Raspini e Mammini: “Sull’urbanistica si naviga a vista: un dirigente non sarà l’uomo della provvidenza”

I consiglieri del Pd: “Piano operativo, il vero problema è di natura politica e la nomina di un tecnico non potrà supplire alla mancanza di visione della giunta”
“Sull’urbanistica Pardini non sa davvero che pesci prendere. E non è un’opinione. È un fatto dimostrato dalla circostanza che, dopo 14 mesi, non è stata analizzata nemmeno un’osservazione e l’amministrazione si balocca scaricando sui dirigenti responsabilità che sarebbero sue, sperando di ricevere dai tecnici indirizzi che dovrebbe dare un assessore. Che però non c’è”. Il capogruppo del Pd, Francesco Raspini e la consigliera comunale dem, Serena Mammini, tornano all’attacco dopo la scelta dell’architetto Alessandro Marioni come dirigente comunale per l’urbanistica, che si occuperà del piano operativo.
“Se il piano operativo, infatti, ha visto impegnati gli uffici nella catalogazione e nella valutazione tecnica delle osservazioni pervenute da parte dei cittadini, la stessa cosa non può dirsi sul fronte della valutazione politica – affermano -. Il ‘quasi assessore’ Cecchini avrà anche relazionato ai capigruppo di maggioranza le proprie intenzioni, avrà parlato con alcuni portatori di interessi, ma il consiglio comunale e la città sono all’oscuro di quello che sarà il futuro di uno strumento che per cinque anni, una volta approvato, dovrà regolare lo sviluppo del territorio. Nei titoli di giornale abbiamo appreso di una road map, ma nella sostanza abbiamo letto solo nebulose critiche a tutto campo sul lavoro ereditato e niente sui tempi certi di approvazione del piano. Nel frattempo, siccome di naviga a vista, sindaco e ‘quasi assessore’ ci riprovano e sperano che a togliere loro le castagne dal fuoco arrivi l’uomo della provvidenza, sotto forma di nuovo dirigente all’urbanistica, al quale auguriamo, dato che si tratta di un professionista di grande valore, di non fare la fine dei suoi predecessori. In poco più di un anno, infatti, abbiamo visto che l’ingegner Antonella Giannini, dopo aver portato a termine Piano strutturale e Piano operativo fino al termine di presentazione delle osservazioni e dopo aver iniziato la redazione del Regolamento edilizio, è stata depauperata del suo settore per motivazioni a noi ignote”.
“Dopo di lei è stato incaricato il bravo architetto Michele Nucci che ora, dopo soli 9 mesi, viene messo da parte senza troppi complimenti. Che cosa è questo se non navigare a vista? La persona selezionata – scrivono Mammini e Raspini riferendosi alla nomina di Alessandro Marioni – è senz’altro capace e preparata, ma pensare di risolvere con i tecnici quelle che sono carenze politiche dimostra una volta di più l’impreparazione e l’incapacità del Sindaco, abile solo a gestire pubbliche relazioni ed organizzare feste ed intrattenimenti, talvolta di stampo un po’ dozzinale. Pensare di poter portare avanti il piano regolatore di una città senza un assessore all’urbanistica, con un architetto consigliere delegato è roba da piccolo comune, non da città capoluogo. Pensare che un professionista, con uno studio ancora attivo, possa guidare politicamente una partita come il piano operativo e il regolamento edilizio è indice di una doppia morale che rivendica trasparenza quando sta all’opposizione e poi chiude gli occhi quando si tratta di propri interessi. L’unico argomento, tipico di chi non sa come andare avanti, è continuare ad attaccare quelli che c’erano prima. Forse l’architetto Marioni spiegherà meglio di noi alla giunta come e perché il lavoro fatto in precedenza non solo non è da buttare, ma ha molti elementi positivi. Certamente, anche se forse qualcuno lo spera, non potrà sostituire la linea politica incerta, contradditoria e inconcludente portata avanti fin qui da Pardini. E nemmeno potrà rimediare alle avventate promesse fatte ai professionisti in campagna elettorale che stanno finalmente disvelando la loro consistenza. Una consistenza che ha il peso e la forma delle nuvole, che cambiano forma fino a sparire a seconda del vento che tira”.