Real Academy, Giannini (Pd): “Tutelare le famiglie che hanno dato credito al progetto”

12 settembre 2023 | 17:18
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Real Academy, Giannini (Pd): “Tutelare le famiglie che hanno dato credito al progetto”

Il consigliere Giannini dopo la sentenza del Tar Toscana: “Da parte del Comune servirebbero più cautele nell’aggiungere difficoltà a un settore già sofferente”

“Servirebbero più cautele nell’aggiungere difficoltà a un settore già sofferente per datazione e per esigenze contingenti”. Così il consigliere del Partito Democratico Gianni Giannini punta il dito contro l’assessore allo sport Fabio Barsanti dopo la sentenza del Tar Toscana, favorevole alle ragioni del Comune di Lucca per la revoca della concessione dell’impianto di San Cassiano a Vico al Real Academy.

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“Un passaggio atteso, ma che niente aggiunge a quanto già a conoscenza, visto che lo stesso concessionario aveva già ammesso la propria posizione e aveva avanzato richiesta di sanatoria sugli abusi contestati. E’ probabile che, senza un atto di conciliazione fra le parti, la diatriba necessiti ancora di nuovi atti legali per arrivare a conclusione – prosegue Giannini -. Quello che a noi interessa è principalmente la tutela di circa 120 ragazzi e delle loro famiglie, che con grande entusiasmo hanno dato credito al progetto sportivo della Real Accademy, iscrivendosi in massa nonostante il contenzioso fosse a conoscenza di tutti. La vicenda è nota, perché ha origini datate, quando i resti incendiati di un impianto sportivo furono dati in concessione dal Comune di Lucca all’attuale concessionario, che lo prendeva in gestione con l’impegno di risollevarne le sorti, anche investendo somme di danaro importanti, visto il pessimo stato nel quale si presentava. Una concessione comunale, quella degli impianti sportivi, che spesso impone clausole inverosimili e vessatorie, ammorbidite poi dall’impegno comunale per una partecipazione economica tramite sconti nel canone annuo (quasi di routine) o addirittura nella successiva elargizione di contributi economici”.

“Un sistema concessorio ipocrita che privilegia l’assegnazione (ovvero la non chiusura dell’impianto) scaricando sulla libera intraprendenza la riqualificazione e il mantenimento dello stesso e nella maggior parte dei casi l’onere di sanatoria di abusi edilizi o di adeguamenti normativi, già in essere e noti alle parti – dice ancora Giannini -. Per stessa ammissione dell’assessorato allo sport, quasi tutti gli impianti cittadini hanno situazioni di non adeguamento normativo, e alcuni con conclamati abusi edilizi che richiederebbero altrettanto fermo decisionismo per una loro sospensione, così come si è agito con gli impianti di San Cassiano, e per ragioni similari Montuolo e Farneta. Lucca ha sicuramente una storia lunghissima da recuperare per riportare decenza e conformità agli impianti sportivi della città. Un grande aiuto lo ha nei progetti Pnrr lasciati in dotazione dalla precedente amministrazione, ma questi progetti avranno ancora un iter lungo di realizzazione (fine lavori 2026) e nel frattempo molti impianti resteranno inagibili. Buon senso vorrebbe che l’assessorato allo sport, agisse con più cautela nell’aggiungere difficoltà ad un settore già sofferente per datazione e per esigenze contingenti“.

“Questa è l’amministrazione che ogni giorno invoca interesse di imprenditori che volessero investire in opere utili alla cittadinanza, addirittura si propone come linea guida per leggiadre iniziative quali locali disco in città, ed allora perché penalizzare o addirittura mortificare imprenditori che hanno già dimostrato di poter e volere investire soldi propri in utili attività? – va avanti Giannini -. La regolarità del percorso utilizzato lascia a desiderare? Si ricerchi allora una stringente regolarità concessoria in sanatoria, anche attraverso norme del Piano Operativo che si vogliono variare ‘con tutte le modifiche possibili’ così come lo stesso consigliere incaricato si propone col mondo professionale e imprenditoriale per portare il Piano ad approvazione. Insomma le soluzioni ci sono tutte. Un nota dovremmo anche spenderla per il percorso utilizzato e sulla tempistica scelta, che ha lasciato noi osservatori esterni, molto dubbiosi sulla assenza di molestum arbitrium in homine. Ci auguriamo un raffreddamento della controversia ed una positiva soluzione”.