Il comune di Lucca mette all’asta l’ex oleificio Borella, due ex scuole e la Vecchia Guardia

Ok in commissione al Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2024: in vendita anche un terreno ad un privato confinante
È approdato in commissione politiche di bilancio e di sviluppo economico del territorio questa mattina (1 febbraio) l’elenco degli immobili che saranno alienati dall’amministrazione comunale nel 2024. Il Piano, per un valore complessivo di quasi 2 milioni di euro (1 milione e 995mila per la precisione), prevede la vendita dell’ex oleificio Borella, di due scuole in disuso, una porzione della Vecchia Guardia (vicino al Parco fluviale) e di un piccolo terreno.
Sospesa, invece, la vendita dell’ex scuola di Vinchiana, che era stata inserita nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari del 2023. Qui, dopo la raccolta firme dei cittadini in protesta, si è aperta la possibilità di un progetto di riqualificazione grazie ai fondi del Gal: l’amministrazione Pardini coinvolgerà la comunità per progettare il futuro dell’area.
L’assessore al patrimonio Moreno Bruni, presentando la delibera, ha ricordato che si tratta di un atto propedeutico al bilancio. “Parliamo di una serie di immobili – ha affermato – che non rientrano più, in questa fase, nei piani dell’amministrazione comunale e che dunque proponiamo di dismettere, anche perché con il passare del tempo rischiano di decadere progressivamente. La loro eventuale vendita potrà invece andare a sostenere la realizzazione di tutta una serie di opere pubbliche che rivestono un grande interesse per la collettività. Un immobile, che era stato inserito nello scorso Piano, è stato tolto e la vendita è stata quindi sospesa: sto parlando dell’ex scuola di Vinchiana, per la quale si è aperta una possibilità di finanziamento con il Gal. Questa è la dimostrazione di quanto questa amministrazione stia attenta alle richieste dei cittadini e a ciò che avviene sul territorio. L’amministrazione è molto attenta e vigilerà l’evolversi delle varie situazioni: lo stesso percorso fatto con l’ex scuola di Vinchiana potrà essere ripetuto con altri immobili”.
Nel dettaglio, verranno messe all’asta il complesso industriale dismesso denominato ex oleificio Borella (1 milione e 150mila euro), la “Vecchia Guardia” in via della Scogliera a San Marco (240mila euro), l’ex scuola elementare di San Macario in Piano (460mila euro), l’ex scuola elementare di Arsina (140mila euro) e di un piccolo terreno (non edificabile) in via del Bozzi a Montuolo (5mila 600 euro).
L’ex oleificio Borella era stato oggetto nel corso della passata consiliatura di un progetto di edilizia residenziale pubblica all’interno del programma Pinqua, che però non ottenne i finanziamenti necessari da parte del governo Draghi, che ad un certo punto ridusse le risorse complessive destinate a questo tipo di progetti. L’amministrazione Pardini ha quindi deciso di metterlo in vendita, e per fare questo sarà necessaria una variante urbanistica che ne consenta la destinazione residenziale libera.
Critica la consigliera del Pd Chiara Martini: “Questo è un Piano che si basa su immobili molto difficili da vendere. Non sono d’accordo sulla scelta dei beni che non sono più utili: nel dettaglio, mi riferisco all’ex oleificio Borella sul quale c’era un’idea di un progetto legato all’edilizia residenziale pubblica. Secondo me l’amministrazione doveva riprovare ad ottenere un finanziamento. Anche per l’ex scuola elementare di San Macario si poteva pensare ad un progetto legato a servizi pubblici. Sono d’accordo invece, a malincuore, sulla vendita dell’ex scuola di Arsina. È un immobile bellissimo e ben posizionato, però capisco anche che le risorse pubbliche non sono tante e trovo più giusto provare a venderla ad un privato. In questo modo non sarà più abbandonata”.
La replica dell’assessore Bruni: “La Vecchia Guardia riproviamo a venderla ribassando il prezzo. In passato il Comune ha provato a venderla a 360mila euro, adesso il prezzo è stato ribassato a 240mila. La struttura ha tanti vincoli ed è sempre più decadente con il passare degli anni: non può essere lasciata così. Per quanto riguarda le ex scuole va ribadito un concetto: se non ci sono le risorse, l’amministrazione deve provare a percorrere la via della vendita. Capitolo ex oleificio Borella: è vero che era stato chiesto un finanziamento, ma non lo abbiamo ottenuto. Senza queste risorse non si può procedere a realizzare le case di edilizia popolare”.
La commissione si è quindi interrogata sul futuro degli immobili, che avranno sicuramente bisogno di una variante al regolamento urbanistico.
La pratica è passata in commissione con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione della consigliera Pd Martini.