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Proposta di legge regionale sul fine vita, Bianucci presenta una mozione a Lucca

20 gennaio 2024 | 14:40
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Proposta di legge regionale sul fine vita, Bianucci presenta una mozione a Lucca

Il consigliere: “Palazzo Santini si esprima a sostegno della raccolta firme”

“Ho raccolto l’invito di tante cittadine e tanti cittadini lucchesi, e del riferimento dell’associazione Coscioni nella nostra città Laura Favilla, e ho presentato una mozione consiliare affinché anche il Comune di Lucca sostenga la proposta di legge regionale di iniziativa popolare per il fine vita, che pure sul nostro territorio sta raccogliendo l’adesione e le firme di moltissime persone. Si tratta di una battaglia di civiltà, di libertà e di rispetto della volontà di ciascuno, che nulla toglie naturalmente a chi ha sensibilità diverse. Ed è trasversale: in questi giorni il Comune di Pietrasanta, vicino a noi, ha annunciato il sostegno istituzionale alla petizione. Per questo, spero che in Consiglio comunale la nostra mozione possa raccogliere il voto favorevole pure di buona parte della maggioranza”. Così il consigliere comunale del centrosinistra Daniele Bianucci.

“Anche in Toscana, come in molte altre regioni d’Italia, è in corso un’iniziativa popolare, affinché siano le legislazioni regionali a colmare un vuoto normativo che il Parlamento italiano non è ancora riuscito a disciplinare con efficacia – spiega Bianucci – In tal senso è partita una raccolta di firme pure a Lucca, all’interno della quale sono impegnato, assieme a tantissimi altri volontari, come autentificatore. In più, abbiamo voluto presentare una mozione, perché il Comune di Lucca s’impegni in questo percorso di cura e attenzione nei confronti del discernimento di ciascuno di noi, così come ha fatto recentemente pure il Comune di Pietrasanta. La proposta di legge regionale di iniziativa popolare nasce dall’assunto che il diritto ad una vita dignitosa e all’autodeterminazione in ambito sanitario siano diritti fondamentali e che debbano essere riconosciuti e garantiti a tutti gli individui, senza alcuna distinzione. Benché la Corte costituzionale abbia più volte invitato il Parlamento a legiferare in materia di fine vita, così da garantire una procedura univoca e tempi certi su tutto il territorio nazionale, a oggi non risultano in discussione proposte di legge a ciò finalizzate; il vuoto normativo, sebbene parzialmente colmato dalla stessa sentenza 242 del 2019 della Corte costituzionale, determina un’assenza di regole certe, specialmente con riferimento all’iter burocratico e questa situazione crea gravi discriminazioni nei confronti dei malati”.

“In Consiglio comunale, che presto sarà chiamato ad esprimersi sulla mozione di sostegno alla raccolta di firme, mi auguro un consenso ampio – conclude Bianucci – per la libertà e la piena dignità di ciascun nostro concittadino”.