Fdi lancia una raccolta firme contro il piano strutturale intercomunale: “È da rifare”

19 gennaio 2024 | 15:39
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I rappresentanti del partito di Giorgia Meloni annunciano battaglia: “È mancata trasparenza e partecipazione”

Una raccolta firme con l’obiettivo di bloccare l’approvazione del piano strutturale intercomunale della Piana di Lucca tramite un referendum e resettare così l’iter del progetto. È questa l’iniziativa lanciata questa mattina (19 gennaio) da Fratelli d’Italia tramite le parole del consigliere regionale Vittorio Fantozzi, del consigliere comunale di Porcari e coordinatore provinciale di Fdi Riccardo Giannoni e dai consiglieri comunali Matteo Petrini (Capannori) e Valerio Biagini (Altopascio).

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Il consigliere regionale Vittorio Fantozzi passa all’attacco: “Il Partito Democratico che oggi amministra i comuni di Capannori, Porcari, Villa Basilica e Altopascio non può pensare di gestire da solo uno strumento di pianificazione urbanistica così importante. Si è creato un fatto senza precedenti: il Piano è stato adottato nel silenzio, con mancanza di trasparenza, partecipazione e informazione. Noi, come Fdi, siamo pronti a portare avanti una battaglia. Questa mancanza di partecipazione, coinvolgimento e trasparenza è completamente fuori dal mondo. Fratelli d’Italia intraprenderà da oggi una battaglia civica, amministrativa e politica per portare sui banchi comunali questa contraddizione e questa mancanza di partecipazione su uno strumento così importante per il futuro della Piana di Lucca. Metteremo in campo anche altri strumenti, dal referendum all’informazione della cittadinanza tramite una campagna di sensibilizzazione, per arrivare ad una più ampia partecipazione di tutti i cittadini e di tutte le categorie per approvare questo strumento. C’è in ballo il presente e il futuro di più di 80mila abitanti”.

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Critico anche il consigliere comunale di Capannori Matteo Petrini: “In questo Piano c’è stata la totale mancanza di partecipazione. Quello che ci fa rimanere perplessi sono anche le tempistiche: l’iter del piano strutturale intercomunale è partito nel 2019 e guarda caso si conclude proprio a pochi mesi dalle elezioni comunali di Capannori. Come mai? Secondo noi ci sono fini strategici elettorali. Guarda caso, infatti, il candidato sindaco in pectore del centrosinistra è l’attuale assessore all’urbanistica. Tutto questo è uno smacco per i cittadini di Porcari, Altopascio e Villa Basilica. Lo ripeto: tutto questo è stato fatto per fini elettorali. Ma così si fa solo il bene di una piccola cerchia politica. Questo Piano non avrà riscontri positivi sul territorio”. Sulla stessa linea il consigliere comunale di Altopascio Valerio Biagini: “È mancata la trasparenza – afferma -. In questo caso, per me, non si può parlare di democrazia. Ad Altopascio il Piano è andato in votazione il 28 dicembre, ma abbiamo ricevuto il materiale, centinaia di file, solamente il 19. Impossibile arrivare consapevoli di ciò che voti dopo così pochi giorni. Con quale spirito hanno votato i consiglieri di maggioranza? Questo Piano, secondo noi, contiene delle criticità e per questo abbiamo richiesto un accesso agli atti”.

Il consigliere comunale di Porcari, Riccardo Giannoni, ha ribadito la propria posizione già evidenziata durante una recente conferenza stampa: “Per l’adozione di questo Piano non c’è stata alcuna condivisione, non c’è stato un confronto. Si tratta di un documento ricco di criticità. Adesso, come Fdi, ci attiveremo sul territorio per sensibilizzare i cittadini e aprire una raccolta firme per resettare il procedimento. Va fermato”.

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La nota di Fdi

“Mentre a Castelfranco di Sotto e Santa Croce hanno varato un calendario di incontri preliminari con la cittadinanza per presentare il piano strutturale intercomunale prima della sua adozione – affermano -, nella Piana di Lucca continua il regime del silenzio e del segreto per quello che i consigli comunali hanno adottato il 28 dicembre scorso”.

“Un’operazione che, duole dirlo, è tutta interna al Pd che ha scientemente tenuto tutti all’oscuro, salvando le apparenze e apportando unilateralmente le modifiche agli strumenti urbanistici – afferma il consigliere regionale di Fdi Vittorio Fantozzi– che cambiano le regole di utilizzo del territorio per i prossimi 15 anni e condizioneranno la vita di tutti. Noi faremo tutti i passaggi necessari, ma resta l’amarezza di una procedura che non ha assolutamente tenuto conto di cittadini e attività produttive, come potrebbe succedere nei più biechi regimi totalitari”.

Matteo Petrini, capogruppo comunale di Fdi di Capannori , ha posto l’accento sulla tempistica: “Certamente, se mettiamo insieme la segretezza della procedura e la sua adozione a 5 mesi dalle elezioni capannoresi, mantenendo aperta la porta delle osservazioni, che potrebbero diventare un potentissimo strumento di campagna elettorale, c’è veramente da preoccuparsi e da pensare a una manovra studiata a tavolino”.

Molte perplessità anche da parte di Valerio Biagini, capogruppo comunale di Altopascio di Fratelli d’Italia: “Ricordo che una situazione analoga a Altopascio, tanto criticata dagli attuali amministratori che non perdono occasione per fare scivoloni politico-amministrativi, vide con Marchetti sindaco la realizzazione di ben 13 incontri preliminari. Stavolta nessuno sa niente, mi piacerebbe sapere con quale cognizione hanno votato a favore dell’adozione i consiglieri di maggioranza. Da una prima analisi, oltretutto, ci sono molte incongruenze, che intendo approfondire”.

A concludere gli interventi il presidente provinciale di Fratelli d’Italia e consigliere comunale di Porcari Riccardo Giannoni: “Per Porcari questo strumento urbanistico blocca lo sviluppo di un settore industriale che da solo vale il 2% del Pil toscano. Anche per noi oscurità sui vari passaggi e metodo democratico e partecipativo mai applicato. Come Fratelli d’Italia daremo il via a tutte le iniziative possibili per stoppare una operazione molto opaca, azzerarla in autotutela da parte delle amministrazioni comunali e cominciare un percorso davvero serio e partecipato, non nelle segrete stanze, ma in piazza e in trasparenza, come la democrazia tanto invocata dalla sinistra avrebbe già imposto”.