Lucca-Viareggio: l’intesa è anche politica. Partita la corsa (comune) per Provincia e Regione

3 ottobre 2023 | 21:47
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Lucca-Viareggio: l’intesa è anche politica. Partita la corsa (comune) per Provincia e Regione

Pardini punta a Palazzo Ducale, Del Ghingaro studia un futuro da governatore sotto le insegne del civismo e del terzo polo. Celebrazioni pucciniane: “Avanti insieme, ma si ascoltino di più i sindaci”. Parte il dibattito sulla multiutility

Lucca e Viareggio, una sinergia destinata a continuare. È per dare più respiro a questo accordo neanche troppo sottotraccia che il Think Tank dei Riformisti di Francesco Colucci con il supporto di Confcommercio (che elogia il lavoro dei due primi cittadini e si mette a disposizione per iniziative e progetti futuri con le parole del presidente Rodolfo Pasquini) hanno realizzato un incontro confronto che, come una gara di ciclismo (in attesa delle conferme sulle tappe di arrivo e partenza del Giro d’Italia 2024 a Lucca e Viareggio) ha visto in fuga e in pieno accordo il passista Mario Pardini, sindaco di Lucca che mette nel mirino Palazzo Ducale e la presidenza della Provincia e il velocista Giorgio Del Ghingaro, primo cittadino di Viareggio al secondo mandato e con ambizioni da governatore regionale sotto le insegne del terzo polo.

Su tutto, o quasi, i due vanno avanti dello stesso passo, fra scatti e controscatti, e con il medesimo obiettivo: il risultato. Non solo sul tema di Lucca capitale della cultura e sulla sinergia fra eventi, come lo ‘scambio’ fra Carnevale e Comics, i principali eventi della città.

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Ma anche su altri temi che, evidentemente, non è la prima volta che entrano nell’agenda delle due amministrazioni.

Le celebrazioni pucciniane

Più che gli eventi l’obiettivo di Lucca e di Viareggio è quello delle valorizzazione e della riqualificazione dei ‘luoghi pucciniani’. Una grande fetta delle risorse a disposizione, 9 milioni di euro, dovrebbe essere destinata per quel bando, il più ambito dalle amministrazioni.

“Da noi sindaci – ha esordito il sindaco Giorgio Del Ghingaro – non deve passare l’idea che siamo divisi. Come sindaci ‘pucciniani’, in questo senso, ci siamo detti di non farci condizionare da sollecitazioni che definerei provinciali e questo atteggiamento lo terremo su Puccini ma anche su altri temi, restando sempre uniti. Il 40 per cento delle risorse, ma ci auguriamo che diventi il 50 per cento, sarà destinato per la parte immobiliare cioè per la valorizzazione dei luoghi di Puccini, lucchesi e torrelaghesi. L’altra parte sarà destinata alle iniziative, con il culmine che ci sarà nell’anno del centenario, il 2024. Stiamo lavorando sulla visibilità internazionale ma anche su casa nostra. Occorre valorizzare gli elementi di contenuto di Puccini, in particolare la musica e la cultura: vogliamo proporre qualcosa di serio, non solo di “potabile” come ha detto qualcuno, ma anche di eccezionale. È un lavoro, quello del comitato, che si affiancherà a quello che fanno i singoli Comuni per valorizzare i suoi luoghi e i luoghi di Puccini”.

“Se i territori lavorano uniti – chiosa il sindaco di Lucca, Mario Pardini – lavorano meglio. Si spreca, altrimenti, un’occasione storica e bisogna usare bene i soldi a disposizione. Puccini come artista non deve essere certamente valorizzato con questo comitato, perché Puccini è un valore di per sé. Ora lo dobbiamo legare di più al nostro territorio, rendendo più fruibili o fruibili gli immobili pucciniani. La promozione e la valorizzazione deve servire a unire il nome di Puccini con quello dei nostri territori”.

