Il Pd attacca il sindaco: “Riadottare il piano operativo non è come organizzare l’ennesima festa”

La segreteria comunale dopo la decisione del primo cittadino di tenere per sé l’incarico rimesso dal consigliere Cecchini e la delega all’urbanistica: “Come farà Pardini a presenziare a tutte le commissioni?”
Urbanistica, la scelta del sindaco Mario Pardini di tenere per sé la delega preoccupa la segreteria comunale del Partito Democratico, anche in vista dell’iter per l’approvazione del piano operativo.
“La scelta del sindaco di non assegnare la delega e di tenere per sé anche la sotto-delega al piano operativo ci preoccupa soprattutto in vista del percorso che porterà all’approvazione del piano stesso. La scelta di porre addirittura la questione di fiducia su questa decisione, dimostra che nella maggioranza di destra permane qualche perplessità e qualche malumore – dicono dal Pd -. Ci chiediamo se Pardini e alleati conoscessero gli iter di legge necessari prima di promettere di ‘ribaltare’ il Piano operativo e di variare il Piano strutturale approvato nel 2017. Approvare il piano urbanistico di una città tanto bella e complessa come Lucca richiede tempo. Riadottare un piano non è come organizzare l’ennesima festa. È un percorso lungo, faticoso e dispendioso. Nonostante questo l’amministrazione comunale ha perseverato su questa linea per mesi. Erano consapevoli di averla sparata grossa?”
“Quello che sta succedendo in questi giorni, e che desta preoccupazione anche per il futuro di cittadini e imprese, è la dimostrazione della superficialità e del pressappochismo dell’amministrazione Pardini, che piuttosto che dedicarsi ad affrontare le grandi questioni della città preferisce dedicarsi all’avanspettacolo. È il risultato di un anno e mezzo gettato alle ortiche – proseguono -. La difficoltà di trovare un equilibrio che consentisse di spartire le deleghe nella maggioranza, ha evidentemente portato a sacrificare quella dell’urbanistica. Delega che, sbagliando, è stata da subito divisa in due parti. Al sindaco tutto quello che non faceva parte del piano operativo, delegando invece l’iter di quest’ultimo al consigliere Cecchini. Ci chiediamo se dietro la scelta di non assegnargli la delega all’urbanistica si nascondessero i veti incrociati di alcuni partiti di maggioranza, o se le motivazioni fossero altre. Tutto questo come se la materia potesse essere divisa in compartimenti stagni e non richiedesse invece una visione univoca, una presenza politica attiva su ogni questione relativa alla complessa gestione del territorio, ai tanti progetti ereditati dalla precedente amministrazione e ai possibili investimenti che la città potrebbe attrarre soprattutto nelle aree di rigenerazione”.
“Il gruppo consiliare e i singoli consiglieri del Partito Democratico in questo anno e mezzo sono intervenuti con contributi costruttivi, coscienti che fosse necessario fin da subito ‘un cambio di passo’, una prova di lealtà intellettuale, come soltanto adesso auspica preoccupato l’ex delegato consigliere Cecchini – dicono ancora -. Possiamo dire che lo avevamo già detto, ma è magra consolazione per chi ha veramente a cuore la città. Per questo ribadiamo, e con forza, la necessita di strumenti certi, chiari, che accompagnino e siano da stimolo allo sviluppo ordinato della città, al miglioramento della qualità della vita, che vadano a incrementare la dotazione di spazio pubblico – pensiamo ai luoghi dedicati allo sport o alla scuola – solo per fare un esempio e che siano in grado di dare risposte e tempi certi a chi volesse investire risorse sane nella nostra città. A questo punto, già da mesi, dopo la discussione delle osservazioni, Lucca avrebbe potuto avere la sua nuova strumentazione urbanistica, migliorata laddove necessario con alcune modifiche grazie alle osservazioni. Avrebbe avuto un nuovo regolamento edilizio cui fa riferimento il nuovo Piano. Sarebbe stata in grado di intervenire con semplici varianti di manutenzione quando e laddove fosse stato necessario”.
“Una strumentazione urbanistica ha costante necessità di aggiornamento e controllo. Ha bisogno di uffici efficienti, ma anche di una guida politica che sia referente della giunta e della maggioranza: un assessorato – conclude -. Le dichiarazioni del sindaco Pardini di ‘essere in grado di gestire la situazione’ dimostrano che nella sua maggioranza permane qualche mal di pancia in chi, rassicurato sui ritardi nella discussione sul piano operativo, ha poi scoperto solo sulla stampa la lettera del consigliere Cecchini. Dal canto nostro ci chiediamo: come potrà il sindaco presenziare a tutte le commissioni urbanistica che, come abbiamo letto, nei primissimi mesi dell’anno esamineranno, una a una, tutte le osservazioni? Lascerà che siano i tecnici a rimediare a ciò che sarebbe compito della politica?”.