Su Change.org la petizione per intitolare una strada di Lucca a Sandro Pertini

Promossa dal centrosinistra in Consiglio dopo il no alla mozione: “Noi non ci arrendiamo”. Proseguono le polemiche: parlano Sinistra Con, Cgil e Arci
“Noi non ci arrendiamo, anche a Lucca una strada dedicata a Sandro Pertini”. È il titolo della petizione popolare, lanciata sul portale online Change.org: è aperta alla sottoscrizione di tutti i cittadini ed è indirizzata al sindaco di Lucca Mario Pardini, dopo il no alla mozione presentata in consiglio comunale.
“La maggioranza di destra del consiglio comunale di Lucca ha bocciato, col voto contrario pure del sindaco Mario Pardini, la mozione per intitolare una strada o una piazza alla memoria del presidente della Repubblica Sandro Pertini – si legge nella petizione promossa dal centrosinistra in Consiglio – La proposta era stata avanzata dal consigliere comunale Daniele Bianucci, ed era stata lanciata da un’iniziativa pubblica costruita con Anpi, Fondazione Rosselli, Fondazione di studi storici Turati e associazione Salvemini. La discussione nel consiglio comunale di Lucca è stata caratterizzata dalle urla dell’assessore di Casapound Fabio Barsanti (che fa parte della maggioranza che governa la Città) per impedire ai consiglieri di parlare e dalle grida – un momento prima del voto – del motto fascista A noi! da parte del capogruppo di Fratelli d’Italia Lido Fava. Tutto questo perché “no, a Lucca una strada ad uno che è stato partigiano non la si può proprio dedicare”. Sandro Pertini è stato il presidente della Repubblica più amato dagli italiani, ha rappresentato a pieno il senso dell’unità nazionale e della democrazia richiamato dalla Costituzione, e chi boccia l’idea di prevedere un ricordo alla sua memoria si tira fuori dalla storia condivisa della nostra nazione”.
“Con la petizione, al sindaco Pardini chiediamo di smarcarsi finalmente dall’estrema destra, assieme a cui governa Lucca – sottolinea il consigliere comunale Daniele Bianucci – L’assessore di Casapound Fabio Barsanti è infatti stato quello che ha dettato la linea per opporsi alla mozione consiliare per Pertini; ed è anche lo stesso che da consigliere comunale di opposizione non votò la cittadinanza onoraria a Liliana Segre e che non ha mai preso parte ad una celebrazione per le giornate della memoria e per il 25 aprile. Davvero è per questo che Lucca vuole costruirsi un’immagine e una risonanza a livello nazionale?”.
La petizione popolare Noi non ci arrendiamo, anche a Lucca una strada dedicata a Sandro Pertini è sul portale Change.org
Sono proseguiti nell’arco della giornata, poi, gli interventi dei diversi esponenti e gruppi politici contro il no alla mozione.
Anche Sinistra Con chiede di aderire all’appello su Change.org. “Non è certo la prima volta che il sindaco Pardini e la sua maggioranza di destra compiono scelte scellerate con il preciso obiettivo di riscrivere la storia della Repubblica democratica nata dalla Resistenza. In una logica di perfetta continuità, la maggioranza di destra in Consiglio comunale, dopo l’equiparazione del giorno della memoria e del giorno del ricordo, dopo le violente polemiche sull’iniziativa dell’Anpi Lucca sul tema delle foibe con lo storico Gobetti, dopo la liquidazione della Casa della memoria, dopo il malcelato sostegno di molti suoi rappresentanti alle esternazioni aberranti del generale Vannacci dal palco della Casa del boia, ha superato ogni limite, negando l’intitolazione di una strada a Sandro Pertini uno tra i più carismatici capi della Resistenza e riconosciuto da tutti come padre della Patria ed il più amato e popolare presidente della Repubblica italiana. La scelta del Sindaco Pardini e della sua amministrazione comunale di destra di respingere la mozione presentata dal nostro consigliere Daniele Bianucci è uno sfregio a Lucca e alla stragrande maggioranza dei cittadini lucchese e alla storia democratica della città”.
