Moriconi: “La rimozione dei cassonetti gialli? Solo disagi per gli utenti”

L’ex consigliere comunale: “Sarebbe stato meglio prevedere ritiri a domicilio come fa Capannori”
“Notevoli carenze, sia per la difesa dell’ambiente sia per i cittadini”. Così Paolo Moriconi, ex consigliere comunale abitante a Ponte a Moriano definisce l’iniziativa che ha previsto la rimozione dei cassonetti gialli per gli abiti usati.
“Tra pochi giorni – si legge nell’intervento – l’amministrazione comunale di Lucca e Sistema Ambiente elimineranno su tutto il territorio comunale i cosiddetti cassonetti gialli, usati dai cittadini lucchesi, per la raccolta degli indumenti e scarpe usate. La motivazione ufficiale è la scadenza del contratto con la ditta incaricata alla raccolta degli indumenti e che spesso tale postazione è utilizzata abusivamente, da persone scorrette, come punto di rilascio di rifiuti di ogni tipo. Cosa prevede l’amministrazione comunale in sostituzione dei cassonetti gialli? I cittadini potranno conferire gli abiti, biancheria e scarpe usate, presso i quattro centri di raccolta presenti sul territorio comunale, solo se in buone condizioni per poter essere riutilizzati. Tutti gli altri indumenti, tessuti, biancheria, scarpe non riutilizzabili, dovranno essere gettati nel sacchetto dell’indifferenziato”.
“A mio parere – prosegue – questa razionalizzazione del servizio, presentata per garantire un migliore decoro urbano, presenta delle notevoli carenze, sia per la difesa dell’ambiente sia per i cittadini. Con questa razionalizzazione i residenti del comune di Lucca dovranno fare diversi chilometri per conferire un abito, un paio di scarpe o un indumento ai centri di raccolta, che purtroppo sono solo quattro in tutto il territorio comunale, maggiormente penalizzate saranno le frazioni più decentrate rispetto ai centri di raccolta, come ad esempio la ex Circoscrizione N.8, dove non è presente nessun centro di raccolta, quindi i cittadini dovranno fare anche più di dieci chilometri per conferire un vecchio abito. Con questa razionalizzazione anche l’ambiente verrà penalizzato in quanto per gli indumenti non riutilizzabili viene indicato di inserirli nel sacchetto dell’indifferenziato, con chiaramente aumento del rifiuto che dovrà andare in discarica o inceneritore”.
“Ci sono comuni anche nelle nostre vicinanze, Capannori per esempio – prosegue Moriconi -, che attua un metodo diverso, migliore per i cittadini e per la difesa dell’ambiente: infatti i residenti hanno un servizio di raccolta dei materiali tessili direttamente a casa, mediante il porta a porta, utilizzando sacchetti di colore neutro dove all’interno è possibile inserire indumenti, scarpe, borse, lenzuola, tovaglie. Il metodo del comune di Capannori va nella direzione giusta in quanto tende alla riduzione dei rifiuti che dovranno andare in discarica e incentiva il riciclo anche degli scarti tessili. Perché l’amministrazione di Lucca non ha attuato un metodo simile? Perché costringere i cittadini a fare chilometri per conferire un prodotto tessile? Perché obbligare i residenti ad aumentare i rifiuti indifferenziati?”.