I consiglieri del centrosinistra: “Pronto soccorso di Lucca, impegno comune per chiedere l’assunzione dei medici mancanti”

13 febbraio 2024 | 10:25
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I consiglieri del centrosinistra: “Pronto soccorso di Lucca, impegno comune per chiedere l’assunzione dei medici mancanti”

Alfarano, Bianucci e Stefani: “Si lavori ad un documento unitario per fare pressing sulla Regione”

“Proponiamo di lavorare ad un documento unitario della commissione comunale sociale e sanità, per chiedere tutti insieme alla Regione Toscana che la graduatoria del concorso già svolto scorra velocemente, in modo che al pronto soccorso di Lucca vengano prima possibile assunti i medici che mancano: oggi di ruolo ce sono solo sei, a fronte dei 18 che dovrebbero essere da pianta organica. Una richiesta comune renderebbe infatti più forte la segnalazione di una necessità che i cittadini lucchesi conoscono purtroppo molto bene: siamo consapevoli che la carenza del personale rappresenti sicuramente la prima causa delle difficoltà che oggi si verificano al nostro pronto soccorso”.

stefani alfarano bianucci

Sono i consiglieri comunali del centrosinistra in commissione sociale e sanità (Enzo Alfarano, Daniele Bianucci e Lia Stefani) a rilanciare la proposta già evidenziata durante l’ultima riunione dell’organismo, che ha visto l’audizione dei vertici dell’Asl: il direttore sanitario del San Luca Spartaco Mencaroni, la direttrice del pronto soccorso di Lucca Fabiana Frosini, la coordinatrice Silvia Pelli e la referente per la professione infermieristica Rosa Mila Mazzotti.

“La nostra idea è di una mobilitazione comune su uno dei problemi più sentito dai cittadini, ovvero il potenziamento del pronto soccorso – proseguono Alfarano, Bianucci e Stefani – Oltre alla proposta di un piano comune per chiedere l’assunzione dei medici e degli operatori che mancano, abbiamo segnalato ai vertici dell’Asl il malessere che tante persone ci hanno evidenziato: la difficoltà che hanno spesso i familiari dei pazienti ricoverati nel pronto soccorso, ad avere notizie sullo stato dei propri congiunti. I vertici Asl si sono impegnati a condividere con noi il testo della procedura interna attualmente utilizzata, e che disciplina sia gli eventuali accessi dei familiari direttamente nei locali del pronto soccorso in caso di pazienti non autosufficienti, sia le modalità del rapporto tra medici e congiunti durante i ricoveri, e di pensare anche ad un suo potenziamento. Spesso chi sta male è trattenuto nel pronto soccorso per una quantità di tempo importante: e noi crediamo che la cura delle informazioni ai parenti sia fondamentale, per migliorare la percezione della qualità del lavoro svolto dal personale medico”.
“Infine, noi pensiamo che la risoluzione dei problemi del pronto soccorso sia un tema strettamente collegato alla riorganizzazione della sanità territoriale – concludono Alfarano, Bianucci e Stefani – Se l’assistenza sul territorio inizia a funzionare, si riducono infatti gli accessi alla struttura ospedaliera, che può tornare ad essere il punto di riferimento solo per le patologie acute. Per questo domandiamo un impegno anche della commissione sociale e sanità del Comune per sostenere il processo previsto dal decreto ministeriale 77 del 2022: perché i cittadini si aspettano che finalmente, anche sul nostro territorio, si passi dai principi ai fatti concreti”.