Ritirata la pratica sulle nuove sanzioni per il suolo pubblico, Martini (Pd): “Se il percorso non viene preparato è destinato a fallire”

La consigliera di opposizione elenca i difetti dell’atto: “Nessuna traccia dello studio effettuato da Imt nel 2021/2022”
Sanzioni per il suolo pubblico elevate di quasi il 2000 per cento, sul dibattito di ieri (10 ottobre) interviene la consigliera di opposizione Chiara Martini (Pd), che già aveva espresso la sua posizione in aula.
“Piazze e vie della città vissute, animate dai tavolini dei bar e dei ristoranti, marciapiedi con risciò e biciclette in attesa di fare un giro di mura o raggiungere la campagna. È tutto armonico, pulito e in perfetto equilibrio, apprezzano anche i residenti, c’è presidio, c’è lavoro, si gusta la cucina lucchese i prodotti a chilometri zero – prosegue Martini – I turisti tornano per trascorrere qui periodi più lunghi, anzi ci si trasferiscono, perché Lucca è ricca di luoghi verdi e centri incantati, quello storico è per la maggior parte pedonale, pulito e accessibile a tutti. Non è ironia, è quello che vorrebbero tutti e che un’amministrazione deve cercare di garantire con interventi normativi, controlli, agevolazioni e sanzioni, messaggi chiari e forti. L’importante è crederci davvero e fare tutto il possibile. Quando un percorso, invece, va avviato per forza, perché i residenti si lamentano della confusione, della sporcizia, quando il nuovo sistema non lo si prepara bene, finisce che si fallisce nell’intento. Forse non ci si crede fino in fondo? Allora si prova ad imporre, tanto i numeri ci sono. Oggi tali metodi non funzionano perchè è tutto complicato, c’è poco tempo ed è difficile tradurre in realtà ciò che si pensava giusto a priori”.
“Se poi il tema è come richiamare al rispetto delle regole chi ha in concessione lo spazio pubblico – prosegue Martini – allora altro che invocazione di spiriti, santi, guerrieri ed eroi, ci si blocca addirittura in partenza. Al consiglio di martedì 10 ottobre, erano all’ordine del giorno le modifiche del regolamento comunale del canone di concessione per l’occupazione di suolo pubblico, la delibera dopo essere stata presentata è stata ritirata dall’amministrazione. Per dare ordine e ridurre l’aggiramento delle norme che disciplinano le concessioni di suolo pubblico da parte di alcuni bar, ristoranti e altri operatori economici, si vuole avviare un sistema di sanzioni nuovo e introdurre meccanismi per controllare il rispetto degli arredi concessi, i tempi di pagamento del canone, la pubblicità. Il meccanismo ha in sé qualche pecca, come la stessa sanzione per chi si allarga un pò e per chi non ha il titolo, ma occupa il suolo. In caso di recidiva nell’utilizzo di arredi non ammessi, l’ammontare non varia e la richiesta di trasmettere al Suap la documentazione fotografica attestante l’allestimento dell’area in concessione con elementi d’arredo ammessi dal regolamento, andrebbe messa vincolante”.
“Non c’è traccia – prosegue Martini – dello studio fatto con Imt nel 2021/2022 volto a individuare azioni finalizzate alla qualificazione della rete commerciale e alla valorizzazione del centro storico, che riporta utili dati e spunti. Si annuncia che da gennaio si cambia musica. Non si capisce bene però l’anno L’atto riporta la data sbagliata dell’entrata in vigore: 1 gennaio 2023. Sarà una svista, sarà di sicuro da gennaio prossimo, o sarà il gennaio del 2026 quando tutti gli interventi del Pnrr dovranno essere compiuti? Operatori fate attenzione perché se cambiano le regole e regna questo caos, sarete colti impreparati da sanzioni maggiorate e mancate concessioni. Da parte nostra per il momento abbiamo chiesto il ritiro della delibera e l’atto è stato ritirato, speriamo che la prossima stesura non contenga errori e sia migliore“.