Dimissioni Sgarbi, Possibile: “Il Comune chiarisca i rapporti con l’ex sottosegretario”

Il partito di Lucca e Massa Carrara: "L'ente chiarisca se inten continuare ad affidare al critico d'arte la curatela delle mostre alla Cavallerizza"

A seguito delle dimissioni (annunciate, ma non ancora formalizzate) del sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, il comitato Possibile LuMaCa (Lucca e Massa Carrara) chiede all’amministrazione comunale di Lucca “che tipo di provvedimenti ritiene adottare nei confronti del critico d’arte, famoso purtroppo più per la sua scarsa capacità di autocontrollo che non per le sue qualità professionali”.

“Al di là del giudizio sulla persona, che noi stigmatizziamo senza alcun dubbio – dicono da Possibile – il problema è tutto politico e di opportunità. In particolare, al di là delle vicende giudiziarie che da ultimo hanno coinvolto il sottosegretario, relativamente alle opere d’arte per il quale risulta indagato, è anche la notizia che Sgarbi abbia percepito in tutti questi anni compensi per l’organizzazione di mostre, la partecipazione a convegni, l’inaugurazione di monumenti e centri culturali. In questo contravvenendo alla norma che vieta al soggetto incaricato di una funzione pubblica di svolgere attività (sia retribuite sia a titolo gratuito) legate al proprio ruolo istituzionale. Un conflitto di interessi, quello di Sgarbi, che ha indotto l’Antitrust a diffidarlo dal proseguire ogni attività in questo senso e per il quale il sottosegretario ha annunciato le sue dimissioni”.

“In attesa che le formalizzi, e che vengano accolte – dice Possibile – chiediamo all’amministrazione, nelle figure dell’assessora Mia Pisano e del sindaco Mario Pardini di chiarire se intendono continuare ad affidare a Vittorio Sgarbi la curatela delle mostre che annualmente vengono organizzate alla Cavallerizza e altresì se tali affidamenti – che a onor di cronaca sono sempre stati bipartisan – siano stati retribuiti e in che misura. Auspichiamo che anche qualora il sottosegretario dovesse cessare la sua funzione pubblica, non gli venga più affidata l’organizzazione di nessun altro evento culturale, sia per la sua spiccata intemperanza e turpiloquio che mal si accostano alla sfera della cultura, sia perché in Italia siamo pieni di persone capaci e competenti (e ci viene da dire rispettose delle più basilari norme di buona educazione)”.

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