L’autunno ‘caldo’ della politica: urbanistica, viabilità e lavori pubblici in cima all’agenda della giunta Pardini

Tutti i ‘dossier’ da affrontare dall’amministrazione di centrodestra nel secondo anno di governo con l’incognita della campagna elettorale della primavera 2024
È passata la Luminara, è arrivato l’autunno. La ‘sospensione temporale’ data dall’estate e dalle ferie, sancita anche dal ritorno a scuola e dalla prima campanella restituisce alla città quel senso di ripartenza per tornare ad occuparsi degli affari politici e amministrativi della città.
E se sarà o meno un autunno caldo, per Lucca così come per l’Italia, dipenderà anche dalla situazione internazionale. Si parte, di certo, non secondo i migliori auspici: riduzione delle previsioni di crescita, calo dei consumi, inflazione alle stelle, costo della benzina sopra i due euro al litro anche ai self service e un’incognita sui costi dell’energia e del gas, che comportano importanti ricadute anche sull’economia generale.
In Italia, così come a Lucca, si lavora su ‘dossier’, ovvero sulle priorità da affrontare. Con un altro vulnus che rischia di allungare i tempi delle decisioni e delle scelte: l’inizio di una campagna elettorale per le europee e per le amministrative che, di sicuro, aumenterà i distinguo e gli scontri, non certo i compromessi e la conciliazione.
Quali, in questo senso, i punti a cui deve far fronte l’amministrazione Pardini a Lucca? Temi e tematiche che sono in cima all’agenda dell’intera giunta e che faranno discutere e animeranno il dibattito cittadino già dalle prossime settimane.
Non è un tema che appassiona il cittadino comune, ma sicuramente l’urbanistica e l’adozione del piano operativo saranno gli argomenti di dibattito più divisivi. Lo si è visto già in queste prime settimane di “riscaldamento” e di botta e risposta fra maggioranza e opposizione. Ma è un tema che scalda le discussioni anche all’interno della maggioranza, dove non mancano qualche malumore sia per la tempistica sia per i contenuti del documento, che ricalcherà sostanzialmente quello adottato dall’amministrazione precedente di centrosinistra. Nel frattempo, soprattutto fra i professionisti (geometri, ingegneri, architetti) e nei relativi ordini regna l’incertezza e il timore che tempi lunghi per l’approvazione dell’atto possano in qualche modo frenare il settore dell’edilizia, sia dal punto di vista della nuova edificazione sia per le ristrutturazioni. Di certo andrà intensificata l’attività della commissione urbanistica che dall’inizio della consiliatura si è radunata molto meno delle altre commissioni e che ora dovrà iniziare a correre per raggiungere gli obiettivi dati dal sindaco e dal consigliere delegato Elvio Cecchini.
Collegato al settore dell’urbanistica c’è anche il tema dei grandi contenitori inutilizzati della città, un tema che ha caratterizzato il dibattito degli ultimi 25 anni (e più) della politica cittadina e che, fin qui, ha trovato soluzioni solo per l’intervento, munifico, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Fra questi, senza dubbio, le risposte più immediate dovranno arrivare sul futuro della Manifattura Tabacchi, qualunque sia il progetto che possa essere sostenibile per recuperare alla fruizione il grande spazio dell’area ovest del centro storico. Le domande sono tante: è ancora in piedi il progetto per realizzare lì l’hub della musica? Che destino avrà la parte alienata dalla precedente amministrazione ed acquistata all’asta assieme all’ex sede della Guardia di Finanza all’esterno di Porta San Pietro? Quali le tempistiche, anche per realizzare un altro spazio di parcheggio a disposizione di residenti e non in modo tale da liberare le piazze del centro cittadino dalla sosta più o meno selvaggia delle auto? E le domande per la Manifattura Tabacchi possono estendersi poi, al progetto per il Mercato del Carmine, sub judice per la nota querelle legata allo spostamento di alcune attività commerciali, ma anche realtà della prima periferia, seppur non in mano pubblica come, solo per fare un esempio, le ex officine Lenzi.
Fra i dossier principali della giunta Pardini, non certo in solitudine ma in concertazione con altri Comuni e con Provincia e Regione, c’è poi quello della viabilità. Asse suburbano, il cui progetto è stato finalmente sbloccato dalla magistratura amministrativa, in primis, quindi realizzazione del ponte sul Serchio e della viabilità collegata (compresa la rotatoria di via Salicchi) e infine concludere, in qualunque senso, l’impasse sugli assi est ovest e nord sud e sul nuovo casello autostradale a Mugnano in sostituzione di quello di Lucca Est. Tutte situazioni, che al di là delle titolarità dei singoli enti per la realizzazione, comportano una serie di interventi sul territorio, a causa del loro impatto, che andranno gestiti e governati. Soprattutto se si vorrà evitare che la realizzazione di nuova viabilità sia accompagnata da ulteriore consumo di suolo per la possibile ulteriore edificazione a margine delle complanari.
Ne va, ovviamente, del concetto stesso di sviluppo della città e dell’idea della stessa che si vuole per i prossimi decenni. In questo senso ci si interroga su quale sia il destino anche del centro storico: un luogo cui attrarre nuova residenza, e quindi servizi, oppure un centro storico dedicato ad attrarre turismo e investitori stranieri. Tradizione o gentrificazione, quindi, con le inevitabili conseguenze anche sul mercato immobiliare, sia per l’acquisto sia per l’affitto. Un tipo di sviluppo del centro storico collegato anche al commercio. Una ‘turistizzazione’ del centro storico, infatti, potrebbe accelerare quel processo di globalizzazione che aiuta l’arrivo delle grandi catene a discapito dei negozi tradizionali e dell’artigianato.
Un tema che non può passare in secondo piano è quello del futuro delle società partecipate, in particolare quelle che gestiscono servizi pubblici essenziali. Già si pensa al destino di Geal, il gestore dell’acqua, in ‘salvaguardia’ fino al 2025. Dopo, se nulla cambierà, dovrà confluire in uno degli altri gestori di ambito, Gaia o Acque Spa, realtà che al momento hanno tariffe superiori rispetto a quelle lucchesi. Inoltre, dal punto di vista societario, l’orizzonte limitato dell’azienda impedisce di poter programmare importanti investimenti. A seguire Sistema Ambiente, il gestore dei rifiuti, in salvaguardia fino al 2029 ma già con un piede in Retiambiente, il gestore dell’intera Ato Toscana Costa. Nemmeno troppo sottotraccia il tema della volontà attuale della Regione di far confluire le utilities in una grande unica società regionale, con la possibilità, in un futuro, di quotarla in borsa.
ll fulcro dell’attività politica amministrativa, però, sarà incardinato nei documenti di bilancio che l’amministrazione è chiamata a preparare anche sulla base delle risorse che saranno messe a disposizione dal governo. Lì ci saranno da mettere in equilibrio sostegni alle fasce deboli e investimenti, soldi per i lavori pubblici programmati e programmandi e per mantenere la macchina comunale. Sarà in quel documento, il bilancio preventivo, teoricamente da approvare entro il 31 dicembre, che si traccerà la strada e si sostanzierà il programma del secondo anno (che guarda al terzo) della giunta Pardini. Un anno cruciale, al netto delle fibrillazioni provenienti dalla politica nazionale, per la giunta di centrodestra che è tornata guidare la città nel 2022 dopo dieci anni di amministrazione Tambellini.