E sulla gestione del comitato pucciniano? Del Ghingaro è chiaro: “Alberto è un amico, ma guidare un comitato così articolato non è facile – dice – Alberto ha avuto bisogno di un periodo di rodaggio, perché di mestiere fa il direttore d’orchestra. C’è stato, senza dubbio, un momento che avrei desiderato che si dimettesse ma non l’ho nominato io ma il presidente del Consiglio con un decreto. Il percorso ha fatto sì che nel frattempo sia maturato Alberto e siamo maturati anche noi perché non è così semplice affrontare situazioni così delicate. Se Alberto si atterrà in futuro alle regole nessuno dirà nulla, se farà l’artista anche nel comitato mi alzerò e dirò che così non va bene”

Pardini non risparmia critiche: “Penso che la nostra voce di sindaci, che rappresentano circa 150mila persone, dovrebbe essere ascoltata di più, a volte. Comunque c’è un dialogo molto franco fra di noi e quando c’è stato bisogno ci sono stati degli aggiustamenti. Quando, comunque, ha parlato la musica i successi sono stati incredibili. Ci saranno tanti concerti e ce ne saranno ancora di più. Non bisogna, insomma, perderci in polemica ed essere pragmatici”.

Un cenno anche ai costi del concerto inaugurale, pagati dal comitato, gestiti dal teatro del Giglio e soprattutto a quelli per l’utilizzo del palco del Summer Festival: “Nulla è stato pagato per l’utilizzo del palco, ma per la logistica collegata – ribadisce Pardini – Comunque per l’anno prossimo stiamo studiando la convenzione per gli eventi dell’anno prossimo con la D’Alessandro e Galli, per chiarire ancora meglio quello che dovrà essere messo a disposizione del Comune. Comunque per il Comune il concerto inaugurale delle celebrazioni pucciniane non è costato neanche un euro e sono stati utilizzati solo fondi del comitato”.

A termine della serata una battuta anche dal presidente Alberto Veronesi: “Serve – ha detto – un grande auditorium al chiuso di tutta l’area, che potrebbe anche essere a Torre del Lago. Se il territorio si mette insieme per fare richiesta di fondi strutturali ci sono le risorse per farlo. Il comitato sarebbe sicuramente al fianco di una iniziativa dei sindaci”.

Provincia e Regione: le prospettive per il futuro

Il sindaco Del Ghingaro specifica quali sono i temi di possibile collaborazione, gli stessi sui quali non è mai sbocciato l’amore con Tambellini & Co e su cui potrebbe nascere un asse anche politico.

“Su rifiuti, acqua, sanità – ad esempio – con la precedente amministrazione non c’è stata mai una posizione unanime e questo non è mai sfociato in un incontro politico. Io, lo ribadisco, sono un uomo di centrosinistra e ho sempre creduto che a Lucca servisse un cambiamento. Sentivo, però, che c’era bisogno di cambiare qualcosa e io come cittadino lucchese ho pensato che il cambiamento interpretato da Mario era quello corretto. Voterò in futuro centrosinistra e sono di centrosinistra. Allo stesso tempo posso dire che l’esperienza civica permette di avere una maggiore libertà e meno vincoli per governare il territorio: il diverso approccio ai temi da parte di persone eterogenee permette di unirsi sulla decisione migliore per il territorio. La discussione che nei partiti è stagnante, fra le liste civiche è più frizzante. La linea politica? La dà il programma, condiviso dagli elettori. E non siamo disponibili ad accettare le linee poste da qualcun altro. Da chiunque venga l’imposizione di una linea politica che va contro il mio territorio io non l’accetto. Non a caso sono stato buttato fuori tre-quattro volte dal partito. Penso che a Lucca nel quinquennio precedente la bella politica andava ancora ricercata. Aggiungo una cosa che mi ha fatto partivolarmente male: una intervista del sindaco Tambellini, quando si vociferava di una mia possibile candidatura a sindaco, che ha deriso il sottoscritto e il territorio di Capannori. Me la sono legata al dito in qualche modo. È un elemento personale anche personale: c’è un rispetto istituzionale, ma anche uno personale che deve essere garantito a tutti”.

