Altrestrade: “Valorizzare l’ambiente rurale? Con gli assi viari si occupano le ultime aree rimaste”

29 gennaio 2024 | 13:27
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Altrestrade: “Valorizzare l’ambiente rurale? Con gli assi viari si occupano le ultime aree rimaste”

Il comitato: “Stando ai dati raccolti dall’università di Pisa, sono 269 le particelle agricole della Piana minacciate dalla nuova viabilità”

“Potenziare e rendere internazionale il turismo rurale per sostenere l’agricoltura e il made in Italy, sviluppare nuove vie del turismo e nuove attrattive territoriali. Questo è quanto emerge dal convegno organizzato nei giorni scorsi da Italy Discovery al Real Collegio. Tutto molto bello e condivisibile, se non fosse che l’ambito rurale che si intende valorizzare è il medesimo che sarà smembrato dalla costruzione della “nuova” tangenziale Est di Lucca, meglio nota come assi viari. Un progetto che taglierà in due la Piana di Lucca, andando ad occupare le ultime aree rurali rimaste e che, anziché essere valorizzate, verranno irrimediabilmente compromesse”. Così il comitato Altrestrade a due giorni dal convegno nazionale in città.

“Per non parlare – prosegue il comitato – del tanto sbandierato “sostegno all’agricoltura” che ha spinto a scendere in campo anche il consigliere Fantozzi, sempre pronto a sostenere anche l’esatto contrario, ossia la realizzazione degli assi viari. Ma, ahinoi, non è l’unico che un giorno si proclama sostenitore degli agricoltori e il giorno dopo spinge affinché venga realizzato un progetto che metterà in ginocchio le molte aziende agricole che lavorano nella Piana. Stando ai dati raccolti dall’università di Pisa, sono 269 le particelle agricole della Piana minacciate dalla nuova viabilità, facenti capo a ben 98 aziende agricole presenti sul territorio. Aziende che subiranno in modo diretto un grave danno, dato dalla sottrazione di terreno agricolo coltivabile e dalla perdita – in molti casi – della certificazione “bio”, raggiunta con pesanti sacrifici. Dov’è la politica? Dove sono le associazioni di categoria degli agricoltori? Se lo chiedono gli stessi coltivatori e ce lo chiediamo anche noi, visto che dovrebbero essere i primi a fare gli interessi dei loro iscritti, e invece latitano”.

“Se l’intento è veramente quello di tutelare l’agricoltura, il made in Italy ed il turismo rurale – conclude la nota – è opportuno rivedere le priorità e stracciare il progetto Anas, che da troppo tempo pende sulle teste degli abitanti, delle aziende e dei coltivatori della Piana. Altrimenti sarà l’ennesima dichiarazione al vento di una classe politica che predica bene e razzola male“.