Mozione per una strada a Pertini, non si placa la polemica. I Libdem: “Il sindaco convochi un altro Consiglio”

Del Greco e Marcucci: “Lucca è la città della moderazione e del buon senso, non si merita di essere amministrata così”. Colucci: “Atto strumentale, ma non si soveva dire di no”
Non si placano le polemiche sulla bocciatura della mozione per l’intitolazione di una strada o di una piazza a Sandro Pertini.
In una nota intervengono la consigliera comunale di Libdem Silvia Del Greco ed il presidente Andrea Marcucci: “Che vergogna la maggioranza di destra. Lucca finisce su tutti i tg e le cronache nazionali per uno strappo forte alla memoria condivisa, rappresentata dal presidente Sandro Pertini. Ancora una volta il sindaco Mario Pardini si conferma non all’altezza: non riesce neanche a calmare l’estremismo dei suoi ultras, sia in giunta che in Consiglio, nessuna dichiarazione o cenno di risposta durante la seduta consiliare. Il danno ormai è fatto, soprattutto alla città, per questo il primo cittadino dovrebbe innestare subito la retromarcia, convochi solennemente un altro Consiglio, e faccia digerire ai suoi l’intitolazione di una strada a quello che è stato uno dei presidenti più amati dal popolo. Lucca è la città della moderazione e del buon senso, non si merita di essere amministrata così”.
Sul tema era intervenuto anche il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo: “Dopo via Giorgio Almirante a Grosseto, la maggioranza del consiglio comunale di Lucca – in un vergognoso spettacolo di schiamazzi e “A noi!” – ha bocciato l’intitolazione di una strada a Sandro Pertini, comandante partigiano e presidente della Repubblica. Un’intollerabile offesa all’immagine della massima carica della Stato, oltre che alla Resistenza. Siamo a una deriva anticostituzionale e fascistoide che va immediatamente fermata con l’unità e l’azione di tutte le forze democratiche”.
“La maggioranza del consiglio comunale di Lucca ha negato l’intitolazione di una via al presidente della Repubblica Sandro Pertini, partigiano e padre costituente – dicono l’Anpi di Lucca, di Capannori e provinciale – Silenziando le opposizioni e disertando il dibattito, procedendo direttamente alle dichiarazioni di voto. Ma questo non è bastato e la maschera è cascata del tutto, adesso Lucca e i vergognosi avvenimenti accaduti in consiglio comunale sono di rilevanza nazionale. La decisione, che offende tutta Lucca e la memoria del Presidente Pertini, è stata seguita dal grido fascista: “a noi”, del capogruppo di Fratelli d’Italia Lido Fava. Dalle urla di Fabio Barsanti di Casapound, uno spettacolo indegno e inaccettabile avvenuto proprio nel cuore democratico della città. Tutto questo è successo in un silenzio assordante del Sindaco, che ha tuttavia condiviso questo scempio. Lo sdegno non è solo di Anpi, ma di tutta la Lucca democratica”.
Il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha commentato: “I cittadini di Lucca non si meritano spettacoli indecorosi come quello che la maggioranza di destra e la giunta comunale hanno offerto nel consiglio comunale della città toscana: negare l’intitolazione di una piazza ad un ex presidente della Repubblica italiana, peraltro il più amato dagli italiani, è davvero stupido, ed è ancora più grave se accompagnata da schiamazzi e arrogante paccottiglia verbale neofascista. Certo Sandro Pertini è stato un famoso comandante partigiano e un irriducibile avversario del regime fascista, oltre che per tanti anni un prestigioso ed autorevole rappresentante delle istituzioni democratiche del nostro paese : evidentemente uno come Pertini a questa destra fa venire l’orticaria. Per Meloni e Tajani – conclude Fratoianni – è tutto normale? Non pensano che sia il momento di intervenire? E anche il prefetto di Lucca intende assistere inerte a questo sconcezza che offende le istituzioni del paese?”.
Così l’assessora regionale Alessandra Nardini: “Il consiglio comunale di Lucca ha bocciato la mozione del Consigliere Bianucci che proponeva di intitolare una via a Sandro Pertini. È una vergogna indelebile per la citta ed è incredibile che il sindaco Pardini, che ha scelto di avere in giunta un ex leader di Casapound, non dica niente. Pertini è stato un antifascista, un partigiano e un grandissimo Presidente, amato da tutto il Paese. La sua Memoria non merita certo la furia ideologica di una destra incapace di fare i conti con la storia. Vengono i brividi a leggere le testimonianze di frasi come “A Lucca non si può proprio dedicare una strada a un partigiano” e di motti agghiaccianti come “A noi”. Sono questi i riferimenti politici e culturali del sindaco? La Toscana è terra antifascista, come abbiamo voluto scrivere chiaramente anche nello Statuto regionale, e respinge con disgusto ogni rigurgito nostalgico. Mai più”.
“Incomprensibile, sorprendente, molto preoccupante”. Così il presidente della Fondazione Circolo Rosselli Valdo Spini, vicesegretario nazionale del Psi quando Pertini era presidente, definisce il voto con cui il consiglio comunale di Lucca ha respinto la mozione che chiedeva l’intitolazione di una strada o una piazza a Sandro Pertini. “Incomprensibile perché Pertini è stato un presidente della Repubblica di tutti gli italiani; sorprendente in una Città dalle grandi tradizioni civili e culturali come Lucca. Molto preoccupante perché indice non di una volontà di coesione nazionale bensì di spirito di fazione e di intolleranza”.
