Teatro del Giglio – Puccini, Lucca è un grande noi: “Un tentativo di celare l’inconcludente progetto delle celebrazioni”

4 gennaio 2024 | 13:43
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Teatro del Giglio – Puccini, Lucca è un grande noi: “Un tentativo di celare l’inconcludente progetto delle celebrazioni”

La consigliera Vietina: “La vera strada per onorare il maestro consiste nella attivazione di nuovi percorsi vitali e condivisi”

“Dopo i botti di fine anno assistiamo increduli alle chiacchiere di inizio anno. La destra lucchese, attraverso il presidente del Teatro del Giglio, tenta di archiviare la deludente candidatura di Lucca a capitale italiana della cultura – esclusa alla prima selezione – puntando sull’inconsistente ed effimera proposta di modificare il nome del teatro. Si cerca di celare l’inconcludente progetto delle celebrazioni per il centenario della morte di Giacomo Puccini annunciando prima il cambio di colore della facciata del teatro cittadino e oggi proponendo di modificare anche il nome”.

Così Ilaria Vietina, capogruppo in consiglio comunale di Lucca è un grande noi e il presidente Domenico Raimondi, che affermano: “Il problema non è se e come intitolare il teatro cittadino, ma come si (dis)onora Giacomo Puccini in questa città: quale visione? Quale progetto culturale? La storia del teatro va rispettata: non abbiamo ancora concluso le celebrazioni in ricordo di Maria Luisa di Borbone per il suo intervento sul teatro – oltre all’Orto botanico, al gabinetto di scienze naturali e a tutte le altre istituzioni educative e culturali – e già intendiamo gettarla nell’oblio cancellandone il segno? Il Teatro del Giglio nella sua complessa storia – la prima vita come teatro secentesco dal 1675, il terribile incendio del 1688, la nuova edificazione del 1692, la ristrutturazione di Nottolini del 1819 – riconosciuto come teatro di tradizione va innanzitutto rispettato. La sua struttura non ha le caratteristiche di teatro pucciniano, non la dimensione, non l’ampiezza del palcoscenico, non la complessità tecnica. Esistono già due teatri nel territorio intitolati a Puccini, quello di Altopascio e quello di Torre del Lago. Quale il senso di rendersi protagonisti di una ulteriore replica? E, soprattutto, il cambiamento del nome avrebbe il significato di un approdo ad una strategia davvero efficace?”.

“Per ‘onorare’ Puccini – proseguono Vietina e Raimondo – la vera strada consiste nella attivazione di nuovi percorsi vitali e condivisi. E’ necessario riprendere alcuni percorsi già positivamente praticati: la produzione e co-produzione nella lirica, la produzione Lucca junior opera fatta per giovani, adolescenti, ragazzi/e e soprattutto fatta da loro, i programmi di Crescendo con il teatro e Crescendo con la musica molto frequentati ed apprezzati non vanno trascurati ma valorizzati e proseguiti. Sono particolarmente utili per ottenere i finanziamenti nazionali. Il collegamento con il curriculum musicale verticale dagli asili nido al conservatorio è una ricchezza delle istituzioni educative formali e non formali da inserire nella programmazione, attribuendo spazi ma soprattutto coinvolgendo nella progettazione. La co-progettazione e la co-produzione con le associazioni del territorio e con le scuole, che hanno offerto ottimi risultati per lunghi anni, vengano riattivate e rinnovate con nuovo slancio. L’inserimento nei circuiti nazionali di teatro innovativo, l’esperienza del teatro civile, la pratica teatrale come luogo di apprendimento permanente vengano diffuse e consolidate. Nuovi percorsi vengano disegnati con l’apporto delle tante energie e competenze musicali e culturali del nostro territorio. Solo così il richiamo a Puccini non sarà uno slogan”.

“Il dibattito nato in questi giorni di festa può appassionare l’ego di qualche personaggio, ma è chiaro il tentativo di alimentare fumo negli occhi dei cittadini in mancanza di contenuti. Siamo di fronte al nulla: conferenze stampa in giro per l’Italia a spese dei cittadini lucchesi, progetti annunciati senza solide basi finanziarie, assenza di programmazione. La città, in attesa di concrete risposte alle tante necessità, rimane attonita di fronte a tanta irresponsabilità”.

“Il governo Draghi ha concesso oltre 9 milioni di euro di fondi statali con l’obiettivo di celebrare e promuovere a livello nazionale e internazionale l’arte immortale di Giacomo Puccini e la sua terra, ma da oltre un anno si assiste al calvario di un comitato per le celebrazioni ingessato e inconcludente, incapace di progettare e programmare con professionalità e lungimiranza, rimanendo sordo di fronte ai tanti solleciti provenienti da più parti sia a livello locale che a livello nazionale. Tanta incompetenza e negligenza colpisce gravemente l’immagine di Lucca che meriterebbe ben altro che lo sbando a cui stiamo assistendo. Sarà necessario chiedere come atto di responsabilità la rinuncia ai 9 milioni di euro per una restituzione ad un paese che non ha certamente bisogno di sprechi o cattivi investimenti di denaro pubblico? O sarà opportuno utilizzarli per riaccendere passioni, interessi, collaborazioni che attendono solo di essere coinvolte e valorizzate investendo sul territorio?”.

“Nonostante le tante preoccupazioni espresse e i numerosi inviti fatti nel corso di questi mesi, ancora una volta sollecitiamo il sindaco e la sua maggioranza a cambiare rotta, a metter da parte l’orgoglio per accogliere suggerimenti, idee e disponibilità. Non si ripeta l’errore commesso in occasione dell’azzardata candidatura a capitale della cultura italiana. L’amministrazione comunale abbia il coraggio di andare oltre gli slogan e avviare un dibattito vero, aperto e comune, sui contenuti per sognare, progettare e costruire quella capitale della musica tanto annunciata ma ad oggi inesistente”.

“Se l’obiettivo di chi ha la responsabilità di guidare la città sarà davvero il tesoro Giacomo Puccini, la musica nelle sue numerose declinazioni, l’arte e la cultura – beni comuni – siamo certi che in molti risponderebbero con passione, disponibilità ed entusiasmo ad una chiamata collettiva2 concludono Vietina e Raimondi per Lucca è un grande noi.