E sul futuro? “Io non sono di quelli che dice cosa voglio e non voglio fare – spiega Del Ghingaro, che comunque si sbilancia – Ho alcuni interessi personali in ambito politico su cui non lavoro. Dico subito che non mi interessa fare il presidente della Provincia e non mi interessa andare in Regione così per fare. In Regione sì, ma non per passare un po’ di tempo. Mi piacerebbe, poi, passare un po’ più di tempo nel mio studio e finalmente anche a casa. Sono 19 anni che sono impegnato in questo ‘mestiere’ che assorbe giorno e notte e alla fine logora non solo il sottoscritto ma soprattutto chi mi è intorno”.

“Io sono un sindaco civico di Lucca – dice Pardini – Del Ghingaro ha vinto 4 volte le elezioni, ha dimostrato che i cittadini lo apprezzano e il percorso futuro lo deve decidere lui. Per la Regione non ne conosco particolarmente le dinamiche. ma comunque il percorso lo deve decidere lui“.

“Mario – scherza Del Ghingaro – è il sindaco perfetto per Lucca: non si sbilancia mai. Io sono il contrario e penso che il sindaco del Comune capoluogo può fare il presidente della Provincia, se la Provincia non è elettiva. Da lì a farlo, ovviamente, c’è un percorso complicato”.

Viareggio è disposto a supportare Pardini per la corsa a Palazzo Ducale? “Viareggio le decisioni le prende insieme – dice Del Ghingaro – Se ci sarà l’opportunità di votare come consigli comunali, decideremo collegialmente come comportarci. Valuteremo le offerte politiche istituzionali e prenderemo le decisioni, in maniera unanime e poi in maniera unanime voteremo“.

Il voto per la Provincia, queste le ultime notizie, dovrà essere indetto dal presidente uscente Luca Menesini entro il prossimo 24 febbraio. Se, nel frattempo, non cambierà qualcosa dal punto di vista normativo. Ma al momento appare difficile.

Economia e servizi pubblici essenziali

Nella ‘corsa’ possibile verso la Regione c’è già un tema in campo. Quello del no alla eccessiva centralità di Firenze e del suo hinterland in Toscana.

“Non è pensabile – dice il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro – che la costa toscana, che esprime un Pil enorme imparagonabile ad altre zone, non abbia la necessaria considerazione in Regione. Per questa roba mi batto da anni. La lettura della politica partitica è che vogliamo posti: no, non vogliamo posti ma considerazione. Nelle aziende di area vasta la Toscana centro nord non ha un peso specifico forte e questo è drammatico dal punto di vista istituzionale e politico. C’è una castrazione iniqua a livello centrale, che non guarda alla costa in termini di sviluppo del territorio. C’è una opportunità su cui mi sono focalizzato da un po’ che è quella della multiutility. La guardo con grande considerazione e favore: se si sviluppa un pensiero di questo genere è bene che il territorio sia compatto. In questo caso avremo un valore strategico per i territori anche in confronto alle altre multiutility regionali. Altrimenti sarà complicato recuperare il gap. È un tema politico strategico in cui i territori come il nostro devono parlare e devono pesare. Credo che il percorso multiutility, al di là di come finirà come scelte dei singoli, dovrebbe avere un dibattito vero per capire se è questa l’occasione giusta per riscattarci”.

“Il peso specifico della provincia di Lucca – conferma Del Ghingaro – non può rimanere questo. Per questo non dobbiamo ragionare per ideologia ma per interesse. Sulla multiutility per ora vedo più considerazioni ideologiche che nel merito. Il binario non è quello che porta a qualche parte di concreto”.