Baldini (Lega): “Intitolare il Giglio a Puccini? Bene ma non basta”

Il responsabile cultura della Lega Toscana: “Senza un ‘contorno’ concreto di iniziative rimarrebbe mera intitolazione”
“Intitolare il teatro del Giglio a Puccini può colmare un vuoto storico, ma senza la ‘cornice’ non basta”. A chiedere di ‘rimediare’ è il consigliere regionale Massimiliano Baldini, responsabile cultura della Lega Toscana, che, commentando la proposta dell’amministratore unico Giorgio Angelo Lazzarini torna a puntare il dito contro l’operato del Comitato per le celebrazioni pucciniane.
“Ma se crepo, ti prego di opporti a qualunque ricordo volessero farmi diceva Giacomo Puccini sfogandosi con l’amico a causa del pessimo rapporto che aveva con i suoi concittadini lucchesi, ben diversamente da come parlava di Torre del Lago, luogo che amava infinitamente, definito ‘gaudio supremo, paradiso, eden, empireo, turris eburnea, vas spirituale, reggia‘ e dove, non certo a caso, riposano le sue spoglie – ricorda Baldini -. Evidentemente, a maggior ragione nel centenario della morte del Maestro, Lucca sente la necessità di cogliere ogni occasione utile – anche quella meramente simbolica di aggiungere il suo nome al teatro della città – per testimoniare l’importanza di ribadire e allo stesso tempo recuperare il legame della comunità con questo suo figlio straordinario”.
“Ma al di là della proposta in sé, certamente suggestiva e anche condivisibile seppure non originale visto che se ne parla da anni senza che sia mai stata realizzata, nel concreto siamo di fronte ad una iniziativa che, da sola, è ben lungi da quanto si attende ed è urgentemente necessario per rilanciare nel panorama italiano e internazionale quel brand Giacomo Puccini che permetterebbe all’intero comprensorio del ‘percorso pucciniano’ e delle tante istituzioni culturali legate al suo nome un recupero reale di competitività – prosegue Baldini -. Sul territorio provinciale abbiamo la Fondazione Festival Pucciniano, la Fondazione Puccini, la Fondazione Simonetta Puccini, le ville ed i musei legati alla vita del Maestro, i teatri, le stesse associazioni che concorrono a promuovere l’immagine ed il patrimonio storico-culturale del grande compositore, le fondazioni bancarie che su Giacomo Puccini sono sempre pronte ad investire, siamo sicuri di gestire e di sfruttare tutto questo insieme straordinario di opportunità secondo un progetto sinergico che ne esalti tutte le potenzialità mettendole insieme? Oppure, al di là di alcune iniziative di facciata, ognuno fa ‘parrocchia a sé’ perché sotto sotto si vorrebbe gestire e rappresentare da soli l’intero lascito culturale di Giacomo Puccini?”.
“A dire il vero gli attuali sindaci, a cominciare da Mario Pardini ma anche Giorgio Del Ghingaro ed Andrea Bonfanti – a differenza degli anni passati – mi sembra che un messaggio di unità territoriale abbiano provato a mandarlo anche attraverso il progetto di Lucca capitale della cultura e non solo, lo stesso presidente della Regione Eugenio Giani ha mostrato attenzione e sensibilità e l’intero ministero della cultura è venuto a Lucca negli ultimi due anni, a cominciare da Lucia Borgonzoni per continuare con Gennaro Sangiuliano e Vittorio Sgarbi, ma purtroppo – continua l’esponente del partito di Matteo Salvini – la più grande opportunità, quella delle Celebrazioni pucciniane, malgrado le enormi risorse economiche che gli sono state assegnate, si sta dimostrando un’occasione persa, connotandosi più per incapacità sia programmatica che decisionale oltre che per evidenti limiti di visione in un contesto dove la collegialità è stata messa a tacere con buona pace dell’intero mondo culturale lucchese che a quel tavolo, salvo chi non se ne è già andato o chi non viene invitato a parteciparvi, ha il permesso di fare davvero poco oltre la semplice comparsa”.
“Il problema non è quanti concerti, tra l’altro belli, ci sono stati, ma cosa siamo in grado di lasciare attraverso le risorse messe a disposizione. Se manca la programmazione medio lunga come dicono al Teatro del Giglio, perché non lavorare con Torre del Lago per co-produzioni di maggiore qualità che, peraltro, operano in stagioni diverse e potrebbero sfruttare un’orchestra intitolata a Giacomo Puccini, impegnata sia in inverno che in estate nelle produzioni? – si chiede ancora Baldini -. Perché non pensare un coro riconoscibile che operi nelle due strutture e rafforzare in termini continuativi una strategia di marketing integrato tra luoghi e spettacolo? Perché non realizzare finalmente un auditorium come il Boccherini chiede da tempo che dia gambe ulteriori ad un ragionamento di questo genere? L’intitolazione, l’aggiunta del nome del Maestro al Teatro del Giglio allora è una proposta che può essere giusta, anche apprezzabile, in qualche modo in grado di colmare un vuoto anche storico e di relazione emotiva fra Lucca e il suo immenso compositore ma senza il contorno concreto di un disegno a tutto tondo degli attori culturali del nostro comprensorio rimarrebbe mera intitolazione e farebbe pensare ad un’altra operazione estetica di “parrocchia” fine a se stessa”.