Pd Lucca: “Con il boom turistico la città rischia di diventare solo un dormitorio”

16 ottobre 2023 | 15:18
Share0
Pd Lucca: “Con il boom turistico la città rischia di diventare solo un dormitorio”

Il partito a livello comunale: “Lucca non è bella se non torna ad essere vivibile”

I componenti della segreteria comunale del Partito Democratico di Lucca intervengono sulla necessità di mettere in campo al più presto scelte politiche lungimiranti che consentano di mantenere un equilibrio fra lo sviluppo turistico e i bisogni di chi abita e vuole continuare ad abitare in città.

“Chi si occupa di turismo, su un piano evoluto – dicono dal Pd locale – ha compreso da tempo che la sfida del futuro non è quella di misurare i successi affollando le nostre città, ma piuttosto cercare un equilibrio che tenga insieme tutte le parti. Un insieme che deve avere come obiettivo la soddisfazione dei turisti, i benefici economici, il rispetto dell’ambiente urbano e la qualità della vita di chi abita la città. Il 2023 sta registrando un vero e proprio boom turistico in tutte le regioni d’Italia. Dopo due anni di lockdown, i turisti sono tornati a viaggiare e hanno preso d’assalto l’Italia e soprattutto le città d’arte, come Lucca, e questo indipendentemente dalla promozione turistica, ma come pure effetto del bisogno di recupero. Da una quindicina di anni, infatti, Lucca sta vivendo una costante crescita turistica, che ha raggiunto quest’anno il suo picco, in perfetta tendenza con le altre città d’arte italiane”.

Un fenomeno esponenziale, alimentato dalle piattaforme Airbnb e simili – proseguono i dem comunali – dai voli low cost e che rischia di essere un’arma a doppio taglio, se gestito con sufficienza. Un fenomeno importante che costringe la città e i cittadini a convivere con alcune criticità non trascurabili: le strade sempre più affollate, i tavoli dei ristoranti che si estendono ovunque in in tutti gli spazi pubblici, i prezzi che salgono alle stelle, le mura diventate la pista di Indianapolis dei risciò, il parcheggio tornato ad essere selvaggio. Questi sono solo alcuni esempi di un fenomeno che sta diventando di difficile gestione. Il malumore sta crescendo in città, non perché i lucchesi siano avversi al turismo e alle attività commerciali, non lo sono mai stati per storia e natura, ma perché la minaccia è reale. Il rischio più evidente è che tanti lucchesi abbagliati (comprensibilmente) dalla possibilità di fare facili ricavi attraverso la formula degli affitti brevi, trasformino sempre di più le proprie abitazioni in locazioni turistiche con la conseguente conversione della città in dormitorio. È successo a Venezia, a Firenze, perfino a San Gimignano e sta accadendo anche da noi adesso. Sta diventando impossibile per una giovane coppia, per un single o per una famiglia, trovare casa in affitto in città o nella prima periferia. Le case non ci sono più per chi vuole abitare Lucca ma solo per chi viene due, tre, quattro giorni e poi riparte”.

“È questo il lato oscuro del turismo che dobbiamo tenere in considerazione – prosegue la nota – È il momento per la politica locale di fare scelte coraggiose e lungimiranti, se non vogliamo svendere Lucca a una turistificazione irreversibile che recherebbe danni anche a chi adesso ne sta beneficiando. Non occorre avere una particolare sensibilità artistica o conoscere a fondo la storia, per capire che Lucca non può essere trattata come un polo fiera o come un centro commerciale a cielo aperto. Questo fenomeno selvaggio è già reale e infatti, in Europa aumenta il numero di città che si stanno chiedendo come gestire il fenomeno crescente del turismo di massa. Città come Amsterdam, Friburgo, Copenhagen, Lisbona, stanno prendendo delle misure di difesa per combinare l’economia con la qualità della vita dei cittadini. Poiché questa accelerazione verso la turistificazione della città, nel dopo-Covid, non ha eguali nella nostra storia, sarebbe urgente che venisse attuata una efficace politica per la gestione dei flussi turistici, come i tanti contributi di Pianeta Terra Festival ci hanno indicato. Lucca continuerà ad essere attrattiva se continua ad essere bella per chi ci vive, e non per il contesto artificiale creato per il turismo. Un esempio evidente di scarsa lungimiranza da parte dell’amministrazione Pardini è la scelta di creare eventi, tutti in centro storico, a cadenza ormai giornaliera, che sta soffocando la vita di tutti. Considerato, oltretutto, che è un nonsense moltiplicare eventi, quando la città è già piena di turisti”.

“Il punto, infatti, è che non si tratta di sapere quanti eventi vogliamo fare – è il ragionamento del Pd comunale – ma piuttosto la domanda dovrebbe essere: come vogliamo gestire gli eventi? Ed è chiaro che alla quantità dovremmo preferire la qualità. Il problema è quindi enorme e soltanto attuando una responsabile politica locale può essere arginato. Sarebbe auspicabile un equilibrato approccio ad un tipo di turismo (sostenibile) che tenga conto della qualità della vita dei cittadini, di quella dei visitatori e delle attività commerciali. Se uno di questi tre elementi prevarica si arriva al collasso. Quella del turismo è un’ industria pesante, che se mal gestita, è capace di strappare l’anima alle città. Lucca, non solo sembra essere a questo incrocio, ma sembra non avere una strategia. Le soluzioni per adesso avanzate dall’amministrazione Pardini, come quella del progetto faraonico di un parcheggio interrato fuori Porta Santa Maria (costo 10/15 milioni di euro per soli 200 posti macchina), mostrano una preoccupante visione che sembra essere frutto della politica degli anni ‘50, quando era diffusa la convinzione, che per il bene delle attività commerciali, i centri storici dovevano essere aperti alle auto, ovunque e comunque. La situazione è delicata. Lucca merita di essere una città viva, con attività diversificate e una proposta culturale variegata che non serva solo a portare gente in Fillungo, ma piuttosto che attragga visitatori per il suo modello di vita e per la fruibilità alle sue bellezze artistiche“.

“Una città viva e non soltanto piena di gente – conclude la nota – Lucca non è bella se non torna ad essere vivibile. E chi pensa che aspirare ad un turismo sostenibile vada contro le attività commerciali è in malafede o in malaffare. Siamo convinti che Lucca saprà trovare la sua direzione, lo ha sempre fatto e lo farà adesso. È necessario però un bagno di umiltà, una buona dose di coraggio e soprattutto di figure competenti e disinteressate che sappiano guardare al futuro a lungo termine”.