Assi viari, Baccelli rassicura gli agricoltori: “Chiediamo ad Anas di ridefinire il progetto in modo coerente con il territorio”
Tra pochi giorni il gruppo tecnico costituito per migliorare il tracciato, secondo le richieste dei Comuni e dalla Provincia, finirà il proprio lavoro
Infrastrutture al centro dell’incontro di Cia Toscana nord con l’assessore regionale Stefano Baccelli e la consigliera regionale Valentina Mercanti. Particolare attenzione agli assi viari, sui quali gli agricoltori si dividono sulla necessità.Contemporaneamente c’è convergenza su molti altri temi come il consumo di suolo, il raddoppio ferroviario, la legge urbanistica regionale e paesaggistica.
Le preoccupazioni riguardo gli assi viari sono molte: dal consumo di suolo, ai rischi ambientali, fino alla deturpazione di una delle poche aree verdi e paesaggistiche del territorio. Su una cosa però c’è convergenza da parte di tutti gli operatori, chiedere la massima attenzione per il patrimonio agricolo e verso le infrastrutture a servizio dell’agricoltura. Tra pochi giorni il gruppo tecnico costituito per migliorare il tracciato, secondo le richieste dei Comuni interessati e dalla Provincia di Lucca, finirà il proprio lavoro.
“Le infrastrutture sono sempre di difficile realizzazione e ce ne sono alcune che faticano a vedere la luce – spiega l’assessore regionale alle infrastrutture Stefano Baccelli -, tra queste sicuramente gli assi viari. Ricordo quando ne sentii per la prima volta parlare nel 2006 quando ero presidente della Provincia di Lucca”.
Inizialmente il tracciato, come racconta Baccelli, era stato ipotizzato come variante del Brennero e la Provincia aveva ottenuto i fondi per la realizzazione: “Pensavo che la Provincia fosse l’ente ideale per realizzarlo proprio per la sua vicinanza al territorio, ma esisteva una classificazione delle strade da parte di Anas. Fu fatta una valutazione da parte dei alcuni tecnici, per stabilire quale fosse l’ipotesi più adeguata per migliorare la viabilità esistente, la conclusione fu che era necessaria anche un’opera infrastrutturale”.
Dopo una fase di stallo sulla progettazione, la Regione Toscana dette il via libera, ma il tracciato originale sollevava lo stesso molte polemiche per il passaggio da via Chelini a Capannori.
“Quando Menesini diventò sindaco di Capannori non volle più che il tracciato passasse da via Chelini – prosegue Baccelli -, quindi si creò un’impasse, perché la modifica dei tracciati voleva dire anche la perdita dei finanziamenti. Diventato assessore, ho dato il via libera sia agli assi viari che al raddoppio ferroviario. Studiando le carte con tecnici si pensò all’ipotesi di non modificare il tracciato, ma anticipare il secondo lotto degli assi viari e non passare da via Domenico Chelini, su questo trovai l’appoggio di Anas. È stato quindi sottoscritto un protocollo d’intesa, costituito da un gruppo tecnico, che in questi giorni sta finendo il lavoro per fare più miglioramenti possibili al tracciato. Miglioramenti che sono stati chiesti dal Comune e dalla Provincia. Tra pochi giorni avremmo gli esiti”.
“Io personalmente credo che gli assi viari lucchesi portino ad un miglioramento della qualità della vita complessiva – conclude Baccelli riguardo gli assi viari -. Avete visto cosa sta accadendo a Capannori su viale Europa? Avere un’arteria che consente di assorbire i mezzi pesanti penso sia una cosa sostenibile dal punto di vista ambientale, per il miglioramento della qualità della vita. Ciò che fa funzionare gli assi viari è il combinato disposto che si è creato tutto intorno”.
Critici alcuni agricoltori che vedono negli assi viari il pericolo di distruggere una delle poche aree verdi sulla piana di Lucca. Con danni ambientali e anche al settore agricolo che proprio in quelle zone vanta infrastrutture di grande importanza come i 220 chilometri di canalette irrigue. Una manna dal cielo per l’agricoltura lucchese nei periodi di siccità e non solo.
