Dubbi sul futuro delle Rsa del comune di Lucca, l’opposizione: “Minniti venga in commissione”

17 gennaio 2024 | 15:34
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Dubbi sul futuro delle Rsa del comune di Lucca, l’opposizione: “Minniti venga in commissione”

Bianucci, Alfarano e Stefani: “Si rischia un peggioramento del servizio complessivo offerto ai cittadini non autosufficienti e alle loro famiglie”

Esprimiamo preoccupazione per la revisione dell’assetto delle residenze sanitarie assistite, annunciato dalla giunta di Lucca: perché abbiamo il timore che molte delle idee presentate non siano realmente supportate dalla legislazione vigente; perché ci accodiamo a quanto già espresso dalle organizzazioni sindacali, circa i pochi accenni alle garanzie per tutto il personale attualmente impiegato; perché scorgiamo il rischio che la struttura di Monte San Quirico, una volta dismessa, diventi l’ennesimo contenitore pubblico vuoto e abbandonato a marcire, presente sul nostro territorio. Perché, soprattutto, ci pare che il risultato finale possa comportare un peggioramento del servizio complessivo offerto ai cittadini non autosufficienti e alle loro famiglie. Per questo, abbiamo chiesto la convocazione urgente della commissione consiliare sociale, affinché il vicesindaco venga a confrontarsi in sede istituzionale sul percorso intrapreso e sulle criticità da noi evidenziate, sulle quali domandiamo risposte precise”. Sono i consiglieri comunali del centrosinistra presenti nella commissione sanità (Enzo Alfarano, Daniele Bianucci e Lia Stefani) ad intervenire sul tema della riorganizzazione delle Rsa lucchesi, varato dall’amministrazione comunale.

“Le preoccupazioni espresse dai sindacati, circa la domanda di garanzia per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori attualmente impiegati, richiedono una risposta urgente da parte dell’amministrazione comunale – incalzano Alfarano, Bianucci e Stefani – In più, noi poniamo altre questioni. E’ prevista la ristrutturazione e apertura di una nuova struttura (30/36 posti) ad alta specializzazione a Villa Santa Maria, da destinare a pazienti con Alzheimer: ciò è compatibile coi regolamenti attuali, che non autorizzano strutture con soli posti per disturbi cognitivi? E ancora. È previsto l’acquisto o individuazione, da parte del Comune, di un’area dove mettere a gara la costruzione di una nuova Rsa con le forme della partnership pubblico/privata per un totale di almeno 120 posti: ciò è compatibile con gli stessi regolamenti, che autorizzano una capacità ricettiva massima di 80 posti letto? E in merito alla comunità per adulti inabili prevista alla Pia Casa: come può essere materialmente realizzata (e con quali costi) compatibilmente al servizio già lì presente, quando la normativa prevede che ogni struttura sia materialmente autonoma?”.

“Vorremmo capire bene anche il futuro previsto per i locali di Monte San Quirico, destinati alla dimissione, perché temiamo che l’ennesima volumetria pubblica del nostro territorio sia destinata all’abbandono per decenni – concludono Alfarano, Bianucci e Stefani – E pure lo stato in essere del dialogo con la Asl circa la revisione in corso: perché è ormai assodato che i servizi per i cittadini funzionano davvero solo se il rapporto tra l’azione sociale del Comune e l’azione sanitaria della Asl è davvero integrato. In ballo, c’è il livello di assistenza garantito ai non autosufficienti e alle loro famiglie: e il nostro impegno sarà massimo, affinché non solo non subisca ridimensionamenti, ma semmai sia rafforzato”.