Veronesi: “Baldini si dimetta da responsabile della cultura: ha dimostrato di essere irrilevante”

Il presidente del comitato per le celebrazioni pucciniane ribatte all’esponente della Lega che lo ha accusato di aver fatto perdere a Lucca il titolo di ‘capitale italiana’
“Massimiliano Baldini si dimetta da responsabile della cultura della cultura”. La richiesta arriva da Alberto Veronesi. Il presidente del comitato per le celebrazioni pucciniane, che proprio ieri era finito nel mirino di Baldini per la bocciatura di Lucca come capitale italiana della cultura, risponde per le rime e gira le accuse al mittente.
“Massimiliano Baldini, consigliere regionale della provincia di Lucca si deve dimettere da responsabile cultura della Lega Salvini Premier – incalza Veronesi -, poiché è di tutta evidenza che la sua funzione di portatore degli interessi lucchesi nella commissione giudicatrice della capitale della cultura, presso il governo, è stata gravemente deficitaria”.
“È paradossale e miserabile che lo stesso Baldini scarichi su di me che non ho alcun incarico di partito né alcun incarico a rappresentare Lucca nel governo nazionale, né sono stato in alcun modo coinvolto nei meccanismi del dossier Lucca capitale della cultura la sua colpevole irrilevanza politica e culturale”.
Veronesi, da direttore artistico del Comitato Puccini, ricorda di aver portato a Lucca “i più grandi artisti del mondo, da Zubin Mehta, a Ivan Fischer, dalla Filarmonica della Scala ai Wiener Philharmoniker, da Nicola Alaimo a Vittorio Grigolo, in soli tre mesi di attività”. “E mentre io lavoravo per Lucca, e accoglievo il vice ministro della cultura, l’onorevole Gianmarco Mazzi, che si è prodigato in elogi pubblici e interviste di apprezzamento da parte del governo per la attività del comitato Puccini – prosegue Veronesi -, il Signor Baldini passava il tempo a scrivere comunicati stampa pieni di insulti e diffamazioni. Baldini è totalmente inutile per Lucca, se ha un minimo di orgoglio si dimetta immediatamente da responsabile cultura del suo partito che, francamente, si merita qualcosa di meglio”.