Baccelli però assicura che agricoltura del territorio e infrastrutture agricole saranno salvaguardati: “Per gli assi viari stiamo cercando di procedere e sollecitare Anas a ridefinire il progetto nel modo più coerente possibile con il territorio – dichiara -, naturalmente con il supporto dei comuni interessati e della Provincia di Lucca”.
Gli assi viari però, non sono l’unico tema sulle infrastrutture toccato dall’assessore regionale Baccelli, tra quelli toccati il consumo di suolo: “Possiamo andare orgogliosi per la tutela paesaggio grazie a due strumenti la legge per il governo del territorio e il Piano paesaggistico, entrambe del 2014. Due strumenti che come obiettivo hanno il consumo zero del suolo e il favorire la rigenerazione urbana”.
La Regione, sul trasporto pubblico, sia su gomma, su rotaia o marittimo, ha investito 660 milioni di euro, anche questo secondo Baccelli, contribuirà a evitare altre infrastrutture: “Un modo per limitare le infrastrutture stradali si ottiene disincentivando, per quanto possibile, l’utilizzo del mezzo privato. La Toscana è lontana da molti paesi del centro e nord Europa e ha una conformazione geografica variegata, non ci sono solo grandi aree urbane come Firenze, ma borghi, costa, aree interne e sono luoghi interconnessi tra di loro e i costi sono molto altri rispetto ad altre regioni”.
Altro obiettivo della Regione per limitare il traffico di mezzi privati sulle strade, una tramvia che colleghi Lucca, Pisa e Livorno: “Per farla – dice Baccelli -, con un modello simile alla tramvia di Firenze, ma più veloce e con meno fermate. Identica a quella che verrà realizzata tra Firenze e Prato”.
Sul territorio di Lucca, procedono spediti i lavori sul nuovo ponte sul Serchio: “Anche questa un’infrastruttura tanto attesa dai lucchese, la cui partenza è stata rimandata da molti anni. Il ponte va di pari passo con un’altra infrastruttura lucchese, il così detto asse suburbano che collegherà il nuovo ponte all’ospedale San Luca.”
Durante l’incontro al Cia Toscana nord è emerso anche il passaggio della piana di Lucca tra le zone semi montane che potrà portare benefici al territorio, come ha spiegato la consigliera regionale Valentina Mercanti: “Per prima cosa viene riconosciuto che anche il comune di Lucca e la Piana hanno delle zone collinari che hanno caratteristiche assimilabili alle aree interne. Questo vuol dire anche un’attenzione diversa al territorio e un ripensamento delle politiche territoriali, oltre al fatto che possiamo accedere a bandi e punteggi aggiuntivi come territorio parzialmente montano”.
Molta attenzione da parte degli agricoltori per il mercato dei fiori di Pescia, luogo di intensa attività fin dalle prime ore del giorno, che coinvolge anche molti flor0vivaisti di Lucca, che attualmente ha ricevuto un finanziamento della Regione di 2 milioni di euro: “C’è stato un impegno importante da parte dei consiglieri di zona, in particolare di Marco Niccolai e Valentina Mercanti nel trovare questi fondi – dice Sandro Orlandini vice presidente di Cia Toscana centro -. Servono per la messa in sicurezza dell’ambiente. Si tratta di un ambiente molto particolare costruito con tecnologie interessanti e innovative, ma che ha bisogno appunto di una messa in sicurezza. Senza quei fondi sarebbe sicuramente chiuso. Sul mercato dei fiori gira l’interesse di centinaia di aziende, le attività si svolgono prevalentemente di notte, ma si tratta di un centro logistico fondamentale per tutto il centro Italia”.
Soddisfatto dell’incontro il presidente di Cia Toscana Nord, Luca Maria Simoncini: “Sono molto contento e ringrazio l’assessore Baccelli e la consigliera Mercanti dei loro interventi. Quello che chiedono le aziende agricole è quindi la conservazione del suolo e di salvaguardare le produzioni agricole. La Cia non è contro le infrastrutture, chiediamo che vengano fatte con tutte le attenzioni dovute”.