini a due ingegneri, abbia dato risultati soddisfacenti sulla fattibilità del consolidamento strutturale del vecchio monastero ora Rsa, nel rispetto di standard regionali e con risorse reperibili tramite un project financing da richiedere al gestore prossimo venturo della struttura, garantendo nel contempo adeguata convenzione temporale di affido a garanzia”.
“Riguardo al grande impegno che l’assessore Minniti evoca del suo millantato interessamento, siamo a richiedere: perché si è aspettato un intero anno e mezzo per richiedere una ulteriore proroga extra contratto di due anni, accettando di fatto lo stato di fatto dell’edificio e dei servizi? Quando e quale è stato il grande impegno di questa amministrazione, per la soluzione del problema delle quote sociali? Se le ‘consultazioni preliminari di mercato’ sono il preludio di un disimpegno pubblico dalle residenze sanitarie assistenziali comunali? Percorso che ci troverebbe totalmente contrari. Come si intenderebbe gestire la transizione a nuovo gestore, senza penalizzazioni per gli attuali ospiti, per gli stessi familiari ed infine per gli operatori delle strutture?”.
“Ci aspettiamo risposte nelle sedi adeguate ed un dibattito pubblico sulle scelte da intraprendere. Nel frattempo – conclude Giannini – suggeriamo all’assessore Minniti l’invio di personale tecnico per concordare una collaborazione urgente fra Comune e concessionario su interventi di dissuasione di colonie di piccioni, vera piaga attuale della struttura”.