Il monito di don Cerri: “Pardini preghi quanto vuole ma non compia atti pubblici in chiesa”

13 ottobre 2023 | 12:15
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Il monito di don Cerri: “Pardini preghi quanto vuole ma non compia atti pubblici in chiesa”

Il rettore di San Giusto: “L’invito del prete a consacrare Lucca alla Madonna? Una decisione molto grave e destinata a dividere la città. Ma tutti ricordino che siamo in uno Stato laico”

“L’annuncio del prete che, nella chiesa di San Pietro a Vico, il sindaco di Lucca, domenica prossima (15 ottobre, ndr), farà la preghiera di consacrazione della città e del comune di Lucca alla Madonna, apparentemente può sembrare una bella cosa per alcune persone, ma in realtà è una decisione molto grave, destinata a dividere i cittadini”. A dirlo è don Franco Cerri, rettore della chiesa di San Giusto, che avverte: “Bisogna fare molta attenzione a evitare miscugli: siamo in uno Stato laico”.

“Appena ho letto il comunicato del prete ai fedeli per invitarli ad essere presenti alla preghiera del sindaco – commenta don Cerri -, mi sono chiesto in che secolo vivono, questo prete e questo sindaco, per pensare ad una cosa del genere. Forse hanno pensato di essere in uno stato confessionale, chissà. Si dimentica che siamo in uno Stato laico, che deve rispettare ogni fede, e che non può sposare una fede particolare. Personalmente, certo, il sindaco può farlo, ha voglia di pregare per i suoi concittadini, ma non come atto pubblico, dato che rappresenta la cittadinanza nel suo insieme, tanto più che viviamo in un tempo in cui sono presenti anche a Lucca molte confessioni religiose, come pure persone non credenti o agnostiche, ed una Amministrazione pubblica deve rispettare tutte queste realtà”.

“Mi pare – aggiunge don Cerri – che si cada nel ridicolo sia da parte di una parrocchia, che è pur sempre parte di una Chiesa, come pure da parte di una amministrazione pubblica. La preghiera di consacrazione o altri atti religiosi pubblici si lascino a chi di dovere, non è roba del sindaco. Questi, se è cristiano, agisca da cristiano nell’amministrazione della cosa pubblica e lì dia la sua testimonianza. Questa sì che è una vera consacrazione, pur non facendosene una bandiera. I cittadini da un sindaco aspettano solo una buona amministrazione e non che si sostituisca al vescovo o al prete. Certi miscugli non hanno mai funzionato e quando sono avvenuti, hanno portato soltanto danni e divisione tra i cittadini. Senza dire che certe mosse da parte dei politici, di destra o di sinistra, vengono interpretate dalla gente come trucchi a scopo elettorale. Un consiglio da cittadino: il sindaco svolga bene il suo compito e avrà la stima di tutti i cittadini, senza cercare appoggi clericali. Un consiglio al prete: un’occhiata ai documenti conciliari del Vaticano II potrebbe aprire gli occhi per non cadere in situazioni anacronistiche, che indignano non soltanto la maggioranza dei cittadini, ma anche tanti cristiani. Attenzione. Certe scelte, alla fine, si pagano. Forse è meglio evitarle. Per il bene di tutti”.