Toscana 2030: “Il Comune riveda l’ipotesi di riorganizzazione delle Rsa”

21 gennaio 2024 | 13:06
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Toscana 2030: “Il Comune riveda l’ipotesi di riorganizzazione delle Rsa”

Il movimento civico: “Concreta mancanza di garanzie per i lavoratori e rischio di peggioramento del servizio”

Toscana 2030 esprime forte preoccupazione per la riorganizzazione delle Residenze sanitarie assistite a Lucca, varata dall’amministrazione comunale.

“La delibera della giunta comunale relativa alle Rsa, infatti – dicono dal movimento civico – desta preoccupazione per diversi motivi: mancanza di concrete garanzie per i lavoratori e lavoratrici: il documento non prevede alcuna tutela occupazionale per il personale attualmente impiegato nelle strutture, lasciandolo a rischio di licenziamenti e precarietà; rischio di peggioramento del servizio: l’ipotesi di dismettere la Rsa di Monte San Quirico e di affidare la gestione di una nuova struttura a soggetti privati potrebbe comportare un peggioramento della qualità del servizio offerto ai cittadini non autosufficienti; incoerenza con la normativa vigente: alcuni degli interventi previsti dalla delibera non sembrano essere in linea con la normativa vigente, in particolare per quanto riguarda la creazione di una struttura con 120 posti letto, perchè la normativa regionale della Toscana ne prevede al massimo 80. Toscana 2030 ritiene che questa riorganizzazione sia inopportuna e che metta a rischio il futuro dei lavoratori e delle lavoratrici del settore socio-sanitario. Chiediamo pertanto alla giunta comunale di Lucca di rivedere la propria proposta e di trovare soluzioni che tutelino i lavoratori e garantiscano un servizio di qualità ai cittadini non autosufficienti.”

“Riguardo alle tutele dei lavoratori e delle lavoratrici, chiediamo – spiega Toscana 2030 – l’assunzione di tutti i dipendenti delle Rsa attuali; la garanzia di condizioni di lavoro dignitose e di adeguati livelli salarialie la definizione di un piano di formazione continua per il personale. Al riguardo chiediamo il mantenimento della Rsa di Monte San Quirico; la realizzazione di una nuova Rsa pubblica, con una capacità ricettiva di almeno 80 posti letto; il mantenimento del controllo pubblico sulla gestione delle Rsa, evitando forme di privatizzazione. Lavoriamo per un futuro in cui i lavoratori e le lavoratrici del settore socio-sanitario siano valorizzati e il servizio pubblico sia garantito a tutti i cittadini“.