“Si tratta di una vicenda che racconta, ancora una volta, di una amministrazione alla deriva, una amministrazione ostaggio di Casapound, che -con metodo- si presta a perseguire l’obiettivo di riabilitare il passato fascista, decostruire e strumentalizzare storia e memoria, introdurre una narrazione antistorica dell’idea di patria e nazione. Siamo di fronte al rovesciamento delle premesse politiche, culturali e sociali alla base della Costituzione e dei valori che da questa emanano. Uno schiaffo alla maggioranza moderata della città che tuttavia non si piegherà mai a questa contorsione innaturale della propria storia. Siamo sicuri che la reazione democratica e antifascista sarà più forte che mai e Sinistra con sarà parte attiva e impegnata di questa mobilitazione. C’è in gioco molto di più di una intitolazione di una via o di una piazza ed è emblematico e del tutto inaccettabile il silenzio del sindaco Mario Pardini, che si è presentato agli occhi della cittadinanza come il volto “buono” e “moderato” della destra lucchese e ora dimostra tutta la sua debolezza in questa funzione di garanzia che egli stesso si è intestato. Evidentemente è capace soltanto di occuparsi di luci, feste e altre amenità. Invitiamo intanto tutti i cittadini a sostenere la nostra raccolta firme su Change.org”.
Sul tema anche la Cgil di Lucca che ha appreso “con sorpresa e rammarico del dibattito venutosi a creare durante il consiglio comunale del 18 ottobre in merito alla proposta dell’opposizione, riguardante l’intenzione di dedicare una via o una piazza a Sandro Pertini”.
“Personaggio amato dagli italiani aldilà dell’orientamento politico, con la sua elezione a presidente della Repubblica nel 1978 – si legge nella nota – Pertini aveva saputo unificare il popolo italiano nei valori della democrazia, dell’onestà e della Resistenza al fascismo, di cui era stato una figura centrale negli anni della guerra. Grazie anche alle virtù che aveva saputo incarnare, si è poi guadagnato, a detta di molti, il titolo di presidente più amato della storia d’Italia. A sorprendere non è però solo il netto rifiuto della proposta arrivata dalla maggioranza del consiglio comunale, quanto, soprattutto, le motivazioni per cui questa non è stata accolta. Ci è infatti dato modo di capire che, oltre all’intenzione di respingere la mozione in quanto non prioritaria né portata avanti in passato dalla precedente maggioranza di centrosinistra, il nodo della questione sia stato proprio la militanza partigiana di Pertini. Questo rappresenta a nostro avviso un fatto grave, visto che si tratterebbe di un’ammissione della non aderenza dell’amministrazione comunale al valore dell’antifascismo, elemento fondamentale della nostra Costituzione. Fatto che fa dunque pensare ad una tendenza al revisionismo storico, con l’inclinazione a condonare il fascismo come una normale inclinazione politica, invece di riconoscerlo come il movimento assolutistico, violento e inumano che fu in realtà. La Cgil Lucca critica quindi con fermezza la decisione presa dall’amministrazione Pardini, e ancor di più le motivazioni addotte per essa, in quanto portatrici di ideali contrari ai valori di liberà e democrazia fondanti della nostra Repubblica, risultando così un’occasione mancata per il riconoscimento di una figura storica di grande valore, e un danno per l’immagine per la città di Lucca”.
Parla anche Jan Vecoli, responsabile antifascismo e memoria dell’Arci Toscana: “I più grandi hanno la sua immagine stampata nella testa, con la pipa in mano e le braccia aperte ad esultare per i gol dell’Italia nella finale dei mondiali dell’82, oppure mentre giocava a carte sull’aereo con Bearzot. È stato un presidente della Repubblica amatissimo, famoso per andare in giro per Roma con solo due uomini della scorta ben mimetizzati tra la folla. Si fece anni di galera e confino in quanto venne condannato dal regime fascista e, dopo l’8 settembre 1943, partecipò attivamente alla resistenza prima e alla assemblea costituente della Repubblica poi. Sandro Pertini è stato il simbolo di quell’Italia che rinasceva dopo la guerra, attraversando tantissimi incarichi istituzionali fino a diventare presidente della Repubblica dal 1978 al 1985. Oggi il Comune di Lucca, di fronte a un gigante della storia, nega l’intitolazione di una strada o di una piazza per motivi ideologici. A quanto si apprende dalla stampa pare che, nonostante la motivazione ufficiale “abbiamo altre priorità”, fuori dall’aula consiliare l’assessore Barsanti (di CasaPound) abbia alzato la voce dicendo che a Lucca una strada a un partigiano non la intitoleranno mai e pare che siano volati degli “a noi!” gridati forte, seguiti da un imbarazzante silenzio del sindaco Pardini. Siamo alla nostalgia del ventennio insomma, una post ideologia para fascistoide che nega a una città come Lucca una strada in memoria del Presidente della Repubblica più amato dagli italiani. Questi sono i tempi che corrono, spetta alla gente per bene fermare questa deriva che rischia di trascinare il paese in un rigurgito di ideologia antiliberale e antidemocratica, anche attraverso episodi come questo”.