Da Rifondazione Comunista Circolo di Lucca, con il segretario Paolo Bertolozzi e il segretario della Federazione di Lucca del Prc, Giulio Strambi, arrivano altri strali: “Nella serata del 17 in consiglio comunale si è svolta una scena a dir poco vergognosa al momento delle dichiarazioni di voto sull’intitolazione di una via a Sandro Pertini. Tra interruzioni ed urla dell’assessore Barsanti a frasi fasciste dette dal consigliere Fava, il consiglio comunale lucchese sembrava precipitato in un ‘atmosfera da inizio del ventennio, dove la teppa fascista impediva alle opposizioni di parlare ed esprimersi. Alla fine della querelle la proposta è stata ovviamente bocciata, adducendo motivazioni vaghe, volte solo a nascondere il vero motivo: Pertini era un partigiano. E a Lucca dal giugno 2022 di Resistenza e partigiani non si può più parlare. Questo atto si colloca precisamente nel progetto di revisione storica portato in atto da parte della Giunta da ormai quasi due anni; progetto volto a riscrivere a proprio piacimento la storia e cercare, grazie al proprio consenso elettorale e alle posizioni di potere occupate, di esercitare un’egemonia culturale volta a disconoscere tutta una serie di eventi storici e a esaltarne altri, ovviamente di ben diversa matrice. Oggi ad essere attaccato però è un presidente della Repubblica, fino a qui si spinge l’arroganza della giunta e dei consiglieri di maggioranza. Non esente da colpe però è il centrosinistra, che nei 10 anni di amministrazione ha trovato il tempo di intitolare una via a Norma Cossetto ma non a Sandro Pertini. L’antifascismo non può essere esercitato solo quando si è all’opposizione, sarebbe troppo semplice. In conclusione, come Circolo di Lucca di Rifondazione Comunista, riteniamo esecrabili gli avvenimenti del consiglio comunale del 17 e denunciamo ancor di più la virata reazionaria presa dalla maggioranza“.
“Una decisione vergognosa e inaccettabile”, ha dichiarato Eros Tetti, portavoce regionale di Europa Verde. “Lucca è una città moderata che ha fatto, da sempre, garbo ed eleganza una sua bandiera. Oggi, invece, cade nella trappola di chi si è definito “fascista del terzo millennio” e di fatto lo sta dimostrando nei fatti. Con questa decisione, il sindaco Pardini e le forze più moderate si sono dimostrati ostaggio di una mentalità reazionaria che sta solo dividendo e facendo male a tutta la città”.
“Lucca ha bisogno di rinascere e prepararsi per le dure sfide presenti e future. È intollerabile che si metta Lucca alla gogna con queste scelte così grette, un contentino ai fan della destra estrema che sostiene Pardini. Sarebbe interessante chiedere agli elettori moderati della coalizione di Pardini, sicuramente la maggioranza, cosa ne pensano di questa offesa alla memoria del presidente più amato dagli italiani”, hanno aggiunto Luca Fidia Pardini e Marta Glenda Lugano, co portavoce provinciali di Europa Verde.
Europa Verde ha annunciato che sta lavorando per portare la questione in Parlamento con Angelo Bonelli, deputato e portavoce nazionale.
Parla anche Francesco Colucci, dei Riformisti Toscani. “La vicenda della strada da intitolare a Sandro Pertini, uno dei Padri della Patria è assai triste e deplorevole, per tutti e soprattutto per ambedue le fazioni politiche. Servirsi del nome glorioso di un eroe della Resistenza, fondamento della Repubblica e della Costituzione Italiana, emerito presidente della Repubblica nei tempi bui del terrorismo stragista di destra e di sinistra, per farne oggetto di volgare disputa politica è francamente disgustoso. Proporre oggi a trentatré anni dalla sua morte di intitolare una strada a Pertini è stato un atto chiaramente strumentale, provocatorio, insulso, dopo dieci anni di monocolore di sinistra nel Comune di Lucca a guida Pd, che se ne è ampiamente fregato di porsi il problema in tutti questi anni. Ugualmente la maggioranza di centro-destra, una volta messo in discussione l’altisonante nome di Sandro Pertini, ha sbagliato a respingere la proposta, con una folle votazione: non c’è provocazione che tenga davanti al nome di Sandro Pertini, Una proposta che non si può e non si deve respingere con una votazione di parte, in un Comune che ha via Palmiro Togliatti”.
“Non si è voluto dare riscontro ad una provocazione sinistrorsa, ma il sindaco Pardini, doveva assicurare il consiglio comunale che avrebbe portato l’indiscutibile nome di Pertini all’attenzione della commissione che ogni anno verifica e aggiorna le vie e le piazze, nella sua prima riunione ordinaria – dice Colucci – Votare sì o no su intitolare una via a Sandro Pertini, medaglia d’oro al valor militare è una bestialità politica e istituzionale, che fa vergogna a tutto il consiglio comunale di Lucca, sia a chi strumentalmente si è servito del suo nome per cercare meschini vantaggi di parte, che a chi, accecato dalla contrapposizione politica, dimentica i doveri di sindaco e di consigliere comunale. Spero che il sindaco Pardini, con le prerogative che sono solo sue, assicuri la città che si procederà nelle sedi competenti a rimediare a questo sgradevole episodio che fa vergogna a Lucca, per ricordare Sandro Pertini, in maniera adeguata, nella città”.